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Fascicolo: Processo contro Laratore Ettore (RG. N. 34/1946)

C00/00962/01/02/00031
Processo contro Laratore Ettore (RG. N. 34/1946)
Processo contro Laratore Ettore (RG. N. 34/1946)

Organo giudicante: Corte d’Assise di Torino – Sez. 1ª Speciale
- Presidente: Dott. Livio Enrico
- Giudici popolari: Emilio Montemaggi, Giovanni Rigo, Mario Capra, Avv. Alessandro Camuffo Cattani

Procura del Re di Torino: PM: Dott. Giovanni Durando

Imputati:
n. 1: Ettore Laratore

Parti lese:
Non ci sono parti lese.

Principali fatti contestati nel processo:
- Data e luogo del fatto: dall’8 settembre 1943 alla Liberazione, Piemonte (fatti specifici Serravalle Langhe (CN), aprile 1944, e Torre Pellice (TO), 1944)
- Tipologia: collaborazionismo militare, rastrellamento
- Descrizione sintetica: accusato di collaborazionismo per essersi unito ai fascisti repubblicani nel corso di un rastrellamento a Serravalle Langhe (CN) nell’aprile 1944 e avere indicato le case dei renitenti, e per aver partecipato a rastrellamenti contro forze della Resistenza come milite della BN [così nel capo di imputazione, ma in realtà Gnr confinaria] a Torre Pellice (TO).

Denuncia:
- Tipologia: individuale
- Data: 26.06.1945
- Autorità ricevente: dato non disponibile
- Nominativo / Autorità denunciante: Carlo Gallo
- Tipologia denunciante: renitente alla leva
- Sintesi denuncia: il 22 aprile 1944 Carlo Gallo si allontanò da Serravalle Langhe (CN) perché in paese c’erano i fascisti e incontrò Ettore Laratore che conosceva, il quale gli chiese perché non si fosse ancora presentato ai comandi della Rsi mentre tutti i suoi compagni con obblighi militari lo avevano fatto. Gallo rispose che lui non si sarebbe presentato nemmeno se gli avessero bruciato la casa o preso il padre. Laratore se ne andò e arrivato in paese parlò con un tenente fascista e gli disse che aveva incontrato Gallo, il quale era armato e lo aveva minacciato di ucciderlo, che era con i partigiani e non si sarebbe presentato nemmeno se gli avessero bruciato la casa. Il comandante del reparto, sentite quelle parole, che Gallo non disse, per tre-quattro giorni andò a casa di Gallo minacciando di bruciare la casa e di portare via il padre perché Carlo Gallo non si presentava, era partigiano ed era stato visto armato da uno dei suoi militi.

-Tipologia: individuale
- Data: 26.06.1945
- Autorità ricevente: dato non disponibile
- Nominativo / Autorità denunciante: Caterina Bevione in Gallo
- Tipologia denunciante: civile, familiare di renitente alla leva
- Sintesi denuncia: il 22 aprile 1944 a casa Gallo si presentarono i fascisti e minacciarono Rina Gallo di incendiare la casa e di portare via il marito, perché il figlio era partigiano e se lo avessero preso lo avrebbero fucilato. I fascisti continuarono a minacciare la famiglia per quattro-cinque giorni. Fu Ettore Laratore a denunciare il figlio di Rina Gallo, Carlo, come partigiano. I due si erano incontrati e salutati, ma le cose che aveva detto su Carlo Gallo non erano vere.

- Tipologia: individuale
- Data: 04.08.1945 (in precedenza denuncia presentata al Comando Sap di Lequio Berria (CN))
- Autorità ricevente: Carabinieri di Bossolasco (CN)
- Nominativo / Autorità denunciante: Giorgio Brusco
- Tipologia denunciante: civile, familiare di renitente alla leva
- Sintesi denuncia: nell’aprile 1944 un gruppo di fascisti eseguì un rastrellamento a Serravalle Langhe (CN) visitando tutte le abitazioni alla ricerca di giovani renitenti alla leva. A casa Brusco andarono insieme a Laratore e chiesero a Giorgio Brusco dove fosse suo fratello, nato nel 1925 e con obblighi militari. Quando Brusco rispose che non lo sapeva, Laratore gli disse che se il fratello non si fosse presentato al comando di Serravalle entro sera i fascisti avrebbero dato delle noie alla famiglia e bruciato la casa. Poi i fascisti vollero che Brusco li accompagnasse a casa di suo cugino, anch’egli con obblighi militari, e lo obbligarono a rimanere con loro per un’ora aspettando il renitente e poi se ne andarono.

