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Fascicolo: Processo contro Baffi Antonio (RG. N. 246/1945)

C00/00962/01/01/00107
Processo contro Baffi Antonio (RG. N. 246/1945)
Processo contro Baffi Antonio (RG. N. 246/1945)

Organo giudicante: Corte d’Assise Straordinaria di Torino – Sez 3°
- Presidente: Dott. Enrico Livio
- Giudici popolari: Alessandro Camuffo Cattani, Luigi (illeggibile), Albino Monticelli, Italo Malberti

Procura del Re di Torino: PM: Avv. Giulio Colombo

Imputati:
n. 1: Antonio Baffi

Parti lese:
9 (8 uomini, 1 donna); tipologia (status): 9 civili: Ignazio Dolza, Pietro Dolza, Ugo Colombo, Giovanni Bino, Massimo Ottolenghi, Giovanni Alessio, Giuseppina Guidi, Giovanni Teppati, Emilio Bardelli.

Principali fatti contestati nel processo:
- Data e luogo del fatto: dall’agosto del 1944 sino alla Liberazione, Torino e provincia
- Tipologia: arresti e requisizioni
- Descrizione sintetica: accusato di aver aiutato il nemico nei suoi disegni politici quale sottufficiale della XMas con atti arbitrari di polizia tra cui numerosi arresti di elementi partigiani e requisizioni di vasta portata in favore dei nazi-fascisti.

Denuncia:
- Tipologia: collettiva
- Data: 30.071945
- Autorità ricevente: ufficio del PM presso la Cas di Torino
- Nominativo / Autorità denunciante: Questura di Torino
- Tipologia denunciante: autorità italiana
- Sintesi denuncia: si denuncia Antonio Baffi quale sottufficiale della XMas responsabile di requisizioni arbitrarie e furti nel corso di rastrellamenti.
- È presente una denuncia di Pietro Dolza che afferma che durante un rastrellamento della XMas ad Ala di Stura il maggiore Baffi, il capitano Morelli e il tenente La Serra fecero una perquisizione a casa sua e trovarono una macchina Fiat 500 smontata e una motocicletta: lo obbligarono a rimontarle e a consegnarle al Battaglione Valanga. Li accusa anche di aver prelevato delle bottiglie di liquori.
- È presente una denuncia di Ignazio Dolza che accusa il Baffi di aver requisito la macchina del figlio Pietro e 24 bottiglie di liquori durante una perquisizione.
- È presente una denuncia di Ugo Colombo che afferma che le asserzioni di Ignazio Dolza rispondono a verità e aggiunge che il Baffi gli requisì una macchina Lancia-Augusta.
- È presente una denuncia di Giovanni Alessio che accusa il Baffi di avergli arbitrariamente requisito una macchina senza rilasciargli alcun documento.
- È presente una denuncia di Giovanni Teppati che afferma che il Baffi partecipò a una spedizione a casa sua in cui i militi devastarono la casa e con il pretesto di cercare armi si appropriarono di molte cose. Dopo di che arrestarono lui e i suoi tre figli.
- È presente una denuncia di Giuseppe Bardelli che accusa il Baffi di avergli requisito una motocicletta e altro materiale.

Arresto:
- Data e luogo: 25.06.1945, Torino
- Autorità procedente: Questura di Torino
- Sintesi verbale: appartenente alla XMas

Imputazioni: collaborazionismo politico art. 58 cpmg

Descrizione: imputato di collaborazionismo politico per aver aiutato il nemico nei suoi disegni politici quale sottufficiale della XMas con atti arbitrari di polizia tra cui numerosi arresti di elementi partigiani e requisizioni di vasta portata in favore dei nazi-fascisti.

Posizione processuale: detenuto, costituito in giudizio

Difesa: Avv. Gino Obert e Del Vecchio (di fiducia)

Esito della sentenza:
Esito:
- Condanna: la Corte dichiara l’imputato colpevole del reato ascrittogli e lo condanna alla pena della reclusione per 8 anni.

- Sanzioni accessorie: interdizione perpetua dai pubblici uffici e legale durante la pena, pagamento delle spese processuali.

- Attenuanti: generiche 62 bis

- Motivazioni della sentenza: ritiene la Corte che la parte attiva, specializzata, accanita assunta dal Baffi nel prelevamento degli automezzi, eseguita con metodi fascisti di minaccia e intimidazione, integri gli estremi del reato di collaborazionismo, perché attraverso quest’opera l’imputato favoriva gli interessi politici del nemico interno ed esterno.

Impugnazioni/Giudizio di rinvio:
- Ricorso avanti Corte di Cassazione di Roma:
Data: 21.12.1945
Promosso da: Avv. Dino Obert
- Sintesi dei motivi di impugnazione:
la collaborazione con la XMas non è considerabile come reato di collaborazionismo, che prevede la punizione della collaborazione con il solo nemico invasore. Il Baffi fu costretto a subire l’autorità nascente dalla sovranità di fatto esercitata dalla Rsi, che pur illegittima, aveva la forza necessaria per far valere i suoi atti d’imperio. Il Baffi si limitò dunque a eseguire gli ordini. È inoltre stata dimostrata la partecipazione attiva del Baffi alla lotta partigiana e la Corte non ha motivato la negazione dell’attenuante di cui all’art. 7 del dl 27.07.1944 n. 159.

- Sentenza Corte di Cassazione:
Data: 06.07.1946
Esito: annullamento senza rinvio
Sintesi della sentenza / principi di diritto: estinto il reato per amnistia

Esecuzione della pena:
- Carcerazione preventiva: dal 25.06.1945 al 20.12.1945

- Pena: dal 20.12.1945 al 06.07.1946
Durata prevista della detenzione: 8 anni
Durata effettiva della detenzione: 6 mesi e 17 giorni

20/12/1945
Collocazione archivistica del fascicolo processuale: ASTO, Sezioni Riunite, Corte d’Assise di Torino - Sezione Speciale, Fascicoli processuali, mazzo 244. Collocazione archivistica in Istoreto: fondo "Sentenze della magistratura piemontese (1945-1960)".

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De Luna Barbara 22/12/2022
Colombini Chiara 25/03/2024
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Ultimo aggiornamento: sabato 19/12/2020