Gaetano
Tei
M
11/10/1886, Perugia (PG), Italia
Gaetano Tei nasce a Perugia l’11 ottobre 1886 da Bernardino Tei e Clotilde Rinaldi. Il 22 febbraio 1909 a Città della Pieve si sposa con Panzanelli Angela, nata sempre a Città della Pieve il 29 settembre 1889 (deceduta il 2 marzo 1937). La coppia ha due figli: Raimondo (1909) e Guido (1911).
- Studi
Si laurea in giurisprudenza all’università di Perugia l’8 luglio 1910, dichiara una buona conoscenza del francese.
- Carriera
Nel 1906 è soldato di leva nel distretto militare di Perugia.
Il 19 febbraio 1911 è nominato sostituto segretario aggiunto nella Giustizia militare e destinato al Tribunale militare di Piacenza e il 28 luglio diviene sostituto segretario di 3a classe. Il 25 febbraio 1912 diviene sostituto segretario di 2a classe nel Tribunale militare di Ancona. Il 15 agosto viene nominato sostituto segretario di 1a classe della Giustizia militare e dal 23 maggio 1915 opera con questo grado in territorio dichiarato in stato di guerra presso il Tribunale militare di guerra del VII corpo d’Armata. Il 9 maggio 1916 viene considerato come “facente parte” del Regio Esercito e assume il grado di tenente. Il 17 giugno 1917 lascia il territorio dichiarato in stato di guerra perché destinato al Tribunale militare di guerra di Cremona. L’11 agosto è nominato ufficiale in servizio attivo permanente nella Giustizia militare con il grado di capitano. Il 10 settembre 1918 è posto a disposizione del Comando Supremo. Dal 10 febbraio del 1919 è a disposizione del Ministero delle colonie e destinato al Tribunale militare di Tripoli, dove arriva il 30 aprile dello stesso anno. Il 30 settembre 1920 è promosso al grado di maggiore. Il 12 dicembre 1920 lascia la Libia per tornare in Italia.
Il 23 gennaio 1921 è trasferito al Tribunale militare territoriale di Milano con le funzioni di giudice relatore. Dal 20 febbraio dello stesso anno esercita le funzioni di sostituto avvocato militare presso lo stesso tribunale. Il 1° marzo 1924 è nominato regio vice avvocato militare di 1a classe nel personale della Giustizia militare, cessando di far parte del Regio Esercito. Il 20 marzo 1924 è confermato al Tribunale militare territoriale di Milano dove resta fino al 1931. Il 6 maggio 1931 riceve un’ammonizione “per deficiente controllo sul funzionamento del servizio spese di giustizia nel periodo di tempo che va dalla fine dell’anno 1926 a tutto il 1927. Con esortazione a non più ricadere in simile mancanza”.
Dal 30 giugno 1931 è confermato nel grado di maggiore, assume la qualifica di regio vice avvocato militare e giudice relatore ed è trasferito presso il Tribunale militare di Torino dove continua ad esercitare le funzioni di giudice relatore per tutto il 1932. Dal 7 febbraio 1933 viene destinato al Tribunale militare coloniale di Asmara, poi viene collocato fuori ruolo e messo a disposizione del Ministero delle colonie dove esercita come giudice unico del Tribunale civile e penale di Asmara. Il 18 settembre 1934 torna nuovamente in Italia. A partire dal 24 gennaio 1934 viene assegnato al Tribunale militare territoriale di Bologna con le funzioni di regio vice avvocato militare e dal 2 gennaio 1935 cessa di essere a disposizione del Ministero delle colonie e rientra nel ruolo organico della Giustizia militare. Dal 9 marzo 1936 è promosso al grado di colonnello nel ruolo ordinario della giustizia militare. Il 1° maggio 1936 parte nuovamente per l’Africa orientale perché destinato al Tribunale militare di guerra del II° e del III° corpo d’armata e successivamente, dal 5 luglio dello stesso anno al Tribunale militare coloniale di Asmara. Il 2 dicembre 1936 rientra in Italia. [Non ci sono tracce dei suoi impieghi nel 1938]
Il 27 febbraio 1939 viene promosso regio avvocato militare (grado 5°). L’11 luglio del 1939 parte ancora una volta per l’Africa orientale perché trasferito al Tribunale militare coloniale di Harar. Il 24 novembre 1939 rientra in Italia per una licenza di tre mesi per trascorrere un periodo di convalescenza in seguito a patologia dipendente da cause di servizio. Sempre nel 1939 viene nominato maggiore generale della giustizia militare. Il 19 luglio 1940 è assegnato al Tribunale speciale per la difesa dello Stato dove presta servizio fino al luglio del 1941.