- Tipologia: individuale
- Data: 04.08.1945 (in precedenza denuncia presentata al Comando Sap di Lequio Berria (CN))
- Autorità ricevente: Carabinieri di Bossolasco (CN)
- Nominativo / Autorità denunciante: Fiorina Brusco
- Tipologia denunciante: civile, familiare di renitente alla leva
- Sintesi denuncia: nell’aprile 1944 un gruppo di fascisti eseguì un rastrellamento a Serravalle Langhe (CN) visitando tutte le abitazioni alla ricerca di giovani renitenti alla leva. A guidarli c’era il fascista repubblicano di Serravalle, Laratore [NB secondo Fiorina Brusco Laratore apparteneva alla Muti]. Quando arrivarono a casa dei Brusco Laratore chiese a Fiorina Brusco dove fosse suo fratello, nato nel 1925 e renitente alla leva. Quando la donna rispose che era a lavorare nei campi, Laratore le disse che se il fratello non si fosse presentato Laratore l’avrebbe denunciato come renitente e sarebbe andato personalmente a prenderlo.

- Tipologia: individuale
- Data: 12.08.1945 (in precedenza denuncia presentata al Comando Sap di Lequio Berria (CN))
- Autorità ricevente: Carabinieri di Bossolasco (CN)
- Nominativo / Autorità denunciante: Ido Porro
- Tipologia denunciante: civile
- Sintesi denuncia: il 20 o il 25 aprile 1944 un gruppo di fascisti eseguì un rastrellamento a Serravalle Langhe (CN). A guidarli c’era il fascista repubblicano di Serravalle, Laratore, in licenza, che indicava loro le abitazioni dei giovani con obblighi militari [NB secondo Porro Laratore apparteneva alla BN].

- Tipologia: individuale
- Data: 14.08.1945 (in precedenza denuncia presentata al Comando Sap di Lequio Berria (CN))
- Autorità ricevente: Carabinieri di Bossolasco (CN)
- Nominativo / Autorità denunciante: Angelo Bertone
- Tipologia denunciante: civile
- Sintesi denuncia: il 23 aprile 1944 a Serravalle Langhe (CN) Bertone notò che Ettore Laratore di Serravalle, in licenza a casa, accompagnava i militi fascisti della Muti in rastrellamento alla ricerca di renitenti alla leva, per indicare ai fascisti le loro abitazioni. Laratore minacciò la madre di Giuseppe Bianco, renitente, dicendole che se il figlio non si fosse presentato al comando di Serravalle, i fascisti sarebbero tornati a bruciare la casa. Bianco non si presentò e i fascisti non tornarono.

- Tipologia: collettiva
- Data: 18.08.1945
- Autorità ricevente: Procura del Re di Alba
- Nominativo / Autorità denunciante: Carabinieri di Bossolasco (CN)
- Tipologia denunciante: autorità italiana
- Sintesi denuncia: denunciato per collaborazionismo sulla base delle denunce di Porro, dei Brusco e di Bertone (che vengono riassunte e allegate) e di indagini condotte dai Carabinieri da cui risulta che Laratore all’8 settembre 1943 faceva parte della Milizia confinaria e in seguito entrò nelle forze della Rsi, nelle BN, fino a gennaio del 1945. In questo periodo partecipò a numerosi rastrellamenti specialmente a Torre Pellice (TO), dove era dislocato il suo reparto e dove, infatti, fu ferito all’addome e al braccio da partigiani nel dicembre 1944. Dopo il ferimento ottenne una licenza e andò a Serravalle Langhe (CN). Qui i partigiani del raggruppamento garibaldino delle Langhe al comando di Trentin lo prelevarono e lo interrogarono. Da quel momento il comandante Trentin prese a ben volere Laratore e lo fece entrare nei partigiani sotto la sua protezione, cosa che provocò il malcontento fra i suoi uomini e la popolazione. Una delle maggiori prove di adesione alla Rsi di Laratore è la sua partecipazione al rastrellamento condotto dai fascisti a Serravalle nell’aprile 1944 durante il quale indicava ai fascisti le abitazioni dei renitenti e in tutte le case dove andò dimostrò il suo entusiasmo per la Rsi, provocando sdegno tra gli abitanti di Serravalle.

