Accesso riservato

Profilo biografico: Ernesto Battaglini

Ernesto Battaglini M
03/05/1887, Venosa (PZ), Italia
03/07/1960, Roma (RM), Italia
Nato a Venosa (PZ) il 3 maggio 1887 (di Anacleto), morto a Roma il 3 luglio 1960.
Ha due figli, di cui uno Mario (1916-2004), a sua volta magistrato (finisce la carriera come presidente di Corte di Cassazione) e – soprattutto dopo il pensionamento – cultore di studi storici (appassionato di Repubblica partenopea e di periodo giacobino-napoleonico).

- Studi e attività accademiche e di insegnamento
1911 Laurea in giurisprudenza a Roma.
1932 abilitazione per la libera docenza in Diritto e Procedura penale, che svolgerà presso l’università di Roma. Nel 1936 è incaricato anche del corso complementare di Diritto penale del lavoro.
1935 Conferenze di cultura fascista per gli ufficiali del Comando presidio militare di Viterbo, sugli argomenti “Lo Stato fascista” e “L’ordinamento corporativo”.
1935 Su richiesta del federale di Viterbo, corsi di preparazione politica dei giovani fascisti.
1938 Insegnamenti di materie giuridiche al corso ufficiali della MVSN.
1940 Insegnamenti di Diritto penale e di Diritto processuale penale per ufficiali (della MVSN) del V Corso di polizia per l’abilitazione al servizio Ufficio Politico Investigativo. Nello stesso anno è ispettore dei tirocini degli uditori giudiziari (varie sedi).

- Carriera
1912 entra nella magistratura ordinaria come uditore giudiziario, a Viterbo.
1913 Vicepretore a Brescia.
1915-1919 È promosso giudice e come tale assegnato alle sedi di Teramo, prima, e di Acquapendente poi, che però non raggiungerà mai. Infatti è richiamato sotto le armi (capitano dell’Amministrazione militare) dal settembre 1915 e destinato alla Giustizia Militare. Svolge dapprima le funzioni di ufficiale istruttore, quindi di sostituto avvocato militare presso il Tribunale di guerra del II Corpo d’Armata. Diventa quindi avvocato militare del Tribunale del XXIII Corpo d’Armata “da lui istituito e diretto fino al gennaio 1918”. Passa quindi all’Ufficio giustizia del Comando supremo, che dirige dal giugno 1918 con il grado di capitano della Giustizia Militare. Nel suo ruolo di capo dell’Ufficio giustizia, nell’estate del 1919, fornisce i dati sul numero di esecuzioni sommarie nel corso delle inchieste sulla condotta dell’esercito durante la guerra (segnala un totale di 107 esecuzioni, a cui si si dovevano aggiungere le 34 ordinate dal generale Andrea Graziani durante la ritirata di Caporetto; ricava i dati dalle Relazioni mensili della sezione statistica, precisando che dopo il novembre 1917 non vi era più traccia di esecuzioni sommarie: i dati erano da considerarsi inesatti e incompleti). Nel gennaio 1919 è promosso a tenente colonnello in servizio permanente della Giustizia Militare, grado a cui rinuncia nel momento in cui decide di congedarsi e rientrare nella magistratura ordinaria (settembre 1919).
Il 20 aprile 1920 giunge al ministro della Giustizia la relazione dell’avvocato generale militare sul servizio svolto da Battaglini:

