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Fascicolo: Processo contro Romani Giovanni (RG. N. 110/1945)

C00/00962/01/01/00013
Processo contro Romani Giovanni (RG. N. 110/1945)
Processo contro Romani Giovanni (RG. N. 110/1945)
Organo giudicante: Corte d’Assise Straordinaria di Torino – Sez. 1°

Composizione del Collegio:
Presidente: Dott. Raffaele Ruggiero
Giudici popolari: Gastone Guerrini, Francesco Della Valle, Bartolomeo Lavagno, Mario Amedeo

Procura del Re di Torino:
P.M.: Dott. Luigi Biffi Gentili

Imputati:
n.1: Giovanni Romani

Parti lese:
16 (16 uomini), tipologia (status): 14 partigiani, 2 civili: Renato Berra, Walter Bottoni, Angelo Cimalando, Domenico Piovano, Emilio Bono, Luigi Carrone, Giovanni Bricco, Ermes Voglino, Tedoro Mitrotti , Giulio Boero, Aldo Cigolini, Massimo Di Palo, Ugo Olivero, Aldo Fedeli, Mario Actis Perinetti. Altre parti lese non identificate.

Principali fatti contestati nel processo:
- Data e luogo del fatto: dall’8 settembre 1943 sino alla Liberazione
- Tipologia: omicidio, repressione anti-partigiana, tortura, collaborazionismo militare
- Descrizione sintetica: accusato di aver favorito le operazioni militari del tedesco invasore e tenuto con lo stesso intelligenza adoperandosi per il rintraccio e l’arresto di numerosi patrioti che consegnava, dopo averli torturati, alle autorità nazifasciste per la loro uccisione e il loro internamento in Germania.

Denuncia:
- Tipologia: collettiva
- Data: 08.07.1945
- Autorità ricevente: ufficio del PM presso la Cas di Torino
. Tipologia denunciante: autorità italiana
- Sintesi denuncia: collaborazionismo con i tedeschi

Arresto:
- Data e luogo: 24.05.1945, Carrone (AO)
- Autorità procedente: Questura di Torino, ufficio politico
- Sintesi verbale: in servizio quale agente annonario presso il comando delle SS tedesche

Imputazioni:
Imputazioni: collaborazionismo militare art. 51 cpmg
Descrizione: imputato di collaborazionismo militare per aver favorito le operazioni militari del tedesco invasore e tenuto con lo stesso intelligenza adoperandosi per il rintraccio e l’arresto di numerosi patrioti che consegnava, dopo averli torturati, alle autorità nazifasciste per la loro uccisione e il loro internamento in Germania.

Posizione processuale: detenuto, costituito in giudizio

Difesa: Avv. Vittorio Chauvelot (d’ufficio).

Esito della sentenza:
- Condanna: la corte dichiara l’imputato colpevole del reato di cui all’art. 51 cpmg e all’art. 54 cpmg e lo condanna alla pena di morte mediante fucilazione alla schiena.

- Sanzioni accessorie: confisca dei beni e pubblicazione della sentenza

- Motivazioni della sentenza: la Corte ritiene di poter credere all’imputato quando afferma di aver scelto di collaborare con le SS per evitare l’internamento in Germania; non è però vero che egli, arruolato nelle SS, limitò la sua attività nel campo annonario. Per sua stessa ammissione, l’imputato partecipò ad azioni di vero e proprio carattere militare. La Corte ritiene che faccia fede la deposizione del teste Bartolo, che riferisce che il Romani faceva parte della camera 14 agli ordini di Gennaro Ruggieri. Infine, l’attività di aguzzino dell’imputato è ampiamente dimostrata dalle dichiarazioni delle sue vittime.
Dalla configurazione giuridica di questa attività criminosa si è discorso il profilo dell’art 54 cpmg, ma in esso si inquadra anche quello dell’art 51 cpmg a titolo di collaborazionismo bellico. La partecipazione alle operazioni anti-partigiane va oltre la semplice azione di polizia; qui si è nel vivo dell’azione militare, aggravata dall’uso della tortura. La Corte ritiene che le attenuanti non siano applicabili; il fatto che non fosse iscritto al Pfr, ritiene la Corte, “rende ancora più odiosa la sua figura, ché egli non era neanche animato da una fede, ma solo da una sorda avidità di guadagno”.

Impugnazioni / Giudizio di rinvio:
- Ricorso avanti Corte di Cassazione di Milano:
- Promosso da: Giovanni Romani, Avv. Vittorio Chauvelot
- Sintesi dei motivi di impugnazione: l’imputato avrebbe dovuto essere dichiarato colpevole del delitto di cui all’art 58 cpmg, perché l’attività del Romani non aveva altro scopo che favorire i disegni politici del nemico, mentre l’art 51 e 54 cpmg prevedono il favoreggiamento militare del nemico, cioè quelle operazioni belliche in grande stile dirette ad arrecare vantaggio al nemico contro lo stato. Inoltre la corte non ha motivato il rifiuto di concedere le attenuanti generiche, in considerazione del fatto che questo non era iscritto al Pfr e che, in diverse occasioni, si adoperò per ottenere la scarcerazione di patrioti.


Sentenza Corte di Cassazione:
Data: 12.10.1945
Esito: annullamento con rinvio ad altra sezione della Corte d’Assise di Torino
Sintesi della sentenza / principi di diritto: difetto di motivazione sulla mancata applicazione delle attenuanti generiche, in considerazione del fatto che, in diverse occasioni, l’imputato si adoperò per ottenere la scarcerazione di patrioti.
Giudizio di rinvio:
- Autorità giudiziaria: Sezione Speciale della Corte d’Assise di Torino (sezione 3°)
- Provvedimento: per il reato di cui all’art. 54 cpmg il Romani è meritevole dell’attenuante di cui all’art. 114 cp in quanto le intelligenze con il nemico hanno avuto per oggetto solo il rintraccio di quantitativi di merce; per il reato di cui all’art. 51 cpmg si possono applicare le attenuanti generiche di cui all’art. 62 bis.
- Esito: condanna a 30 anni di reclusione e alla confisca dei beni, obbligo delle spese del giudizio, interdizione legale durante la pena, sospensione della patria podestà e interdizione perpetua dai pubblici uffici.

Esecuzione della pena:
- Carcerazione preventiva: dal 24.05.1945 al 13.09.1945
- Pena:
dal 13.09.1946 a (data non disponibile)
Durata prevista della detenzione: 30 anni
Durata effettiva della detenzione: dato non ricavabile dal fascicolo
- Provvedimenti di clemenza: la Cas di Torino concede la scarcerazione per amnistia, ma il Pm ricorre in Cassazione e il provvedimento viene annullato.


13/09/1945
Collocazione archivistica del fascicolo processuale: ASTO, Sezioni Riunite, Corte d’Assise di Torino - Sezione Speciale, Fascicoli processuali, mazzo 236. Collocazione archivistica in Istoreto: fondo "Sentenze della magistratura piemontese (1945-1960)", busta D CSA 32, fascicolo b, n. 71.

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De Luna Barbara 22/11/2022
Berruti Barbara 09/05/2023
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Ultimo aggiornamento: sabato 19/12/2020