Pietro
Gioè
M
09/08/1889, Alcamo (Trapani) (TP), Italia
29/08/1944, Cirié (TO), Italia
Nasce ad Alcamo (Trapani) il 9 agosto 1889, da Mariano Gioè e Provvidenza Piccolo. Il 24 settembre 1922 a Cirié (Torino) si sposa con Angela Giordano, nata sempre a Cirié il 22 settembre 1895. La coppia ha tre figlie e un figlio: Lydia (Palermo, 4 febbraio 1920), Bice (Cirié, 6 agosto 1923), Maria Luisa (Cirié 2 novembre 1924) e Mario Franco (Cirié 27 dicembre 1925). Pietro Gioè muore a Cirié il 29 agosto 1944.
- Studi
Si laurea in giurisprudenza all’Università di Palermo il 2 dicembre 1914. Dal 15 febbraio 1921 è iscritto nell’albo degli avvocati esercenti alla Corte d’appello di Palermo. Dal 28 febbraio 1933 è iscritto nell’albo dei procuratori legali esercenti sempre presso la Corte d’appello palermitana. Dichiara di aver completato la pratica notarile.
- Carriera
Nell’ottobre 1915 è nominato sottotenente della Milizia territoriale. Dall’aprile al luglio del 1916 è in servizio presso il 291° battaglione della Milizia territoriale in Albania. Rientra nel deposito fanteria Trapani nel luglio 1916. Tra la seconda metà del 1916 e il 1917 è impiegato in operazioni belliche prima nella 137a e poi nella 211a compagnia mitraglieri mod. 907 F. Nel gennaio 1917 viene promosso al grado di tenente e nel giugno 1918 a quello di capitano. È inviato in congedo nel settembre 1919.
Nel luglio 1920 è richiamato in servizio presso l’Avvocatura militare di Trento e ivi impiegato come giudice relatore al Tribunale militare.
Nel luglio del 1921 viene trasferito al Tribunale militare di Milano e presta servizio come sostituto avvocato militare presso il Tribunale militare territoriale ordinario e speciale della stessa città.
A partire dal dicembre 1923 è trasferito al Tribunale militare di Torino. Nell’agosto del 1924 entra a far parte della Magistratura militare ed è nominato regio sostituto avvocato militare di 1a classe (corrispondente al grado di giudice istruttore di 1a classe) e dal dicembre dello stesso anno è assegnato con tali funzioni al Tribunale militare di Torino. Nel febbraio del 1926 è promosso vice avvocato militare e giudice relatore di 2a classe e nel marzo dello stesso anno è assegnato in qualità di giudice relatore sempre al Tribunale militare di Torino.
Nell’ottobre del 1930 viene assegnato al Tribunale militare di Asmara sia come giudice istruttore che con altre funzioni. Nel giugno 1931 è nominato regio sostituto avvocato militare o giudice istruttore di 1a classe e posto a disposizione del Ministero delle colonie. Con le funzioni di regio sostituto avvocato militare nello stesso mese è confermato nel Tribunale coloniale di Asmara. Il 15 agosto 1931 è nominato vice giudice della colonia Eritrea. Alla fine del 1932 lascia l’Eritrea per rientrare in Italia (sbarcato a Napoli il 2 dicembre 1932) e nell’aprile dell’anno successivo cessa di essere a disposizione del Ministero delle colonie e rientra nel ruolo organico della Magistratura militare.
Nel corso del periodo trascorso in Eritrea, pur avendo ottenuto riconoscimenti per il lavoro svolto nel primo anno, successivamente è coinvolto in due inchieste interne, entrambe senza esito ma che condizionano la sua valutazione al termine di quel servizio. La prima inchiesta riguarda il coinvolgimento indiretto in una impresa privata, come finanziatore di una società di estrazione aurifera che successivamente aveva abbandonato, cercando di recuperare parte dell’investimento attraverso una causa legale. La seconda, più grave, riguarda la non imparzialità nel procedimento condotto come magistrato inquirente nei confronti di un ufficiale di Marina, che verrà poi assolto da un altro tribunale. In questa circostanza Gioè è stato accusato di aver prolungato di molto l’istruzione del processo per ottenere di restare in servizio in Africa per un tempo più lungo.
Nel 1933 è di nuovo al Tribunale militare territoriale di Torino come giudice relatore.
Nel marzo 1934 è annullata la nomina a regio sostituto avvocato militare o giudice istruttore di 1a classe disposta nel luglio del 1931, e Gioè viene collocato nel grado unico funzionale di regio vice avvocato militare o giudice relatore. Dal dicembre del 1934 inizia a esercitare come giudice relatore al Tribunale militare territoriale di Trieste.
Dal marzo 1936 entra nel ruolo ordinario categoria magistrati del Corpo ufficiali in congedo della Giustizia militare con il grado di colonnello.
Nel febbraio 1937 è richiamato in servizio e assegnato al Tribunale militare di guerra di Mogadiscio come regio avvocato militare. Tra 1937 e 1938 esercita con quel ruolo nel Tribunale militare coloniale della Somalia. Presta anche servizio per la giustizia civile in colonia in qualità di pubblico ministero e come avvocato di Stato per la Somalia. Dal giugno 1939 fruisce di una licenza di 140 giorni, rientra in Italia fino al settembre dello stesso anno.
Tra il novembre 1939 e il 10 giugno del 1940 è regio avvocato militare presso il Tribunale militare di Mogadiscio col grado di colonnello della giustizia militare. Successivamente resta a disposizione dell’autorità dell’AOI.
Il 10 giugno 1942 la Croce rossa italiana comunica a Ovidio Ciancarini che Gioè è prigioniero in Africa orientale. Dopo la prigionia rientra in Italia il 15 giugno 1943 e viene ricoverato in ospedale. Dalla fine di luglio 1943 fruisce di un congedo di sei mesi per motivi di salute.
Revisore Giovanni Focardi.