Accesso riservato

Fascicolo: Processo contro Valerio Itala (RG. N. 188/1945)

C00/00962/01/01/00067
Processo contro Valerio Itala (RG. N. 188/1945)
Processo contro Valerio Itala (RG. N. 188/1945).

Organo giudicante: Corte d’Assise Straordinaria di Torino – Sez. 1°
- Presidente: Dott. Raffaele Ruggiero
- Giudici popolari: Aldo Guerraz, Giusto De Paoli, Luigi Valpreda, Carlo Bossola

Procura del Re di Torino: PM: Dott. Rivero

Imputati:
n. 1 Itala Valerio

Parti lese:
1 uomo; tipologia (status): partigiano: Ulisse Mesi

Principali fatti contestati nel processo:
- Data e luogo del fatto: dicembre 1944-gennaio 1945, Torino
- Tipologia: delazione
- Descrizione sintetica: accusata di aver favorito i disegni politici del nemico denunciando alla polizia fascista Ulisse Mesi come partigiano, successivamente arrestato e fucilato al Martinetto, e provocandone la ricerca con perquisizione domiciliare presso i familiari.

Denuncia:
Tipologia: collettiva
Data: 04.07.1945
- Autorità ricevente: ufficio del PM presso la Cas di Torino
- Nominativo / Autorità denunciante: Questura di Torino
- Tipologia denunciante: autorità italiana
- Sintesi denuncia: si denuncia Itala Valerio per collaborazionismo

Arresto:
- Data e luogo: 03.05.1945, Torino
- Autorità procedente: Questura di Torino
- Sintesi verbale: collaborazionismo

Imputazioni: collaborazionismo art. 58 cpmg

Descrizione: imputata di collaborazionismo politico per aver favorito i disegni politici del nemico denunciando alla polizia fascista Ulisse Mesi come partigiano, successivamente arrestato e fucilato al Martinetto, e provocandone la ricerca con perquisizione domiciliare presso i familiari.

Posizione processuale: detenuta, costituita in giudizio

Difesa: Avv. Ferdinando Pinelli (di fiducia)

Esito della sentenza:
- Condanna: La Corte dichiara l’imputata colpevole del reato ascrittole e la condanna alla pena di 10 anni di reclusione.
- Sanzioni accessorie: interdizione perpetua dai pubblici uffici, interdizione legale durante la pena, spese del procedimento e del mantenimento in carcere durante la custodia preventiva.

- Motivazioni della sentenza: la Corte osserva che prove sicure e concordanti raggiungono la Valerio tale che se ne debba affermare la responsabilità in ordine al reato a lei attribuito. Che fosse stata la Valerio a denunciare il partigiano Ulisse Mesi emerge dal fatto che aveva conosciuto quest’ultimo a casa della sorella Iris pochi giorni prima del bisticcio con l’amica Iside, e che proprio qui venne cercato poco dopo dai militi della XMas. Inoltre, l’imputata ha affermato che la Mesi le disse, quando questa la minacciò di vendicarsi, di prendersela con lei invece che con il fratello; da ciò si deduce che fin dal primo scontro la Valerio identificò la sua vendetta nella denuncia del fratello della Mesi. Infine, il fatto che i militi dissero alla madre dell’Ulisse “ora andremo all’albergo da quella signorina che ci dirà dov’è tuo figlio”, indentifica perfettamente e sicuramente l’imputata. Poiché il movente a delinquere – in questo caso quello della vendetta personale – non deve essere confuso con la volontarietà, la Corte ritiene che sussista il reato politico e che la bassezza del movente renda l’imputata immeritevole di attenuanti.

Impugnazioni/Giudizio di rinvio:
- Ricorso avanti Corte di Cassazione di Milano:
Data: 27.10.1945
Promosso da: Avv. Ferdinando Pinelli
- Sintesi dei motivi di impugnazione: È illogico pensare che la Valerio si fosse vendicata contro il fratello della Iside, che conosceva appena, quando avrebbe potuto farlo contro la Iside stessa, che sapeva essere fuggita dalla Germania. È certo in ogni modo che il fine di privata vendetta attribuito all’operato della Valerio esclude, siccome in netta contraddizione con il dolo specifico, il reato di collaborazionismo. Se anche la Valerio avesse compiuto i fatti a lei attribuiti a tutto avrebbe pensato fuorché a “favorire i disegni politici del nemico”. Si ritiene inoltre che la “bassezza del movente” non sia sufficiente a giustificare l’esclusione delle circostanze attenuanti. Inoltre le condizioni in cui si trovava la Valerio, le sue numerose disgrazie coniugali e familiari che l’avevano costretta a condurre per qualche tempo una vita irregolare e la sua condizione di madre di un bambino piccolo avrebbero dovuto indurre la Corte a concedere le attenuanti generiche di cui all’art. 62 bis.

- Sentenza Corte di Cassazione:
Data: 10.07.1946
Esito: annullamento senza rinvio
Sintesi della sentenza / principi di diritto: estinto il reato per amnistia

Esecuzione della pena:

- Carcerazione preventiva: dal 03.05.1945 al 27.10.1945

- Pena: dal 27.10.1945 al 10.07.1946
Durata prevista della detenzione: 10 anni
Durata effettiva della detenzione: 9 mesi

- Provvedimenti di clemenza: amnistia Togliatti

27/10/1945
Collocazione archivistica del fascicolo processuale: ASTO, Sezioni Riunite, Corte d’Assise di Torino - Sezione Speciale, Fascicoli processuali, mazzo 240. Collocazione archivistica in Istoreto: fondo "Sentenze della magistratura piemontese (1945-1960)", busta D CSA 32, fascicolo f, n. 108.

0

Documenti digitalizzati (1)

  [mostra]

Relazioni con altri documenti e biografie




De Luna Barbara 05/12/2022
Colombini Chiara 25/03/2024
visualizza

Esplora livello


export xml Scarica la scheda in formato XML  Includi documenti
Come citare questa fonte. Processo contro Valerio Itala (RG. N. 188/1945)  in Archivio Istoreto, fondo Processi Corti d'Assise Straordinarie del Piemonte e della Valle d'Aosta [IT-C00-FA17213]
Ultimo aggiornamento: sabato 19/12/2020