Arresto:
- Data e luogo: 28.12.1945, Moncalieri (TO)
- Autorità procedente: Carabinieri di Moncalieri (TO) su mandato del PM del 14.12.1945

Imputazioni: collaborazionismo militare art. 51 cpmg [NB: nella sentenza si parla di collaborazionismo politico, ma l’art. riportato nel capo di imputazione è il 51; nell’ordine di cattura del PM è citato l’art. 58].

Descrizione: accusato di collaborazionismo per essersi unito ai fascisti repubblicani nel corso di un rastrellamento a Serravalle Langhe (CN) nell’aprile 1944 e aver indicato le case dei renitenti, e per aver partecipato a rastrellamenti contro forze della Resistenza come milite della BN [così nel capo di imputazione, ma in realtà Gnr confinaria] a Torre Pellice (TO).

Posizione processuale: detenuto, costituito in giudizio

Difesa: Avv. Vittorio Signorini (di fiducia)

Esito della sentenza:
- Assoluzione/non luogo a procedere: assolto per insufficienza di prove

- Motivazioni della sentenza: la Corte ritiene che il dibattimento abbia accertato che Laratore ha commesso il reato di collaborazionismo politico favorendo i disegni politici del nemico di rastrellare renitenti per inserirli nell’esercito fascista repubblicano e sottrarli alle formazioni partigiane. Tuttavia, essendo Laratore appena ventenne, esiste il dubbio soggettivo sulla volontà effettiva di favorire il nemico; Laratore era milite della Gnr confinaria, ma poteva essere stato obbligato ad arruolarsi e a prestare servizio contro la sua volontà. Poiché il 7 gennaio 1945 Laratore si presentò alle formazioni partigiane e si mise al loro servizio compiendo azioni valorose e degne di nota, apprezzate dai comandanti partigiani che lo considerano riabilitato, si dimostra che non aveva volontà di servire il nemico.

Impugnazioni/Giudizio di rinvio:
- Ricorso avanti Corte di Cassazione di Roma
Data: 30.03.1946
Promosso da: Ettore Laratore, Avv. Vittorio Signorini
- Sintesi dei motivi di impugnazione: erronea applicazione della legge penale in relazione all’art. 58 cpmg perché è stato dimostrato che Laratore non ha partecipato a rastrellamenti e operazioni di polizia a favore dei nazifascisti né a Torre Pellice né a Serravalle Langhe. La deposizione di Gallo è astiosa, quella della madre di Gallo incerta ed entrambe si basano su una supposizione che attribuirebbe a Laratore inclinazioni politiche e morali che ha dimostrato di non avere aiutando i partigiani quando era a Torre Pellice e in seguito collaborando con la formazione garibaldina di Besson. Gli altri testimoni sui fatti di Serravalle Langhe escludono responsabilità del Laratore. Il PM dopo l’escussione dei testimoni ha ripiegato sul reato di cui all’art. 54 che è un reato molto grave; il valore eccezionale come partigiano di Laratore, valore riconosciuto dai suoi comandanti Besson e Latilla, dimostra la sua qualità morale e quindi andava assolto per non aver commesso i fatti.

- Sentenza Corte di Cassazione:
Data: 18.04.1947
Esito: annullamento senza rinvio
Sintesi della sentenza: reato estinto per amnistia

Esecuzione della pena:
Carcerazione preventiva: dal 28.12.1945 al 27.03.1946
27/03/1946
Collocazione archivistica del fascicolo processuale: ASTO, Sezioni Riunite, Corte d’Assise di Torino - Sezione Speciale, Fascicoli processuali, mazzo 250. Collocazione archivistica in Istoreto: fondo "Sentenze della magistratura piemontese (1945-1960)".

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Relazioni con altri documenti e biografie




Mira Roberta 28/02/2023
Colombini Chiara 28/02/2023
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Come citare questa fonte. Processo contro Laratore Ettore (RG. N. 34/1946)  in Archivio Istoreto, fondo Processi Corti d'Assise Straordinarie del Piemonte e della Valle d'Aosta [IT-C00-FA17783]
Ultimo aggiornamento: sabato 19/12/2020