Processo contro Bussi Pietro e Moccheggiani Pierino (RG. N. 108/1946)
C00/00962/01/02/00030
Processo contro Bussi Pietro e Moccheggiani Pierino (RG. N. 108/1946)
Processo contro Bussi Pietro e Moccheggiani Pierino (RG. N. 108/1946)
Organo giudicante: Corte d’Assise di Torino – Sez. 1ª Speciale
- Presidente: Dott. Livio Enrico
- Giudici popolari: dati non disponibili
Procura della Repubblica di Torino: PM: Dott. Ettore Moscone
Imputati:
n. 1: Pietro Bussi
n. 2: Pierino Moccheggiani
Parti lese:
3 (3 uomini); tipologia (status): 3 civili: Benvenuto Pannone, Francesco Della Valle, Alvise Ciola.
Principali fatti contestati nel processo:
- Data e luogo del fatto: dall’8 settembre 1943 alla Liberazione, Torino
- Tipologia: collaborazionismo politico, delazione
- Descrizione sintetica: accusati di collaborazionismo con il tedesco invasore per favorirne i disegni politici, avere in unione fra loro dato alle autorità nazifasciste indirizzi di operai, averli fatti arrestare e aver deposto sull’attività degli stessi.
Denuncia:
Quanto all’imputato n. 1: Pietro Bussi
- Tipologia: individuale
- Data: 18.02.1946
- Autorità ricevente: sede del Cln della Fiat-Sima, Torino davanti a ufficiale di PS
- Nominativo / Autorità denunciante: Francesco Della Valle
- Tipologia denunciante: civile, parte lesa
- Sintesi denuncia: conobbe Bussi prima del 25 luglio 1943 e sentì parlare di lui dai compagni di lavoro come di spia fascista. Nell’aprile 1945 fu denunciato e arrestato dalla Questura fascista repubblicana con l’accusa di essere antifascista. Dopo la liberazione seppe da Vercellone che era stato lui stesso a denunciarlo su istigazione di Bussi. Questi, con i suoi compagni fascisti, si è reso responsabile dell’arresto della famiglia Arduino (Gaspare Arduino lavorava alla Fiat-Sima).
- Tipologia: individuale
- Data: 18.02.1946
- Autorità ricevente: sede del Cln della Fiat-Sima, Torino davanti a ufficiale di PS
- Nominativo / Autorità denunciante: Benvenuto Pannone
- Tipologia denunciante: civile, parte lesa
- Sintesi denuncia: già prima del 25 luglio 1943 Bussi faceva attività di spionaggio e delazione per i fascisti della Legione Camicie Nere XVIII novembre, insieme ai colleghi Rovida e Spadaccini. Bussi, Rovida e Spadaccini denunciarono anche Pannone nell’ottobre del 1942 con l’accusa di fare propaganda sovversiva. Fu chiamato al comando e interrogato sulla sua attività politica. Bussi era presente agli interrogatori subiti da Pannone e depose contro di lui. Pannone fu rilasciato grazie alle deposizioni in suo favore di dieci colleghi di lavoro, ma fu diffidato. Durante la Rsi Bussi lo denunciò nuovamente alla Questura fascista insieme al collega di lavoro Francesco Della Valle. I fascisti cercarono Pannone a casa sua, ma non lo trovarono. Bussi si espresse a favore del fascismo sul lavoro e disse che un giorno avrebbero fatto piazza pulita dei comunisti che si trovavano in officina.
- Tipologia: individuale
- Data: 18.02.1946
- Autorità ricevente: sede del Cln della Fiat-Sima, Torino davanti a ufficiale di PS
- Nominativo / Autorità denunciante: Alvise Ciola
- Tipologia denunciante: civile, parte lesa
- Sintesi denuncia: nel maggio del 1944 fu denunciato come propagandista sovversivo all’Ufficio politico della Federazione fascista. Fu interrogato e gli vennero detti dei particolari della sua vita quotidiana e della sua attività lavorativa. Afferma con certezza che a denunciarlo fu Bussi che era l’unico a conoscere quei particolari perché lavorava al suo stesso tavolo, nello stesso reparto. In seguito alla denuncia dovette lasciare il lavoro perché era continuamente ricercato.
- Tipologia: individuale
- Data: 18.02.1946
- Autorità ricevente: sede del Cln della Fiat-Sima, Torino davanti a ufficiale di PS
- Nominativo / Autorità denunciante: Giovanni Gambotti
- Tipologia denunciante: civile
- Sintesi denuncia: conosce Bussi da molti anni come collega di lavoro alla Fiat-Sima. Nel 1943 si recò al Gruppo rionale fascista Sonzini per una questione relativa all’affitto della sua abitazione e incontrò Bussi che gli disse che andava all’Ufficio politico per mettere a posto diversi sovversivi. Sentì Bussi dire che nello stabilimento dove lavorava c’erano diversi operai antifascisti che ascoltavano Radio Londra e fece alcuni nomi che Gambotti non ricorda, ma crede che appartenessero al reparto manutenzione.
