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Profilo biografico: Dario Diena

Dario Diena M
10/08/1911, Torino (TO), Italia
17/03/2002, Milano (MI), Italia
Figlio di Michele (1868 -1937) e di Elisa Montalcini (1884 - 1919), nacque in una famiglia di origine ebraica, proveniente da Yenne, in Savoia, e attestata in Piemonte dalla prima metà del ‘500.
Rimasto orfano di madre a sette anni, fu allevato dal padre e da una istitutrice, dalla quale imparò un perfetto francese.
Frequentò il liceo classico d’Azeglio di Torino ed ebbe in Augusto Monti, suo professore di italiano e latino, un maestro. Durante gli anni del d’Azeglio si formò una vasta e profonda cultura, sviluppò grande curiosità intellettuale, senso della giustizia, interesse verso il prossimo e verso la politica. Ciò lo condusse verso un naturale sentimento antifascista e un pensiero profondamente laico.
Si iscrisse alla Facoltà di Medicina e Chirurgia presso l’Università di Torino, insieme alle cugine Rita Levi Montalcini, futuro premio Nobel per la Medicina, ed Eugenia Sacerdote. Si laureò nel 1936, discutendo una tesi in fisiologia che gli valse la dignità di stampa.
Dopo la laurea entrò alla Clinica Medica dell’Università, diretta da Carlo Gamna, in qualità di medico interno, ed iniziò l’attività professionale. Con l'avvento delle leggi razziali del 1938 fu costretto pertanto a lasciare la Clinica Medica, pochi mesi dopo aver pubblicato sul giornale della Reale Accademia di Medicina di Torino un lavoro dal titolo "Ipersensibilità a preparati epatici".
Nello stesso periodo terminò il servizio militare di prima nomina come sottotenente medico di complemento.
Non trovando modo di trasferirsi all’estero, nel 1940 si rifugiò a Napoli, dove poté usare un nome falso, in virtù della lacuna di documenti causata dal bombardamento della locale anagrafe. A Napoli si mantenne facendo l'informatore scientifico di farmaci e iniziò a
frequentare l’ambiente antifascista. Incontrò Benedetto Croce e conobbe singolarmente quasi tutti i partecipanti alle riunioni in casa del filosofo, frequentando in particolare Adolfo Omodeo, già allora componente “spirituale” del Partito d’Azione. Arrestato il 15 luglio 1943
con l’accusa di spionaggio fu rinchiuso in isolamento in carcere. Caduta l’accusa, venne rilasciato il 25 agosto, con l’ordine di allontanarsi da Napoli.
Della città partenopea ebbe sempre un bellissimo ricordo e infatti la scelse nel 1949 come meta per il suo viaggio di nozze con Angiola Maria Regis, insegnante di lettere nei licei.
Vicino al movimento Giustizia e Libertà prima, al Partito d’Azione poi, abbandonata Napoli, a settembre ’43, si trattenne per un po’ a Roma prima di tornare a Torino dove partecipò ad attività politica del Partito d’Azione. A metà agosto 1944 salì in Valle d'Aosta prima in val Dondena e poi a Cogne, dove entrò a far parte, come ufficiale medico, della 1a brigata Mazzini (7a divisione GL), dal mese di settembre dipendente tatticamente dal Comando unico di zona presieduto dal generale Emilio Magliano (Arnaud).
Durante la permanenza in Valle svolse anche missioni di collegamento con il Cmrp di Torino. Proprio mentre si recava a Torino con un plico di ordini nella giacca salì su un camion che fu fatto fermare alla caserma della 10^ MAS di Ivrea ma riuscì con uno stratagemma a continuare il viaggio.
Verso la fine di ottobre il generale Magliano, a causa di sopravvenute difficoltà di comunicazione, sia con Torino che con il Comando alleato, trasferì il comando della brigata a Valtournanche. A Cogne l’attacco tedesco, già più volte annunciato, giunse Il 1° novembre dopo che molte altre formazioni della valle erano state battute o disperse. Alla fine del mese, per evitare l'accerchiamento, il comando raggiunse con la filovia Plateau Rosa, per entrare in Svizzera il 29 novembre 1944.
Internato in Svizzera, reintegrato nel grado di ufficiale, Diena fu inviato come medico del campo di militari italiani internati. Il 13 luglio 1945 fu autorizzato a tornare in Italia.
Tornato a Torino, dopo il lungo periodo delle persecuzioni razziali e della guerra, ricostruì la sua vita professionale - lavorò all’ospedale Mauriziano per quasi 10 anni per poi dedicarsi esclusivamente alla libera professione -, familiare, di amicizie e mantenne vivi i suoi interessi culturali, politici e sociali.
Lasciò il Partito d’Azione a seguito della scissione del 1946 e confluì poi, insieme a Parri e a La Malfa nel Partito repubblicano italiano.
Si spense a quasi 91 anni nel 2002 a Milano, dove si era trasferito per star vicino al figlio Paolo e ai nipotini Elisa e Alberto.


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Paolo Diena
26/03/2020 11/05/2021
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Come citare questa fonte. Diena, Dario  in Archos Biografie [IT-BP1355]
Ultimo aggiornamento: mercoledì 30/1/2019