egli ha svolto opera quanto mai utile nell’interesse della giustiziai, imponendosi a tutti con le sue rare qualità di intelletto, di dottrina, di energia e cattivandosi la stima incondizionata dei Superiori e dei più alti comandi.
Chiamato poi nel giugno 1918 a capo dell’Ufficio giustizia del Comando supremo, nell’adempimento delle nuove delicatissime mansioni direttive, consultive e di preparazione legislativa (da lui disimpegnate fino al suo congedamento nel settembre 1919), egli ha rivelato in tutta la loro pienezza le eccezionali doti, di cui è al più alto grado fornito. In ogni occasione – e tanto più nelle gravi – il Battaglini ha dato brillante prova di elevato sentimento del dovere, di nobile abnegazione, di instancabile alacrità, di grande intelligenza, riflessione e coscienziosità, intuito pronto e sicuro, vastissima e profonda cultura generale e giuridica, piena consapevolezza dell’organismo e delle finalità della giustizia militare in guerra (egli è anche autore di pregevoli pubblicazioni in materia) e – data la giovane età – di facoltà organizzatrici, senso pratico e tatto veramente straordinari. E ciò sia nei continui e diretti rapporti con il Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, che in più riscontri si è compiaciuto attestargli la sua speciale considerazione, sia nei rapporti con il numeroso personale dei dipendenti tribunali di guerra, composta in gran parte di magistrati provetti e più anziani. […] Il contributo del BATTAGLINI – che mirabilmente riunisce in sé le qualità del magistrato con quelle dell’ufficiale – è sempre stato pronto, illuminato, efficacissimo, ed è per me un gradito dovere segnalare alla considerazione di codesto On. Ministero questo distintissimo magistrato


1919-1932 Sostituto procuratore e poi giudice presso la Procura e poi presso il Tribunale di Viterbo. Sin dai primi anni di carriera i rapporti su di lui sono unanimi nel riconoscergli doti eccezionali: “il suo fascicolo è tutto un inno di lodi”, scriverà il procuratore generale di Silvio Longhi in una sua relazione del maggio 1933, mentre Battaglini va verso una promozione (vedi oltre).
1932-1934 È chiamato in servizio alla Procura generale presso la Corte di Cassazione (solo nominalmente assegnato a vari sedi – Nuoro, Caltanisetta, Oristano, Foggia, Roma).
Nel 1933 fa parte del comitato incaricato di esprimere il suo parere sul progetto di un nuovo Codice penale militare.
1934 Promosso magistrato di Corte d’Appello in anticipo secondo la progressione di carriera prevista. Gli sono riconosciuti infatti meriti eccezionali.
1934-1936 Sostituto procuratore generale con funzione di procuratore a Viterbo.
1936-1942 Nel 1936 è assegnato alla Corte d’Appello di Roma. Nel 1939 promosso magistrato di Corte di Cassazione (al primo scrutinio). Nel collegio di Cassazione è addetto a Magistratura del Lavoro e “saltuariamente” alla Prima sezione civile.
Nel 1937 collabora allo studio del parere redatto dalla Cassazione sul progetto di Codice di procedura civile.
Nel 1938 prende parte al Comitato incaricato dell’esame del progetto del Secondo libro del Codice civile e alla Commissione per il coordinamento e la revisione del progetto di Codice penale militare (presidente Ugo Aloisi); di quest’ultima (nel 1939) redige le relazioni conclusive dei lavori.
Nel 1942 è procuratore generale presso la Suprema Corte di Cassazione.
Il 18 giugno 1940 è richiamato alle armi, con il vecchio grado di capitano dell’amministrazione militare; viene ricongedato il 30 novembre.
L’avvocato generale militare Ovidio Ciancarini valuta il suo servizio scrivendo tra le altre cose:

Ne proposi l’applicazione alla Regia Avvocatura generale militare, avendo già avuto modo di apprezzare personalmente la grande capacità e la vigile sensibilità militare, da lui dimostrata presso l’Ufficio Giustizia militare del Comando Supremo, durante e subito dopo la guerra 1915-1918. Di tale Ufficio fu anzi a capo in un periodo particolarmente difficile.

Presso questo Ufficio Generale, il capitano Battaglini ha atteso allo studio di gravi questioni in ogni branca del diritto, prestando la sua attività con grande rendimento. Egli ha nel miglior modo collaborato anche per la revisione speciale disposta per le sentenze pronunziate dai tribunali di guerra in A.O.I., durante il conflitto italo-etiopico.

