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Fascicolo: Processo contro Fattori Gaetano (RG. N. 207/1945)

C00/00962/01/01/00083
Processo contro Fattori Gaetano (RG. N. 207/1945)
Processo contro Fattori Gaetano (RG. N. 207/1945)

Organo giudicante: Corte d’Assise Straordinaria di Torino – Sez. 1°
- Presidente: Dott. Raffaele Ruggiero
- Giudici popolari: Aldo Guerraz, Walter Scotti, Giusto De Paoli, Carlo Bossola

Procura del Re di Torino: PM: Dott. Giovanni Durando

Imputati:
n. 1 Gaetano Fattori

Parti lese:
1 (1 uomo); tipologia (status): 1 civile: Gabriele Tesio

Principali fatti contestati nel processo:
- Data e luogo del fatto: dall’ 8 settembre 1943 sino alla Liberazione, Torino
- Tipologia: delazione
- Descrizione sintetica: accusato di aver favorito i disegni politici del nemico dando possibilità allo stesso, con delazioni, di impossessarsi di un gran numero di camion, rimorchi, autobotti, carburanti ecc. appartenenti a certo Gabriele Tesio che aveva opportunamente occultato tutto per sottrarlo alla requisizione delle milizie che combattevano contro il Cvl.

Denuncia:
- Tipologia: collettiva
- Data: 05.07.1945
- Autorità ricevente: ufficio del PM presso la Cas di Torino
- Nominativo / Autorità denunciante: Questura di Torino
- Tipologia denunciante: autorità italiana
- Sintesi denuncia: si denuncia Gaetano Fattori per delazione.
È presente una denuncia di Gabriele Tesio che accusa il Fattori di averlo segnalato a tale Giuseppe Rampini. Afferma che il materiale automobilistico che possedeva passò così nelle mani della Repubblica e che lui e la sua famiglia, insieme a 6 inglesi prigionieri di guerra e 3 italiani (tra cui suo figlio renitente) che nascondevano in casa, dovettero scappare.

Arresto:
- Data e luogo: 26.05.1945, Torino
- Autorità procedente: Questura di Torino
- Sintesi verbale: delazione

Imputazioni: collaborazionismo politico art. 58 cpmg

Descrizione:
imputato di collaborazionismo politico per aver favorito i disegni politici del nemico dando possibilità allo stesso, con delazioni, di impossessarsi di un gran numero di camion, rimorchi, autobotti, carburanti ecc. appartenenti a certo Gabriele Tesio che aveva opportunamente occultato tutto per sottrarlo alla requisizione delle milizie che combattevano contro il Cvl.

Posizione processuale: detenuto, costituito in giudizio

Difesa: Avv. Giuseppe Parella (di fiducia)

Esito della sentenza:
- Condanna: la Corte dichiara l’imputato colpevole del reato ascrittogli e lo condanna a 6 anni e 8 mesi di reclusione.

- Sanzioni accessorie: interdizione perpetua dai pubblici uffici e legale durante la pena, spese del procedimento e del mantenimento in carcere durante la custodia preventiva.

- Attenuanti: generiche 62 bis cp

- Motivazioni della sentenza: la Corte osserva che il fatto attribuito all’imputato è pienamente provato. Non è esatto che la confidenza fu carpita in un’osteria nei fumi dell’alcol; a parte la smentita del comandante, tutti i particolari non potevano essere improvvisati e richiedevano un idoneo convegno. Il fatto integra il delitto di collaborazionismo perché, anche ammettendo che il Tesio nascondesse il materiale per fini egoistici di speculazione, la razzia che la delazione consentì di farne rappresentò pur sempre un contributo alle risorse del tedesco e del suo alleato con danno dell’economia nazionale e con vantaggio della lotta che combatteva con le forze nazionali.

Impugnazioni / Giudizio di rinvio:
- Ricorso avanti Corte di Cassazione di Roma:
Data: 16.11.1945
Promosso da: Avv. Giuseppe Parella
- Sintesi dei motivi di impugnazione: il Rampini è l’unico responsabile del fatto che avrebbe consentito al nemico invasore di impossessarsi dal materiale sequestrato. Il Rampini era inoltre nella condizione di non riferire la verità al processo, poiché rischiava di essere imputato di collaborazionismo politico, e la legge vieta di assumere a testimone chi si trova in tale condizione. Inoltre il Fattori denunciò, per vendicarsi del Tesio, una semplice violazione delle leggi annonarie, in vigore da molto tempo prima della Rsi. L’azione del Fattori fu lontana da ogni intendimento di collaborare con il nemico, e difetta quindi l’elemento intenzionale a integrare la sussistenza del reato contestato.

- Sentenza Corte di Cassazione:
Data: 29.08.1946
Esito: annullamento senza rinvio
Sintesi della sentenza / principi di diritto: estinto il reato per amnistia

Esecuzione della pena:
- Carcerazione preventiva: dal 26.05.1945 al 08.11.1945

- Pena: dal 08.11.1945 al 29.08.1946
Durata prevista della detenzione: 6 anni e 8 mesi
Durata effettiva della detenzione: 9 mesi

- Provvedimenti di clemenza: amnistia Togliatti
08/11/1945
Collocazione archivistica del fascicolo processuale: ASTO, Sezioni Riunite, Corte d’Assise di Torino - Sezione Speciale, Fascicoli processuali, mazzo 241. Collocazione archivistica in Istoreto: fondo "Sentenze della magistratura piemontese (1945-1960)", busta D CSA 33, fascicolo a, n. 119.

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Ultimo aggiornamento: sabato 19/12/2020