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Fascicolo: Processo contro Arbarello Giovanna (RG. N. 31/1946)

C00/00962/01/02/00017
Processo contro Arbarello Giovanna (RG. N. 31/1946)
Processo contro Arbarello Giovanna (RG. N. 31/1946)

Organo giudicante: Corte d’Assise di Torino – Sez. 1ª Speciale
- Presidente: Dott. Livio Enrico
- Giudici popolari: Emilio Montemaggi, Giovanni Rigo, Alessandro Camuffo Cattani, Mario Capra

Procura del Re di Torino: PM: Dott. Umberto Muggia

Imputati:
n. 1: Giovanna Arbarello

Parti lese:
2 (2 uomini); tipologia (status): 2 partigiani: Giorgio Vinardi, Antonio Cresto.
1 collettività: partigiani di Rocca Canavese non identificati.

Principali fatti contestati nel processo:
- Data e luogo del fatto: marzo 1944-aprile 1945, provincia di Torino (fatti specifici Rocca Canavese)
- Tipologia: collaborazionismo politico, rastrellamento, delazione
- Descrizione sintetica: accusata di collaborazionismo per essersi arruolata volontaria nelle Ausiliarie della Repubblica sociale, per aver partecipato a rastrellamenti e per aver fornito informazioni e provocato la cattura di giovani di Rocca Canavese (tra cui Giorgio Vinardi poi deportato in Germania) e in seguito di Antonio Cresto.

Denuncia:
- Tipologia: collettiva
- Data: 27.06.1945
- Autorità ricevente: Procura del Re di Torino
Nominativo / Autorità denunciante: Ufficio politico, Questura di Torino
Tipologia denunciante: autorità italiana sulla base delle dichiarazioni di Angelo Trefiletti, funzionario di PS, ex partigiano, e di Mario Crotto, ex partigiano
- Sintesi denuncia:
Informazioni da Trefiletti: in seguito all’uccisione di suo padre Renzo, Giovanna Arbarello disse di volersi vendicare; provocò alcuni rastrellamenti nella zona di Rocca Canavese e fece arrestare alcuni giovani, in parte deportati in Germania; si recò a trovare in carcere a Moncalieri uno di questi giovani, Giorgio Vinardi, e gli confermò di essere stata lei a farlo catturare; Arbarello fu presente in divisa da ausiliaria al processo a carico di Giuseppe Magnaldo, uccisore di suo padre.
Informazioni da Crotto: Arbarello si oppose alla rappresaglia che i fascisti volevano attuare contro il paese di Rocca Canavese dopo l’uccisione del padre di lei; si arruolò nelle Ausiliarie per evitare di essere mandata in orfanotrofio; cercò di espatriare e andare in Bulgaria con passaporto della Rsi dopo aver distrutto i suoi altri documenti, ma fu fermata al Brennero e rimandata indietro.
La denuncia riassume le dichiarazioni di Fasanaro e gli interrogatori di Arbarello.

- Tipologia: individuale
- Data: 31.08.1945
- Autorità ricevente: Procura del re di Torino
- Nominativo / Autorità denunciante: Antonio Cresto
- Tipologia denunciante: parte lesa
- Sintesi denuncia: Cresto denuncia Arbarello perché Luigi Corgiat e Giuseppe Conti lo hanno informato di aver visto Arbarello nel Castello di Moncalieri, dove erano detenuti come partigiani nel maggio del 1944, e che Arbarello disse loro di essere entrata nelle Ausiliarie per vendicarsi e di voler fare arrestare delle persone a Rocca Canavese, tra cui Cresto, come favoreggiatore dei partigiani a cui dava ospitalità. Cresto fu arrestato mesi dopo, nel marzo del 1945, e trattenuto per tre giorni.

Arresto:
Data e luogo: 23.05.1945, Torino
Autorità procedente: Ufficio PS Dora, Torino

Imputazioni: collaborazionismo politico art. 58 cpmg

Descrizione: accusata di collaborazionismo per essersi arruolata volontaria nelle Ausiliarie della Repubblica sociale, per aver partecipato a rastrellamenti e per aver fornito informazioni e provocato la cattura di giovani di Rocca Canavese (tra cui Giorgio Vinardi poi deportato in Germania) e in seguito di Antonio Cresto.

Posizione processuale: in libertà provvisoria, costituita in giudizio

Difesa: Avv. Michele Barosio (di fiducia)


Esito della sentenza:
- Assoluzione / non luogo a provvedere: assolta per insufficienza di prove.

- Motivazioni della sentenza: la mera partecipazione a formazioni fasciste repubblicane non costituisce il reato di collaborazionismo, tanto più nel caso di Arbarello a cui fu di fatto imposto l’ingresso nelle Ausiliarie per non essere inviata in orfanotrofio perché minorenne. La Corte ritiene inoltre non provata la partecipazione a rastrellamenti. È dubbia la sua responsabilità nella delazione e nell’arresto di Vinardi che fu poi deportato in Germania, come dubbio è il movente della delazione. Quanto all’arresto di Cresto, esso avvenne molto dopo che Arbarello espresse il proprio desiderio di vendicarsi per la morte del padre facendo arrestare dei giovani di Rocca Canavese, e peraltro nessun altro arresto si verificò. Arbarello non si iscrisse al Pfr, si impegnò per impedire la rappresaglia sul paese di Rocca Canavese in occasione dell’uccisione di suo padre e non è intervenuta al processo contro l’uccisore del padre, Magnaldo. È quindi dubbio che Arbarello abbia commesso il reato di collaborazionismo politico.

Impugnazioni/Giudizio di rinvio:
Nessuna impugnazione.

Esecuzione della pena:
- Carcerazione preventiva: dal 23.05.1945 al 07.11.1945
Libertà provvisoria con ordinanza del PM del 06.11.1945 in base agli artt. 281 e sgg. del cpp

07/03/1946
Collocazione archivistica del fascicolo processuale: ASTO, Sezioni Riunite, Corte d’Assise di Torino - Sezione Speciale, Fascicoli processuali, mazzo 250. Collocazione archivistica in Istoreto: fondo "Sentenze della magistratura piemontese (1945-1960)".

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Mira Roberta 09/02/2023
Colombini Chiara 09/02/2023
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Ultimo aggiornamento: sabato 19/12/2020