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Fascicolo: Processo contro Azzolini Ernesto (RG. N. 77/1946)

C00/00962/01/02/00053
Processo contro Azzolini Ernesto (RG. N. 77/1946)
Processo contro Azzolini Ernesto (RG. N. 77/1946)

Organo giudicante: Corte d’Assise di Torino – Sez. 1ª Speciale
- Presidente: Dott. Aurelio Cialente
- Giudice a latere: Dott. Giacomo De Luca
- Giudici popolari: Alessandro Crosetto, Aldo Ischia, Marino Marini, Antonio Lanfranchi, Alberto Mayer

Procura della Repubblica di Torino: PM: Dott. Aubert

Imputati:
n. 1: Ernesto Azzolini

Parti lese:
Non risultano parti lese.

Principali fatti contestati nel processo:
- Data e luogo del fatto: dall’8 settembre 1943 alla Liberazione, provincia di Torino (fatti specifici Bardonecchia (TO))
- Tipologia: collaborazionismo militare e politico
- Descrizione sintetica: accusato di collaborazionismo per aver favorito i disegni militari del nemico guidando reparti contro presidi militari nella zona di Bardonecchia (TO) per recuperare armi e consegnarle ai magazzini militari italiani e per aver fatto propaganda presso i soldati italiani perché collaborassero con i tedeschi; inoltre di collaborazionismo per aver favorito i disegni politici tedeschi ricercando militari italiani sbandati e facendo propaganda presso militari italiani catturati dai tedeschi perché si arruolassero nella Rsi e per menomare la loro fedeltà verso lo Stato italiano.

Denuncia:
- Tipologia: individuale
- Data: 05.11.1945
- Autorità ricevente: Carabinieri di Bardonecchia (TO)
- Nominativo / Autorità denunciante: Francesco Covi
- Tipologia denunciante: militare (sergente esercito tedesco), interprete dei tedeschi a Bardonecchia (TO)
- Sintesi denuncia: Azzolini era consegnatario dei magazzini dell’esercito italiano a Bardonecchia. L’8 settembre 1943 rimase al suo posto e all’arrivo del comando tedesco di cui Covi era interprete il 12.9.1943 si mise a disposizione dei tedeschi per inventariare il contenuto dei magazzini e consegnare i materiali al comando tedesco. Azzolini consegnò il materiale in ritardo e sia Covi che il comando tedesco erano convinti che avesse provveduto a sottrarre dai magazzini i materiali di maggior valore. Covi ricorda che nei pressi di Ulzio (TO) fu fermato un camion di generi alimentari che erano stati asportati da Azzolini dai magazzini per rivenderli al mercato nero. Sia Covi che il comando tedesco erano convinti che Azzolini avesse asportato la cassaforte della Caserma Tabor di Bardonecchia (TO) che al loro arrivo non trovarono. Il comando tedesco non stimava Azzolini che definiva “l’ebreo vampiro degli italiani” perché ricercava attivamente i militari italiani sbandati. Il comando tedesco fece allontanare Azzolini da Bardonecchia.

- Tipologia: individuale
- Data: 18.11.1945
- Autorità ricevente: Carabinieri di Bardonecchia (TO)
- Nominativo / Autorità denunciante: Clemente Ridolfi
- Tipologia denunciante: militare, maresciallo ordinario
- Sintesi denuncia: al momento dell’armistizio per ordine del colonnello Quaranta comandante del presidio di Bardonecchia, Ridolfi rimase in servizio insieme a Azzolini per sorvegliare i magazzini, mentre i reparti erano trasferiti mediante tradotta. Ridolfi propose a Azzolini di distribuire alla popolazione i viveri presenti nei magazzini prima dell’arrivo dei tedeschi, ma Azzolini rifiutò e pretese che Ridolfi gli consegnasse le chiavi. Ridolfi e due carabinieri rimasero di guardia alla cassaforte presente nell’ufficio del comando in attesa di due autocarri che dovevano trasportare i viveri alle truppe in ripiegamento fino al 10.09.1943. Poi Ridolfi si allontanò per raggiungere la famiglia a Rubiana (TO). Quando lasciò Bardonecchia la cassaforte era al suo posto e intatta e i magazzini non erano stati aperti.

- Tipologia: individuale
- Data: 08.11.1945
- Autorità ricevente: Carabinieri di Bardonecchia (TO)
- Nominativo / Autorità denunciante: Francesco Meduri
- Tipologia denunciante: militare di stanza a Bardonecchia (TO)
- Sintesi denuncia: Azzolini dopo l’8 settembre 1943 non si comportò in modo degno per un ufficiale dell’esercito italiano. Quando arrivarono i tedeschi, infatti, si mise a loro disposizione consegnando i magazzini che aveva in consegna e organizzò il recupero di armi, muli, mobilio e altri materiali nei diversi presidi della zona costringendo soldati italiani prigionieri dietro minaccia di punizione. Azzolini propose più volte a Meduri che era stato fatto prigioniero dopo l’8 settembre 1943 di arruolarsi nella Rsi. Azzolini faceva la stessa opera di propaganda anche presso altri militari italiani prigionieri. Meduri rispose sempre negativamente e gli disse di non insistere con gli altri soldati.

