Elemer
Gyarmati
M
22/12/1906, Baja (), Ungheria
05/05/1988
Coniugato
Elemer Gyarmati nasce il 22 dicembre 1906 a Baja (Ungheria). Trasferitosi in Italia nel 1926 per motivi di studio, negli anni Trenta è medico ginecologo a Torino (TO) e prende la cittadinanza italiana. Cattolico, ma di padre ebreo, nell'inverno 1943-44 si rifugia a Chiusa di San Michele (TO). Nella primavera del 1944 torna a Torino e riprende l'esercizio della professione, ma il 1° giugno è arrestato dai tedeschi. Detenuto alle Nuove e poi a San Vittore a Milano (MI), è inserito nel convoglio che il 2 agosto parte da Verona (VR) e che il 6 giunge ad Auschwitz (trasporto Tibaldi n. 72). Qui riceve il numero di matricola B-5614. È poi trasferito a Sachsenhausen -dove è classificato come Schutzhäftlinge Jude (prigioniero per motivi di sicurezza ebreo) con il numero di matricola 109092- e, il 13 febbraio 1945, nel sottocampo di Oranienburg. Al momento dell'evacuazione, nell'aprile 1945, viene lasciato nel Lager, in quanto medico, con i deportati non trasferibili. Dopo l'arrivo delle truppe sovietiche collabora all'assistenza dei sopravvissuti. Costretto poi a operare per 4 anni in un campo di concentramento femminile russo, rientra in Italia solo nel 1950. In seguito è docente di Clinica ostetrica e ginecologia all'Università di Torino.
Nell'intervista presente nell'Archivio della deportazione piemontese Gyarmati fa riferimento anche a un periodo di detenzione presso l'Albergo Nazionale a Torino. Nella sua testimonianza i riferimenti principali sono relativi, in specifico, al campo di Auschwitz II-Birkenau. In merito a tali specificazioni mancano al momento altri riscontri documentari.
Citazioni di o su Elemer Gyarmati in Articolo di periodico
• Elemer Gyarmati, Nota sulle conseguenze patologiche della deportazione femminile in "Quaderni del Centro studi sulla deportazione e l'internamento", a. [3°], n. 4, 1967, pp. 57, [Nota riassuntiva intervento all'"Incontro di studio sui problemi storici,giuridici,sanitari della Deportazione e dell'Internamento" (Torino,22/10/66) promosso da Centro studi sulla deportazione e l'internamento in occasione XI Congresso nazionale ANEI]