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Fascicolo: Processo contro Remotto Vittorio (RG. N. 28/1946)

C00/00962/01/02/00026
Processo contro Remotto Vittorio (RG. N. 28/1946)
Processo contro Remotto Vittorio (RG. N. 28/1946)

Organo giudicante: Corte d’Assise di Torino – Sez. 1ª Speciale
- Presidente: Dott. Aurelio Cialente
- Giudice a latere: Dott. Giacomo De Luca
- Giudici popolari: Alessandro Crosetto, Aldo Iachia, Marino Marini, Antonio Lanfranchi, Alberto Mayer
Procura della Repubblica di Torino: PM: Dott. Aubert

Imputati:
n. 1: Vittorio Remotto

Parti lese:
Non ci sono parti lese.

Principali fatti contestati nel processo:
- Data e luogo del fatto: dall’8 settembre 1943 alla Liberazione, provincia di Torino e province limitrofe
- Tipologia: collaborazionismo militare, intelligenza con il nemico, collaborazionismo politico
- Descrizione sintetica: accusato di collaborazionismo per aver mantenuto intelligenza e corrispondenza con il Partito fascista repubblicano, con l’esercito fascista repubblicano e comandi tedeschi (Galbiati, Pavolini, Graziani, Gambara, comandi tedeschi di Torino) per la costituzione di formazioni alpine e per il relativo reclutamento; per aver fatto opera di delazione a danni di formazioni partigiane favorendo le operazioni militari del tedesco invasore; per aver favorito i disegni politici del tedesco invasore e svolto attività diretta a menomare la fedeltà dei cittadini verso lo Stato italiano mediante opera di propaganda per il reclutamento nelle formazioni militari fasciste repubblicane e per il dissolvimento delle formazioni partigiane; e mediante induzione dei partigiani a consegnare le armi ai nazifascisti.

Denuncia:
- Tipologia: collettiva
- Data: 08.08.1945
- Autorità ricevente: Questura di Torino
- Nominativo / Autorità denunciante: Carabinieri di Torino
- Tipologia denunciante: autorità italiana
- Sintesi denuncia: si tratta del rapporto sul fermo di Remotto stilato dal maresciallo dei Carabinieri Michele Alemanno, già partigiano della Brigata Superga; Alemanno dichiara di essere stato detenuto per circa un mese nella caserma di via Cernaia e di essere uscito nel gennaio del 1945. Il partigiano Alberto Menzio, detenuto con lui e membro della sua stessa brigata, gli presentò Remotto che gli promise il suo appoggio per evitargli il trasferimento a Chivasso presso l’Ispettorato del lavoro dove lo voleva inviare Dante Massa, capo dell’ufficio politico della caserma di via Cernaia. Per dimostrare che era conosciuto dalle autorità fasciste, Remotto disse di essere un ex colonnello degli alpini e gli mostrò un documento rilasciato dal capo provincia Zerbino e convalidato dal comando tedesco che lo autorizzava a circolare liberamente armato e in automobile. Si presentò come simpatizzante della Rsi, iscritto al Pfr e amico del comandante della Milizia ferroviaria di Porta Nuova (annotazione a mano cap. Giraudi Gnr) con il quale era in contatto per far arruolare degli sbandati nella Milizia ferroviaria. Promettendo a questi giovani protezione, Remotto si faceva consegnare delle armi: per esempio ebbe da Menzio tre moschetti che consegnò all’ingegner Redi, capo segreteria di Zerbino, a Palazzo Cisterna sede dell’alto commissario per il Piemonte, per versarli all’armeria della Rsi. Remotto confidò ad Alemanno di aver presentato a Redi un promemoria in cui si diceva che all’Ispettorato del lavoro di Torino in corso Moncalieri gli ufficiali non indossavano la camicia nera, il colonnello Drommi era antifascista e i giovani non lavoravano e anzi cantavano Bandiera Rossa e altre canzoni partigiane. Quando Remotto presentò Alemanno a Redi, questi gli mostrò lo stesso promemoria, dal che si capisce che Remotto era un collaboratore delle autorità Rsi. Alemanno ritiene che prendesse denaro dagli uffici di Palazzo Cisterna per ricompensare il suo lavoro. Inoltre Remotto diede ad Alemanno un lasciapassare che lo autorizzava a circolare liberamente perché al servizio di Remotto dell’ufficio dell’alto commissario per il Piemonte. Remotto frequentava l’osteria gestita dalla madre di Alfredo Meina dove spesso vi erano partigiani compreso Meina. Con loro si vantava di essere capo partigiano e di lavorare con il Cln per scoprire dove erano dislocate le formazioni e provocare dei rastrellamenti. Per evitare il trasferimento di Alemanno, Remotto si recò a parlare anche con Massa, ma questi non concesse ad Alemanno di restare a Torino probabilmente perché Alemanno non aveva consegnato le armi che aspettavano da lui. Alemanno indica come testimoni Alfredo Meina, Alberto Menzio e Mario Brossa.