In quel periodo collabora con Ciancarini anche sulla revisione dei codici penali militari: “nel lavoro di definitiva revisione dei progetti stessi, egli è stato di notevole aiuto al sottoscritto”. Per questo, l’avvocato generale aveva suggerito che Battaglini fosse chiamato nella Commissione consultiva per il diritto di guerra presso la Presidenza del Consiglio e presso il Comando supremo, dove pure “si è subito distinto per la sua collaborazione sempre illuminata, sempre volonterosa, sempre infaticabile”.
Al momento del congedo, il grado nella Giustizia Militare risulta essere maggior generale.
1945-1953 partecipa alla creazione dell’Associazione nazionale magistrati (Anm) e dirige il periodico “La Magistratura”.
Nell’immediato dopo guerra ricopre ruoli di pubblico ministero e di sostituto procuratore presso la Corte di Cassazione, dove affronta procedimenti penali di particolare delicatezza connessi con le vicende della guerra contro ufficiali generali.
Tra fine giugno e fine luglio 1946 collabora alla revisione dei processi pendenti davanti la Corte Suprema di Cassazione alla luce del decreto di amnistia e indulto del 22 giugno 1946. È nell’elenco delle persone che il Procuratore generale Massimo Pilotti cita nella sua relazione del 26 luglio 1946, chiedendo al Ministero una retribuzione supplementare; Pilotti scrive tra le altre cose

Il complesso lavoro delle scarcerazioni preventive, rispetto alla massa dei 7382 ricorsi pendenti alla data del decreto, volge ormai al termine. Esso ha potuto essere esaurito in così breve tempo grazie all’opera sollecita, assidua ed accurata compiuta con senso di abnegazione da tutti i componenti dell’ufficio.
Il lavoro è stato particolarmente faticoso per i ricorsi pendenti davanti la 2a Sezione Penale (in numero di 2731), tutti relativi a sentenze di condanna per delitti fascisti emesse dalle Sezioni speciali delle Corti di Assise. Per questi ricorsi è stato necessario accertare volta per volta se sussistesse o no alcuno dei motivi di esclusione dal beneficio, stabiliti nell’art. 3 del decreto presidenziale. Tale controllo si è ispirato a criteri di meditata oggettività, di guida che la immediata scarcerazione è stata ordinata esclusivamente nei casi in cui ictu oculi balzava all’evidenza il diritto del ricorrente all’amnistia. In ogni altro caso la scarcerazione non è stata disposta; la Corte di Cassazione deciderà in pubblica udienza sulla applicazione dell’amnistia. […]
A tutt’oggi gli imputati per i quali è stata disposta la scarcerazione ascendono a 1931
.

In questo periodo Battaglini di occupa anche di alcuni procedimenti di decadenza di senatori e di ricorsi per l’annullamento di sentenze del Tribunale speciale per la difesa dello Stato (in questa veste, secondo Franzinelli 2017, collaborò a sostenere “la legittimità del Tribunale speciale, convalidandone a posteriori le condanne”; si veda anche Franzinelli 2022).
Prende parte alle commissioni per la riforma del Codice penale, di procedura penale, nonché della commissione per la riforma della legge di Pubblica Sicurezza e della legislazione penale militare
Nel 1948 diventa prima procuratore generale e poi primo presidente di Corte d’Appello a Potenza; quindi, è nominato avvocato generale presso la Corte di cassazione. Nello stesso anno è eletto presidente dall’Anm, carica che manterrà fino al 1954.
Nel 1949 gli viene accordato un porto d’armi gratuito (dal 1948 ne erano stati rilasciati ad altri venti magistrati).
Le sue numerose attività comprendono la condirezione di importanti riviste giuridiche e dell’Enciclopedia forense (1958-62); la presidenza dell’Unione internazionale dei magistrati (che contribuisce a fondare nel suo ruolo di presidente dell’Anm) e la vice-presidenza del gruppo italiano dell’Association Internationale du Droit penal; la vice-presidenza del Centro italiano di studi giuridici.
Nel 1949 partecipa al numero speciale del “Ponte” dedicato a Carceri: esperienze e documenti, con l’articolo Esperienze di un giudice di sorveglianza (non sono precisati gli anni né il luogo o le carceri in cui ricoprì questo incarico).
Nel marzo 1953 è eletto giudice della Corte costituzionale (che si sarebbe insediata per la prima volta il 15 dicembre 1955) dalla componente della magistratura (è il secondo più votato dai 150 magistrati di Cassazione aventi diritto, dopo Emanuele Piga).
1957 Esce dai ranghi della magistratura: a riposo per limiti d’età. Continua la sua attività di giudice costituzionale sino alla morte.