Il 31 luglio 1941 lascia l’incarico al Tribunale speciale per la difesa dello Stato perché chiamato a dirigere, con il ruolo di procuratore militare del Re Imperatore, la costituzione del Tribunale militare di guerra di Milano nella sede del Tribunale militare territoriale. Resta in servizio a Milano per tutto il 1942 e i primi mesi del 1943. Alla fine di giugno del 1943 è assegnato al Tribunale militare di guerra delle FFAA in Sicilia.
Dopo l’8 settembre 1943 è collocato in congedo. Presta giuramento alla RSI come procuratore militare di Stato e resta in licenza di convalescenza per motivi di salute. Alla fine di ottobre 1943 viene richiamato nel ricostituito Tribunale militare di Milano dove presta servizio come procuratore militare dal 4 novembre 1943 al 24 agosto 1944. Successivamente, dal 1° al 30 settembre 1944 presta servizio con lo stesso ruolo nel Tribunale supremo militare di Brescia.
Al termine del conflitto viene deferito dalla commissione per l’epurazione del personale civile del Ministero della guerra “per aver prestato giuramento al governo fascista ed attivamente collaborato con il governo della ex RSI”. Di conseguenza viene dispensato dal servizio. Presenta ricorso contro le decisioni della Commissione per l’epurazione, ma viene respinto (19 luglio 1946) perché gli addebiti a suo carico sono gravi, acclarati e confermati. Il 14 febbraio 1946 con decreto luogotenenziale viene collocato definitivamente a riposo.
- Onorificenze ed encomi
Campagna di guerra 1915-1916-1917.
Ha acquisito il diritto al computo di due campagne di guerra per essersi trovato per ragioni di servizio in territorio in stato di guerra durante il conflitto italo-turco 1911-1912.
Medaglia commemorativa della guerra Italo-turca col motto “Libia”, medaglia interalleata della Vittoria (16 dicembre 1920), croce al merito di guerra (concessa il 29 giugno 1922), medaglia in ricordo dell’Unità d’Italia (19 ottobre 1922).
Cavaliere Corona d’Italia (13 gennaio 1921), cavaliere mauriziano (21 giugno 1925), ufficiale Corona d’Italia (17 aprile 1930), commendatore Corona d’Italia (24 aprile 1935).
Il 4 gennaio 1928 su richiesta del regio avvocato Leopoldo Bitetti riceve un encomio da parte del regio avvocato militare Enea Noseda. Encomio tributato per aver gestito con estrema capacita il Tribunale militare di Milano e per la “perspicacia e intelligente operosità” nella gestione delle istruttorie riguardanti “gravi procedimenti di competenza del Tribunale speciale per la difesa dello Stato”.
Il 3 luglio 1936 riceve un encomio dal generale comandante Ezio Babbini per il lavoro svolto nel tribunale militare di guerra del IV corpo d’armata dell’Africa orientale: “Encomio il colonnello Tei per l’opera da lui svolta quale avvocato militare del Tribunale di guerra, con grande e intelligente attività, acuto senso giuridico e apprezzamento reale e umano dei fatti”.
- Fonti e bibliografia:
Archivio Centrale dello Stato, Procura generale militare.
Canali, Mauro, Il tradimento. Gramsci, Togliatti e la verità negata, Venezia, Marsilio, 2015;
D’Orsi, Angelo, Gramsci. Una nuova biografia, Milano, Feltrinelli, 2017;
Fabre, Giorgio, Lo scambio. Come Gramsci non fu liberato, Palermo, Sellerio, 2015;
Giacomini, Ruggero, Il giudice e il prigioniero. Il carcere di Antonio Gramsci, Roma, Castelvecchi, 2014;
Tieghi, Samuele, Le corti marziali di Salò. I Tribunali militari della RSI tra repressione e controllo dell’ordine pubblico (1943-1945), Sestri Levante, Oltre Edizioni, 2015.
Revisione della scheda a cura di Giovanni Focardi.
Citazioni di o su Gaetano Tei in Monografia
• G. Tei, Nuovi lineamenti del diritto penale militare, Milano, Giuffrè, 1942