- Tipologia: collettiva
- Data: 15.02.1946
- Autorità ricevente: Alto commissario per le sanzioni contro il fascismo, Torino
- Nominativo / Autorità denunciante: CLN della sezione Fiat-Sima (Sezione industrie metallurgiche-acciaierie)
- Tipologia denunciante: Cln
- Sintesi denuncia: Il Cln aziendale denuncia Bussi come persona al servizio dell’Ovra. Al Cln risulta dalla deposizione di Gino Vercellone, impiegato presso lo stabilimento Fiat-Sima che Bussi forniva alle autorità della Rsi indirizzi e altri dati di persone antifasciste. Bussi lasciò la fabbrica il 26.04.1945 e ha mandato la sorella a ritirare quanto gli spettava.
- Tipologia: collettiva
- Data: 10.03.1946
- Autorità ricevente: Procura del Re di Torino
- Nominativo / Autorità denunciante: Questura di Torino
- Tipologia denunciante: autorità italiana
- Sintesi denuncia: prima dell’8 settembre 1943 Bussi ha svolto attività di spionaggio e causato l’arresto di antifascisti da parte del comando Legione Camicie nere IV novembre; dopo l’8 settembre Bussì passò a Moccheggiani, un informatore della Federazione fascista di Torino, informazioni sull’attività antifascista di operai della Fiat-Sima suoi compagni di lavoro; Moccheggiani e Bussi ricavavano gli indirizzi degli operai dallo schedario presso l’ufficio del personale e alcuni operai furono fermati, interrogati e diffidati; Bussi è denunciato a piede libero, Moccheggiani in stato di latitanza; si allegano le denunce individuali.
Quanto all’imputato n. 2: Pierino Moccheggiani
- Il suo nome emerge nelle denunce contro Bussi come colui che chiedeva a Bussi, suo collaboratore, di ottenere gli indirizzi degli operai e come ricevente delle delazioni di Bussi.
Arresto:
Quanto all’imputato n. 1: Pietro Bussi
- Data e luogo: 20.02.1946, Torino
- Autorità procedente: PS, per ordini superiori
Fermo e rilascio con denuncia a piede libero.
Quanto all’imputato n. 2: Pierino Moccheggiani
- nessun arresto, Moccheggiani resta latitante
Imputazioni:
Quanto all’imputato n. 1: Pietro Bussi
- collaborazionismo politico art. 58 cpmg
- Descrizione: accusato di collaborazionismo con il tedesco invasore per favorirne i disegni politici, per avere in unione con Moccheggiani dato alle autorità nazifasciste indirizzi di operai, averli fatti arrestare e aver deposto sull’attività degli stessi.
- Posizione processuale: libero, costituito in giudizio
- Difesa: Avv Maurizio Cavaglià (di fiducia)
Quanto all’imputato n. 2: Pierino Moccheggiani
- collaborazionismo politico art. 58 cpmg
- Descrizione: accusato di collaborazionismo con il tedesco invasore per favorirne i disegni politici, per avere in unione con Bussi dato alle autorità nazifasciste indirizzi di operai, averli fatti arrestare e aver deposto sull’attività degli stessi.
- Posizione processuale: contumace
- Difesa: Avv. Giuseppe Barberi (d’ufficio)
Esito della sentenza:
- Assoluzione/non luogo a procedere: non doversi procedere contro gli imputati essendo il reato estinto per amnistia Togliatti.
- Motivazioni della sentenza: il presidente, ritenendo che il fatto rientri nell’amnistia e che non vi siano cause oggettive e soggettive di preclusione, ritiene che la causa estintiva del reato vada dichiarata in ogni stadio del procedimento e dichiara non doversi procedere contro gli imputati perché il reato è estinto per amnistia.
Impugnazioni/Giudizio di rinvio:
Nessuna impugnazione.
Esecuzione della pena:
Quanto all’imputato n. 1: Pietro Bussi
- Carcerazione preventiva: nessuna carcerazione, fermato ma denunciato a piede libero
Come citare questa fonte. Processo contro Bussi Pietro e Moccheggiani Pierino (RG. N. 108/1946) in Archivio Istoreto, fondo Processi Corti d'Assise Straordinarie del Piemonte e della Valle d'Aosta [IT-C00-FA17782]