- Pubblicazioni
Centinaia gli articoli pubblicati nei periodici (nel dopoguerra anche quotidiani: “La Stampa” in primo luogo) e nei repertori a cui collaborò, le prefazioni, i commenti, le relazioni ai convegni. Si rimanda a quanto raccolto nei due volumi di Scritti giuridici, Giuffrè, Milano 1967. La pubblicazione fu promossa dal figlio Mario che, nella sua stringata nota di presentazione, siglata “M.B.” e datata Roma, 6 marzo 1966, parla di “primi due volumi” a cui però non ci fu seguito. Nella breve Prefazione Giovanni Leone scrive:
“Due […] sono le caratteristiche alle quali è legata la memoria di Ernesto Battaglini: il graduale assurgere dai temi di diritto penale ai problemi di diritto costituzionale, l’elaborazione della scienza giuridica al banco di prova del caso giurisprudenziale” (ivi, p. III).
I contributi sono suddivisi in cinque parti principali (a loro volta suddivise in sezioni e sottosezioni): I. Diritto costituzionale; II. Il pubblico ufficiale e la pubblica funzione; III. Diritto amministrativo; IV. Diritto elettorale e diritto tributario; V. La Magistratura. Nella prima parte, spicca la sottosezione dedicata alla giustizia militare (all’interno della sezione Note e commenti alla Costituzione, ivi, pp. 231-354) che raccoglie quattordici interventi pubblicati tra il 1916 e il 1955 (i titoli sono riportati nella sezione 'Citazioni').
Si segnala che da giovane coltivò interessi letterari e tra le altre cose ebbe alcuni scambi epistolari con Adolfo De Bosis, documentati da Giorgio Pannunzio sulla base di informazioni ricevute dal figlio di Ernesto, Mario. Molto dubbia l’attribuzione – ivi e opac sbn – della traduzione di Rudolf Steiner, La scienza occulta nelle sue linee generali, trad. della quarta ed. tedesca di E. [Sonnino] De Renzis, E. Battaglini, con prefazione di Arturo Onofri, Laterza, Bari 1924.

- Fonti e bibliografia
Archivio Centrale dello Stato (ACS), Procura generale militare, 1 S, b 5, f 27.
ACS, Ministero di Grazia e Giustizia, 4° versamento, fasc. 81341.
Bollettino ufficiale del Ministero dell’educazione nazionale (1932).
Bollettino Ufficiale nomine 1940.
Graduatoria del personale MGG, vari anni.
La magistratura ha nominato i primi giudici costituzionali, “La nuova Stampa”, 20 marzo 1953, p. 1 (disponibile online: archiviolastampa.it).
È morto il prof. Battaglini uno dei giudici costituzionali, “Stampa sera”, 4 luglio 1960, p. 3 (disponibile online: archiviolastampa.it).

Voce “Battaglini, Ernesto”, in Enciclopedia Italiana. III Appendice, Istituto dell’Enciclopedia italiana, Roma 1961 (ora disponibile online: https://www.treccani.it/enciclopedia/ernesto-battaglini_(Enciclopedia-Italiana)/).
Nota biografica sul sito dell’IISS “E. Battaglini” di Venosa (PZ), disponibile online: https://iissbattaglini.edu.it/index.php/le-nostre-scuole/informazioni-generali/l-i-i-s-s-ernesto-barttaglini.

