Michele
Guasco
M
02/12/1888, Pietra Marazzi (AL), Italia
Nato da Giuseppe e Adelaide Cauccia, svolgerà le attività di lattoniere (mestiere del padre), venditore ambulante e meccanico. Dopo aver trascorso l’infanzia e l’adolescenza ad Alessandria, nel 1916 si trasferisce a Torino, dove inizia a lavorare per la FIAT. Il contatto con il mondo del lavoro gioca un ruolo determinante per la maturazione ideologica di Guasco, che si avvicina a gruppi e associazioni libertari, in particolare al Circolo anarchico “Scuola Moderna” e al Fascio libertario di Torino. Dopo aver partecipato alle agitazioni operaie contro il carovita e la guerra, culminate nelle giornate del 22-26 agosto 1917 si distingue come uno dei più attivi anarcosindacalisti attivi nell’ambiente industriale Torinese.
L’avvento del fascismo gli costa il licenziamento dalla fabbrica e si trova a doversi arrangiare come venditore ambulante. È ritenuto dalle autorità soggetto pericoloso e da sorvegliare in quanto possibile agitatore e membro del gruppo anarchico clandestino “Barriera di Nizza”. Si ritiene che grazie al suo lavoro svolga il ruolo di propagatore di idee sovversive e antifasciste. Le forze di polizia ritengono inoltre che possa essere tra gli ideatori di un comitato di coordinamento dei diversi nuclei eversivi della città con l’obiettivo di sfruttare la crisi economica di quel periodo per promuovere sommosse operaie.
Nel 1931 viene arrestato e sottoposto a diffida ma, nonostante il provvedimento disciplinare, continua ad impegnarsi per favorire i collegamenti con la sede dell’UAI di Parigi e per il soccorso delle vittime politiche. Tra 1932 e 1936 entra in relazione con i nuclei di Giustizia e Libertà, partecipando alla stesura di “Voci d’officina”.
Lo scoppio della Guerra Civile spagnola lo vede impegnato nel reclutamento di volontari per lottare contro il Franchismo e organizzare espatri verso la Spagna. Viene denunciato al Tribunale speciale con l’accusa di essere “responsabile di delitti di cospirazione politica mediante associazione per attentare alla costituzione dello Stato, per aver dato adesione alla setta GL e di arruolamento di cittadini a servizio dello straniero". Ciò gli costa, il 20 marzo 1937, la condanna di otto anni di reclusione presso il penitenziario di Civitavecchia.
Per indulto riacquisisce la libertà nel 1942. Torna a Torino partecipando alle agitazioni popolari scatenatesi con il crollo del fascismo. Durante la Resistenza ricopre il ruolo di rappresentante degli anarcosindacalisti nel Comitato di agitazione provinciale nel 1944 e si mantiene in stretto contatto con il gruppo editoriale anarchico “Era Nuova” molto diffuso nelle fabbriche e tra le formazioni partigiane di combattimento.
Biografie redatte nell'ambito del progetto di tirocinio p1502/19 "Un'attività di public history: comunicare l'antifascismo e la resistenza".
Citazioni di o su Michele Guasco in Monografia
• R. Luraghi, Il movimento operaio torinese durante la Resistenza, Torino, G. Einaudi, 1958 • I. Rossi, La ripresa del movimento anarchico e la propaganda orale dal 1943 al 1950, Pistoia, 1981
Citazioni di o su Michele Guasco in Articolo in sito web
• voce "Michele Guasco" in "Banca dati Casellario politico centrale", "http://dati.acs.beniculturali.it/CPC/" • voce "Michele Guasco" in "Biblioteca Franco Serantini - Collezioni digitali", "http://www.bfscollezionidigitali.org/entita/13661-%E2%80%8Bguasco-michele/", 2003