- Tipologia: individuale
- Data: 18.11.1945
- Autorità ricevente: Carabinieri di Bardonecchia (TO)
- Nominativo / Autorità denunciante: Mario Pacelli
- Tipologia denunciante: militare (tenente di artiglieria) di stanza a Bardonecchia (TO)
- Sintesi denuncia: dopo l’8 settembre 1943 Azzolini si mise a disposizione dei tedeschi giunti a Bardonecchia prendendo parte attiva al disarmo e al recupero di armi e materiali dei diversi presidi fortificati della zona. Pacelli lo vide più volte tornare dai presidi con autocarrette piene di armi e munizioni. Senza l’aiuto di Azzolini i tedeschi non avrebbero potuto entrare in possesso di quel materiale in breve tempo perché i presidi fortificati erano in località a oltre 1.500 metri di altitudine e i tedeschi non ne conoscevano l’ubicazione. Il 22.09.1945 Pacelli fu deportato in Germania come internato militare e non è a conoscenza di cosa fece Azzolini dopo quella data.

- Tipologia: individuale
- Data: 18.11.1945
- Autorità ricevente: Carabinieri di Bardonecchia (TO)
- Nominativo / Autorità denunciante: Arduino Antonini
- Tipologia denunciante: militare sergente maggiore di stanza a Bardonecchia (TO)
- Sintesi denuncia: all’arrivo dei tedeschi dopo l’armistizio Azzolini si mise a loro disposizione, tanto è vero che fu l’unico ufficiale a non essere deportato e continuò a indossare la divisa e a portare le armi. Azzolini accompagnava i tedeschi e gli interpreti presso i presidi fortificati e indicava loro le abitazioni degli ufficiali che cercavano di sottrarsi alla cattura. Azzolini rifiutò di distribuire alla popolazione i viveri conservati nei magazzini che aveva in consegna, minacciando di fucilazione, arma alla mano, il commissario di PS Francesco Polverini che aveva chiesto di distribuire i viveri ai civili. Azzolini consegnò ai tedeschi le chiavi dei magazzini.

- Tipologia: individuale
- Data: 19.11.1945
- Autorità ricevente: Carabinieri di Bardonecchia (TO)
- Nominativo / Autorità denunciante: Antonio Valente e Teresio Pavarino
- Tipologia denunciante: militari (caporale Valente; sergente maggiore Pavarino) di stanza a Bardonecchia (TO)
- Sintesi denuncia: dichiarano che mentre erano prigionieri dei tedeschi presso la Caserma Tabor dopo l’8 settembre 1943 furono più volte avvicinati da Azzolini che collaborava con i tedeschi, tanto è vero che indossava la divisa e portava le armi, il quale voleva convincerli ad aderire alla Rsi. I due rifiutarono.

- Tipologia: collettiva
- Data: 21.11.1945
- Autorità ricevente: Procura del Re di Torino
- Nominativo / Autorità denunciante: Carabinieri di Bardonecchia (TO)
- Tipologia denunciante: autorità italiana
- Sintesi denuncia: ricevuta la denuncia di Covi, militare dell’esercito tedesco e interprete per i tedeschi a Bardonecchia, e sentiti altri ufficiali e militari informati sui fatti, denunciano Azzolini come collaboratore dei tedeschi; allegati denunce individuali, interrogatorio di Azzolini.

Arresto:
- Data e luogo arresto: 17.11.1945 [dato non certo, ricavato dalla denuncia dei Carabinieri di Bardonecchia del 21.11.1945]
- Autorità procedente: Carabinieri di Bordighera (IM) [dato non certo, ricavato dalla denuncia dei Carabinieri di Bardonecchia del 21.11.1945]

Imputazioni: collaborazionismo militare art. 51 cpmg; collaborazionismo politico art. 58 cpmg.

Descrizione: accusato di collaborazionismo per aver favorito i disegni militari del nemico guidando reparti contro presidi militari nella zona di Bardonecchia (TO) per recuperare armi e consegnarle ai magazzini militari italiani e per aver fatto propaganda presso i soldati italiani perché collaborassero con i tedeschi; inoltre di collaborazionismo per aver favorito i disegni politici tedeschi ricercando militari italiani sbandati e facendo propaganda presso militari italiani catturati dai tedeschi perché si arruolassero nella Rsi e per menomare la loro fedeltà verso lo Stato italiano.

Posizione processuale: detenuto, costituito in giudizio

Difesa: Avv. Ferdinando Rango d’Aragona

Esito della sentenza:
- Assoluzione/Non luogo a procedere: non doversi procedere perché il reato è estinto per amnistia.

- Motivazioni della sentenza: la Corte ritiene che il reato rientri nel decreto di amnistia Togliatti e che non esistano motivazioni oggettive o soggettive di esclusione.

Impugnazioni/Giudizio di rinvio:
Nessuna impugnazione.

Esecuzione della pena:
Carcerazione preventiva: dal 27.11.1945 al 02.07.1946

02/07/1946
Collocazione archivistica del fascicolo processuale: ASTO, Sezioni Riunite, Corte d’Assise di Torino - Sezione Speciale, Fascicoli processuali, mazzo 253. Collocazione archivistica in Istoreto: fondo "Sentenze della magistratura piemontese (1945-1960)".

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Mira Roberta 29/03/2023
Colombini Chiara 29/03/2023
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Come citare questa fonte. Processo contro Azzolini Ernesto (RG. N. 77/1946)  in Archivio Istoreto, fondo Processi Corti d'Assise Straordinarie del Piemonte e della Valle d'Aosta [IT-C00-FA18027]
Ultimo aggiornamento: sabato 19/12/2020