Cento anni di Associazione magistrati, a cura di Edmondo Bruti Liberati, Luca Palamara, ANM-Ipsoa Gruppo Wolters Kluver, s.l., s.d. [2009], disponibile online: http://www.associazionemagistrati.it/allegati/cento-anni-di-associazione-magistrati.pdf
Mimmo Franzinelli, Il tribunale del Duce. La giustizia fascista e le sue vittime (1927-1943), Mondadori, Milano 2017.
Id., Il fascismo è finito il 25 aprile, Laterza, Roma-Bari 2022.
Antonella Meniconi, Storia della magistratura italiana, Il Mulino, Bologna 2012.
Antonella Meniconi, La storia dell’associazionismo giudiziario: alcune notazioni, “Questione giustizia”, 2015, 4, disponibile online: https://www.questionegiustizia.it/rivista/articolo/la-storia-dell-associazionismo-giudiziario_alcune-notazioni_303.php.
Antonio Mura, Giacomo Oberto, L’associazionismo giudiziario al di là delle frontiere nazionali, “La Magistratura”, 2008, 2, pp. 280-286.
Giorgio Pannunzio, Cittadino del cielo. De Bosis poeta tra modernità e tradizione, tesi di dottorato, Università di Chieti 2003, poi Lulu Press, Raleigh, North Carolina 2011.
Marco Pluviano, Irene Guerrini, Le fucilazioni sommarie nella prima guerra mondiale, prefazione di Giorgio Rochat, Gaspari, Udine 2004.

- Revisione della scheda a cura di Giovanni Focardi.


Citazioni di o su Ernesto Battaglini in Monografia

Ernesto Battaglini, Scritti giuridici, Milano, Giuffrè, 1967, vol.2 voll, [Prefazione di Giovanni Leone]

Citazioni di o su Ernesto Battaglini in Articolo di periodico

Ernesto Battaglini, Limiti giurisdizionali in caso in concorso di militari e di estranei in un unico reato militare o in reati militari connessi  in "Giustizia penale", a. 1916
Ernesto Battaglini, Il ricorso al Tribunale Supremo contro le sentenze di Tribunali militari di guerra  in "Giustizia penale", a. 1916
Ernesto Battaglini, I limiti del ricorso per nullità contro le sentenze dei Tribunali di guerra in "Giustizia penale", a. 1916
Ernesto Battaglini, Il sindacato della Corte di Cassazione sulle sentenze dei Tribunali di guerra in "Giustizia penale", a. 1917
Ernesto Battaglini, I limiti della giurisdizione penale militare secondo la costituzione della Repubblica in "Foro padano", a. 1948
Ernesto Battaglini, Ancora sui limiti della giurisdizione militare secondo la Costituzione in "Foro padano", a. 1948
Ernesto Battaglini, Effetti della connessione dei procedimenti sui limiti della giurisdizione militare in "Giustizia penale", a. 1948
Ernesto Battaglini, Postilla sui limiti della giurisdizione militare in caso di connessione di procedimenti in "Giustizia penale", a. 1948
Ernesto Battaglini, L’art. 103 della Costituzione e la nozione di reato militare in "Giustizia penale", a. 1948
Ernesto Battaglini, Una questione di diritto transitorio sui limiti della giurisdizione militare in "Giustizia penale", a. 1948
Ernesto Battaglini, Ancora sui limiti della giurisdizione militare in "Giustizia penale", a. 1955
Ernesto Battaglini, Ancora sui limiti della giurisdizione militare in tempo di pace in "Giustizia penale", a. 1953
Ernesto Battaglini, In tema d’impugnazione delle sentenze del tribunale supremo militare in "Giustizia penale", a. 1949
Ernesto Battaglini, Ancora sui limiti della giurisdizione militare in caso di connessione di procedimenti in "Giustizia penale", a. 1954
Ernesto Battaglini, I tribunali militari in "La Nuova Stampa", 18 febbraio 1955

Relazioni con altri documenti e biografie


Filippo Benfante
14/05/2024 14/05/2024
visualizza

Visualizza i contributi lasciati su questo documento

Come citare questa fonte. Battaglini, Ernesto  in Archos Biografie [IT-BP1442]
Ultimo aggiornamento: mercoledì 30/1/2019