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Profilo biografico: Massimo Montano

Massimo Montano M
18/06/1919, Escarène (), Francia
05/04/1944, Torino (TO), Italia
Nato in Francia a l'Escarène (Alpes-Maritimes) il 18 giugno 1919, figlio di commercianti emigrati, più tardi stabilitisi a Torino. Conseguito il diploma di ragioniere all'istituto Quintino Sella, si iscrisse alla Facoltà di Economia e Commercio. Chiamato alle armi nel 1939, frequentò il corso allievi ufficiali e venne inviato allo scoppio della guerra in Albania e poi in Francia col grado di tenente. Dopo l'8 settembre 1943, attraverso Paolo Braccini, conosciuto alla caserma del Nizza Cavalleria a Torino, entrò a far parte del Comitato militare regionale piemontese. Medaglia d'argento al valor militare.

Al sacrario del Martinetto è collocata una lapide intestata a: Perotti Giuseppe Paolo, Giachino Erich, Montano Massimo, Biglieri Giulio, Balbis Franco, Giambone Eusebio, Braccini Paolo, Bevilacqua Quinto.
Componenti del primo Comitato militare regionale piemontese. Questo organismo di organizzazione e coordinamento militare venne costituito dal Clnrp verso la metà di ottobre del 1943, inizialmente con funzioni tecniche e consultive. Vi partecipavano i rappresentanti dei partiti politici antifascisti, affiancati da un gruppo di militari, il colonnello Giuseppe Ratti, il capitano Franco Balbis, il maggiore Ferdinando Creonti, il generale Giuseppe Perotti e il tenente Silvio Geuna. Alla fine del 1943, dopo un controverso periodo di direzione affidato al generale Raffaello Operti, il compito del coordinamento venne affidato al generale Perotti. Nel marzo 1944, in concomitanza con la prima grande ondata di rastrellamenti che investì le valli piemontesi, il Comitato venne duramente colpito: il 14 venne catturato Erich Giachino, il 27 Quinto Bevilacqua e Giulio Biglieri, il 29 Massimo Montano e il 31 marzo, nella sagrestia del Duomo, luogo di un appuntamento clandestino, l'intero Comitato: Perotti, Fusi, Giambone, Geuna, Braccini, Balbis e Brosio. Dopo gli interrogatori in Questura, vennero deferiti al Tribunale Speciale su pressioni del governo di Salò che invocava una condanna esemplare: il processo durò due giorni e si concluse con la condanna a morte di otto dei componenti il Comitato, che furono fucilati la mattina del 5 aprile 1944.


Relazioni con altri documenti e biografie


Luciano Boccalatte
15/07/2008
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Come citare questa fonte. Montano, Massimo  in Archos Biografie [IT-BP545]
Ultimo aggiornamento: mercoledì 30/1/2019