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Fascicolo: Processo contro Azzolini Giulio (RG. N. 195/1945)

C00/00962/01/01/00073
Processo contro Azzolini Giulio (RG. N. 195/1945)
Processo contro Azzolini Giulio (RG. N. 195/1945).

Organo giudicante: Sezione speciale della Corte d’Assise di Torino – Sez. 2°
- Presidente: Dott. Domenico Pirani
- Giudici popolari: Aldo Guerraz, Ottorino Agostinetti, Alfredo FIoriali, Giovanni Rigo

Procura del Re di Torino: PM: Dott. Michele Rivero

Imputati:
n. 1: Giulio Azzolini

Parti lese:
4 uomini; tipologia (status): 4 civili: Aldo Bruno, Giuseppe Beccati, Giovanni Ferroglio, Luigi Bologna.

Principali fatti contestati nel processo:
- Data e luogo del fatto: dall’08 settembre 1943 sino alla Liberazione
- Tipologia: delazione, persecuzione politica, rastrellamenti.
- Descrizione sintetica: accusato di aver favorito le operazioni militari del nemico, e tenuto corrispondenza e intelligenza con questo per favorirlo, costituendo il distaccamento municipale della BN “Ather Capelli” mediante pressioni e minacce verso i dipendenti del Comune di Torino per indurli all’arruolamento e all’effettivo servizio; ponendo in azione, previ accordi con la BN e con la Polizia tedesca dell’Albergo Nazionale, il distaccamento suddetto, da esso comandato, in rastrellamenti in zone partigiane e in turni di sevizio di guardia e polizia notturna, contro il movimento di Liberazione, in città; proferendo minacce di morte contro colleghi antifascisti, impiegati del comune, e contro ex fascisti restii a iscriversi al Pfr.

Denuncia:
- Tipologia: collettiva
- Data: 12.07.1945
- Autorità ricevente: ufficio del PM presso la Sezione Speciale della Corte d’Assise di Torino
- Nominativo / Autorità denunciante: Questura di Torino
- Tipologia denunciante: autorità italiana
- Sintesi denuncia: collaborazionismo, delazione, appartenenza alla BN e iscrizione al Pfr

Arresto:
- Data e luogo: 02.05.1945, Torino
- Autorità procedente: Polizia del Popolo sezione San Salvario di Torino
- Sintesi verbale: indagini di polizia politica

Imputazioni: art. 51-54 cp, intelligenza con il nemico e collaborazionismo militare

Descrizione: imputato di collaborazionismo militare e di intelligenza con il nemico per aver favorito le operazioni militari del nemico, e tenuto corrispondenza e intelligenza con questo per favorirlo, costituendo il distaccamento municipale della BN “Ather Capelli” mediante pressioni e minacce verso i dipendenti del Comune di Torino per indurli all’arruolamento e all’effettivo servizio; ponendo in azione, previ accordi con la BN e con la Polizia tedesca dell’Albergo Nazionale, il distaccamento suddetto, da esso comandato, in rastrellamenti in zone partigiane e in turni di sevizio di guardia e polizia notturna, contro il movimento di Liberazione, in città; proferendo minacce di morte contro colleghi antifascisti, impiegati del comune, e contro ex fascisti restii a iscriversi al Pfr.

Posizione processuale: detenuto, costituito in giudizio

Difesa: Avv. Maurizio Preve (di fiducia)

Esito della sentenza:
- Assoluzione / non luogo a provvedere: insufficienza di prove

- Motivazioni della sentenza: dalle risultanze dibattimentali è emerso il dubbio che il reparto della BN municipale sia stato creato non tanto per iniziativa del pervenuto, quanto per volere delle superiori autorità e che la creazione di questo reparto fosse stato un espediente per evitare l’arruolamento effettivo dei dipendenti nella BN. La Corte ritiene dubbia anche l’accusa fatta al pervenuto di aver minacciato i dipendenti perché si arruolassero alla BN municipale, e ritiene possibile che egli si sia limitato a redarguire coloro che, già arruolati, si esimevano dal servizio con vari pretesti, visto che ciò avrebbe potuto portare allo scioglimento del reparto speciale e alla inclusione dei dipendenti nella BN vera e propria. Infine, per quanto riguarda la partecipazione del reparto ad alcuni rastrellamenti, è emerso solo che alcuni degli agenti appartenenti alla squadra speciale in ufficio si vantavano di aver partecipato a rastrellamenti. Tuttavia è stato impossibile appurare se quelle vanterie avessero un fondamento di verità, come allo stesso modo non è stato dato di poter accertare se l’Azzolini vi avesse o meno partecipato. Per quanto riguarda i plichi che l’imputato inviava in via Asti e al Comando tedesco, la Corte ritiene che non sia da escludere che queste fossero semplici anagrafiche di persone arrestate, dato che l’Azzolini lavorava all’ufficio anagrafe. Per quanto riguarda la retata della polizia in municipio, la Corte ritiene che poiché era noto a tutti che le persone arrestate erano antifasciste, non ci sarebbe stato bisogno di una delazione per scatenare l’operazione; inoltre non è risultato al dibattimento alcun elemento di prova che possa far ritenere l’Azzolini responsabile di quegli arresti. Per quanto riguarda le minacce proferite contro i colleghi, le deposizioni sono contraddittorie e contrastanti.

Impugnazioni/Giudizio di rinvio:
Non risultano impugnazioni.

Esecuzione della pena:
- Carcerazione preventiva: dal 02.05.1945 al 29.01.1946

- Pena: nessuna pena da scontare

29/01/1946
Collocazione archivistica del fascicolo processuale: ASTO, Sezioni Riunite, Corte d’Assise di Torino - Sezione Speciale, Fascicoli processuali, mazzo 240. Collocazione archivistica in Istoreto: fondo "Sentenze della magistratura piemontese (1945-1960)", busta D CSA 34, fascicolo c, n. 187.

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De Luna Barbara 18/12/2022
Colombini Chiara 25/03/2024
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Ultimo aggiornamento: sabato 19/12/2020