- Tipologia: collettiva
- Data: 31.08.1945 [data non chiara, ma l’ultimo documento allegato è datato 30.08.1945]
- Autorità ricevente: Procura del Re di Torino
- Nominativo / Autorità denunciante: Questura di Torino
- Tipologia denunciante: autorità italiana
- Sintesi denuncia: denunciato come fascista e collaborazionista incaricato di svolgere opera di propaganda e reclutamento per le formazioni militari della Rsi in provincia di Genova e in Piemonte e opera indirizzata a provocare lo scioglimento delle formazioni partigiane; si allegano denunce e informative sui fatti, nonché verbali di interrogatorio e documentazione risalente al 1943 prodotta da uffici della Rsi.

Arresto:
- Data e luogo: 08.08.1945, Torino
- Autorità procedente: Carabinieri di Borgo Vanchiglia, Torino

Imputazioni: collaborazionismo militare e intelligenza con il nemico artt. 51 e 54 cpmg; collaborazionismo politico art. 58 cpmg

Descrizione: accusato di collaborazionismo per aver mantenuto intelligenza e corrispondenza con il Partito fascista repubblicano, con l’esercito fascista repubblicano e i comandi tedeschi (Galbiati, Pavolini, Graziani, Gambara, comandi tedeschi di Torino) per la costituzione di formazioni alpine e per il relativo reclutamento; per aver fatto opera di delazione a danni di formazioni partigiane favorendo le operazioni militari del tedesco invasore; per aver favorito i disegni politici del tedesco invasore e svolto attività diretta a menomare la fedeltà dei cittadini verso lo Stato italiano mediante opera di propaganda per il reclutamento nelle formazioni militari fasciste repubblicane e per il dissolvimento delle formazioni partigiane; e mediante induzione dei partigiani a consegnare le armi ai nazifascisti.

Posizione processuale: detenuto, costituito in giudizio

Difesa: Avv. Ettore Magliola (di fiducia)

Esito della sentenza:
- Assoluzione/non luogo a procedere: non doversi procedere perché reato estinto per amnistia Togliatti; ordine di scarcerazione se non detenuto per altra causa.

- Motivazioni della sentenza: la Corte ritiene il reato compreso nel decreto di amnistia Togliatti.

Impugnazioni/Giudizio di rinvio:
Nessuna impugnazione.

Esecuzione della pena:
- Carcerazione preventiva: dal 08.08.1945 al 02.07.1946

- Provvedimenti di clemenza: amnistia Togliatti
02/07/1946
Collocazione archivistica del fascicolo processuale: ASTO, Sezioni Riunite, Corte d’Assise di Torino - Sezione Speciale, Fascicoli processuali, mazzo 250. Collocazione archivistica in Istoreto: fondo "Sentenze della magistratura piemontese (1945-1960)".

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Relazioni con altri documenti e biografie

amnistia Togliatti ; canzoni partigiane ; delazione ; imputazione collaborazionismo militare ; imputazione collaborazionismo politico ; imputazione intelligenza con il nemico ; propaganda fascista [Rsi] ; rastrellamenti
caserma Cernaia [caserma Luigi Riva], via Cernaia 23, Torino, TO ; Chivasso, TO ; corso Moncalieri, Torino, TO ; palazzo Cisterna, via Maria Vittoria 12, Torino, TO ; Piemonte ; provincia di Genova ; provincia di Torino ; stazione Porta Nuova, piazza Carlo Felice, Torino, TO
Alemanno, Michele ; Aubert, [ ], pubblico ministero ; Brossa, Mario ; Cialente, Aurelio ; Crosetto, Alessandro ; De Luca, Giacomo ; Drommi, [ ], colonnello Drommi ; Galbiati, Enzo ; Gambara, Gastone ; Giraudi, [ ], capitano Giraudi ; Graziani, Rodolfo ; Iachia, Aldo ; Lanfranchi, Antonio ; Marini, Marino ; Massa, Dante ; Mayer, Alberto ; Meina, Alfredo ; Menzio, Alberto ; Pavolini, Alessandro ; Redi, [ ], ingegner Redi ; Remotto, Vittorio ; Zerbino, Paolo
Cas di Torino ; Cas, Corte d'assise straordinaria ; Cln, Comitato di liberazione nazionale ; Corte d'assise di Torino Sezione speciale sez. 1° ; FA it. Carabinieri Reali Legione di Torino ; FA it. Carabinieri Reali Legione di Torino Stazione di Borgo Vanchiglia ; FA it. Rsi ; Gnr, Guardia nazionale repubblicana ; Ispettorato generale del lavoro ; Milizia Ferroviaria ; Pfr, Partito fascista repubblicano ; Procura del Re di Torino ; Procura della Repubblica di Torino ; Regia Questura di Torino ; Rsi, Repubblica sociale italiana
L'occupante tedesco nelle carte processuali. Giurisprudenza e cultura giuridica a Torino nel lungo dopoguerra giudiziario (1945-2006), 2022



Mira Roberta 20/02/2023
Colombini Chiara 20/02/2023
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Come citare questa fonte. Processo contro Remotto Vittorio (RG. N. 28/1946)  in Archivio Istoreto, fondo Processi Corti d'Assise Straordinarie del Piemonte e della Valle d'Aosta [IT-C00-FA17738]
Ultimo aggiornamento: sabato 19/12/2020