Riccardo
Torricelli
M
25/02/1915, Genova (GE), Italia
Celibe
Diplomato geometra nel 1935, Torricelli percorre la carriera militare standard, finché, allo scoppio del secondo conflitto mondiale, viene inviato sul fronte balcanico. L'armistizio lo sorprende capitano nel 24º battaglione artieri, nel Presidio Militare 207 di Ioannina, in Grecia. Dopo un lungo e penoso viaggio, prima a piedi, poi nei tristemente noti vagoni blindati, giunge nel campo di prigionia di Biala Podlaska, in Polonia, il 28 ottobre 1943; vi rimane fino al 22 marzo 1944, per essere poi trasferito nel campo di Langwasser, a Norimberga, dove giunge il 27 marzo 1944. La sospirata liberazione giunge, previo giuramento di fedeltà alla repubblica di Salò, il 7 giugno 1944. Pare però che Torricelli non vi aderisca convintamente, almeno a giudicare dall'insistenza con cui chiede la licenza illimitata e la ottiene infine il 31 agosto 1944. Durante la guerra civile vive dunque appartato a Como, presso l'amatissima nonna, che morirà nel gennaio 1945. A guerra finita, congedato, riottiene l'impiego presso l'ufficio tecnico comunale di Alessandria, che ricopriva prima della chiamata alle armi nel 1940. Gli ultimi anni documentati dalle sue carte sono i primi Sessanta, nei quali Torricelli presenta ricorso contro le misure discriminatorie di cui ritiene di essere vittima per il giuramento prestato alla Repubblica Sociale.