Processo contro Petronillo Attilio (RG. N. 174/1945)
C00/00962/01/01/00062
Processo contro Petronillo Attilio (RG. N. 174/1945)
Processo contro Petronillo Attilio (RG. N. 174/1945).
Organo giudicante: Corte d’Assise Straordinaria di Torino – Sez. 1°
- Presidente: Dott. Raffaele Ruggiero
- Giudici popolari: Aldo Guerraz, Walter Scotti, Giusto De Paoli, Carlo Bossola
Procura del Re di Torino: PM: Dott. Modestino Pedroni
Imputati:
n. 1 Attilio Petronillo
Parti lese:
2 uomini; tipologia (status): 2 civili: Valentino Terzuolo, Francesco Cangi.
Principali fatti contestati nel processo:
- Data e luogo del fatto: dal novembre 1944 sino alla Liberazione, Torino
- Tipologia: delazione.
- Descrizione sintetica: accusato di aver favorito i disegni politici del nemico prestando volontariamente servizio alle dipendenze delle SS tedesche e facendo delazioni per abbietto motivo di lucro personale le quali condussero, tra l’altro, all’arresto e a confische di merci in danno di Valentino Terzuolo e Francesco Cangi, con vantaggio del nemico.
Denuncia:
- Tipologia: collettiva
- Data: 16.07.1945
- Autorità ricevente: ufficio del PM presso la Cas di Torino
- Nominativo / Autorità denunciante: Questura di Torino
- Tipologia denunciante: autorità italiana
- Sintesi denuncia: si denuncia Attilio Petronillo quale autista delle SS, e per delazione e arresti.
È presente una denuncia di Valentino Terzuolo, datata 04.07.1945, che afferma di essere stato fermato da un individuo in borghese mentre trasportava stoffe regolarmente denunciate. Questi gli chiese i documenti e gli intimò di seguirlo con la pistola puntata. Lo fece salire su una macchina in cui c’erano due tedeschi in borghese. Fu condotto presso l’Albergo Nazionale e poi fu tradotto alle carceri. Dopo quattro giorni fu rilasciato, ma quando chiese che gli fosse restituita la merce fu minacciato di essere inviato in Germania. Dichiara di vivere in ristrettezze da quel momento. Afferma di essere in seguito venuto a sapere che l’individuo che l’aveva arrestato si chiamava Attilio Petronillo. Dichiara che dopo la Liberazione denunciò il Petronillo alla sede del Partito comunista di Borgo S. Donato.
È presente anche una denuncia sporta lo stesso giorno da Francesco Cangi che dichiara che il Petronillo si presentò diverse volte a casa sua per chiedere se avesse della stoffa. Il 12 marzo 1945 si presentarono a casa sua individui delle SS tedesche e italiane con un camioncino, accompagnati dal Petronillo. Entrati nel suo alloggio, gli portarono via tutta la merce, regolarmente denunciata e del valore di 1 milione e mezzo. Gli fu poi ordinato di presentarsi all’Albergo Nazionale e fu messo in carcere.
Arresto:
- Data e luogo: 04.07.1945, Torino
- Autorità procedente: Questura di Torino
- Sintesi verbale: collaborazionismo con i tedeschi
Descrizione: accusato di collaborazionismo politico per aver favorito i disegni politici del nemico prestando volontariamente servizio alle dipendenze delle SS tedesche e facendo delazioni per abbietto motivo di lucro personale le quali condussero, tra l’altro, all’arresto e a confische di merci in danno di Valentino Terziolo e Francesco Cangi, con vantaggio del nemico.
Aggravanti: motivi abietti art. 61 n. 1 cp
Posizione processuale: detenuto, costituito in giudizio
Difesa: Avv. Barbieri (di fiducia)
Esito della sentenza:
- Condanna: la Corte dichiara l’imputato colpevole del delitto a lui attribuito, esclusa l’aggravante dei motivi abietti e in concorso alle circostanze attenuanti generiche e lo condanna a 6 anni e 8 mesi di reclusione.
- Sanzioni accessorie: interdizione perpetua dai pubblici uffici, legale durante la pena, spese del procedimento e del mantenimento in carcere durante la custodia preventiva.
- Attenuanti: generiche art. 62 bis.
- Motivazioni della sentenza: la Corte ritiene che al dibattimento sia rimasto accertato il fatto che il Petronillo, il quale volontariamente aveva assunto l’ufficio di autista per le SS tedesche, esplicò vera e propria attività di collaborazione quando cooperò con spirito di iniziativa al sequestro di stoffa in danno di due venditori ambulanti. Il fatto è dimostrato dalle dichiarazioni fatte dal Cangi e dal Terzuolo, e ribadite da numerosi testimoni, e ipotizza in tutti i suoi estremi il reato di collaborazionismo, in quanto con la sua azione l’imputato aiutava il tedesco invasore a rifornirsi a detrimento dell’economia nazionale.
Impugnazioni/Giudizio di rinvio:
- Ricorso avanti Corte di Cassazione di Roma:
- Data: 09.11.1945
Promosso da: Avv. Barosio
Sintesi dei motivi di impugnazione: non è stato accertato il dolo specifico e la partecipazione attiva dell’imputato e che questo avesse agito con l’intento di portare vantaggio al nemico. Egli infatti si impiegò presso le SS per sfuggire alla deportazione in Germania. Il Petronillo fu elemento passivo nelle mani delle SS tedesche, quando poté aiutò i partigiani e non fu mai né fascista né repubblicano.
- Sentenza Corte di Cassazione:
Data: 17.07.1946
Esito: annullamento senza rinvio
Sintesi della sentenza / principi di diritto: estinto il reato per amnistia.
Esecuzione della pena:
- Carcerazione preventiva: dal 04.07.1945 al 06.11.1945
- Pena: dal 06.11.1945 al 17.07.1946
durata prevista della detenzione: 6 anni e 8 mesi
durata effettiva della detenzione: 8 mesi
- Provvedimenti di clemenza: amnistia Togliatti.
06/11/1945
Collocazione archivistica del fascicolo processuale: ASTO, Sezioni Riunite, Corte d’Assise di Torino - Sezione Speciale, Fascicoli processuali, mazzo 240. Collocazione archivistica in Istoreto: fondo "Sentenze della magistratura piemontese (1945-1960)", busta D CSA 33, fascicolo a, n. 115.
Come citare questa fonte. Processo contro Petronillo Attilio (RG. N. 174/1945) in Archivio Istoreto, fondo Processi Corti d'Assise Straordinarie del Piemonte e della Valle d'Aosta [IT-C00-FA17193]