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Fascicolo: Processo contro Fiandra Quirino (RG. N. 73/1946)

C00/00962/01/02/00054
Processo contro Fiandra Quirino (RG. N. 73/1946)
Processo contro Fiandra Quirino (RG. N. 73/1946)

Organo giudicante: Corte d’Assise di Torino – Sez. 1ª Speciale
- Presidente: Dott. Livio Enrico
- Giudice a latere: Dott. Silvio Isnardi
- Giudici popolari: Giuseppe Caldera, Mario Bragotti, Emilio Montemaggi, Alessandro Rigo, Lamberto Chignoli

Procura della Repubblica di Torino: PM: dato non disponibile

Imputati:
n. 1: Quirino Fiandra

Parti lese:
5 (5 uomini); tipologia (status): 5 partigiani: Alberto Menzio, Secondo (Dino) Casetta, Michele Alemanno, Simone Menzio, Giovanni Tosco.

Principali fatti contestati nel processo:
- Data e luogo del fatto: dall’8 settembre 1943 alla Liberazione, provincia di Torino (fatti specifici Chieri, TO)
- Tipologia: collaborazionismo politico, delazione
- Descrizione sintetica: accusato di collaborazionismo per aver fatto parte della BN, fornito informazioni al commissario del Fascio di Chieri (TO) e provocato l’arresto di partigiani (Michele Alemanno, Giovanni Tosco, Alberto Menzio e Dino Casetta).

Denuncia:
- Tipologia: individuale
- Data: 06.07.1945
- Autorità ricevente: Carabinieri di Chieri (TO)
- Nominativo / Autorità denunciante: Sergio Travo
- Tipologia denunciante: partigiano
- Sintesi denuncia: nel dicembre del 1944 la BN di Chieri arrestò Travo come renitente alla leva; in seguito Travo fu arruolato nella BN e, pur essendo partigiano, rimase in servizio su ordine del comandante della sua formazione partigiana (19ª Brigata Garibaldi). Travo raccoglieva informazioni sui fascisti e le passava alla sua formazione e alle altre nella zona di Chieri. Durante questo periodo conobbe Fiandra che prestava servizio discontinuo presso la BN e non stava in caserma perché incaricato di fornire il pane ai militi della GNR ferroviaria di Pessione. Fiandra collaborava con i fascisti come delatore in particolare riferiva al commissario del Fascio di Chieri Carbone, ma Travo non sa con precisione cosa facesse Fiandra. Sa che nell’ottobre del 1944 Fiandra sparò dalla finestra di casa sua a dei partigiani che si stavano dirigendo verso la sua abitazione per catturarlo. Uno dei partigiani restò ferito. Travo riferisce che a sentire Fiandra contro i partigiani avrebbe sparato anche sua figlia. Fiandra lavorava in segreto e Travo non può rivolgergli altre accuse specifiche.

- Tipologia: collettiva
- Data: 30.06.1945
- Autorità ricevente: Pretura di Chieri (TO)
- Nominativo / Autorità denunciante: CLN di Chieri (TO)
- Tipologia denunciante: CLN/commissioni di giustizia
- Sintesi denuncia: il CLN denuncia Fiandra come membro della 4ª compagnia della BN Ather Capelli, presidio di Chieri arruolato dal 16.08.1944 in servizio discontinuo.

- Tipologia: collettiva
- Data: 12.07.1945
- Autorità ricevente: Pretura di Chieri (TO), poi Procura del Re di Torino
- Nominativo / Autorità denunciante: Carabinieri di Chieri (TO)
- Tipologia denunciante: autorità italiana
- Sintesi denuncia: procedono contro Fiandra su ordine del comandante dei Carabinieri di Chieri perché Fiandra ha fatto parte dell’ufficio investigativo del Fascio di Chieri. Membro della BN, prestava servizio discontinuo perché era incaricato di rifornire di pane la GNR ferroviaria di Pessione. Da informazioni avute da Sergio Travo, partigiano che rimase in servizio presso la BN di cui faceva parte per ottenere informazioni utili alla Resistenza, risulta che Fiandra nell’ottobre 1944 a Pessione sparò dalla finestra di casa sua contro alcuni partigiani che stavano per catturarlo. La sua attività come membro della BN non è nota e non è stato possibile accertare altre accuse a suo carico.

- Tipologia: individuale
- Data: s.d., antecedente 04.01.1946
- Autorità ricevente: Questura di Torino
- Nominativo / Autorità denunciante: Antonio Gioda
- Tipologia denunciante: civile
- Sintesi denuncia: Gioda denuncia Fiandra perché era fiduciario del Fascio di Pessione di Chieri (TO), prima del 25 luglio 1943 e per tutta la durata della Rsi, e come fervente fascista repubblicano; anche la figlia era fascista e ausiliaria; i Fiandra si sono arricchiti durante il fascismo grazie ruolo di Fiandra e alle protezioni di cui godevano. Fiandra era assiduo collaboratore dei tedeschi e dei fascisti repubblicani. Gioda, arrestato dai fascisti nel marzo del 1944 perché accusato di aver preso parte alle manifestazioni del 25 luglio 1943, fece i nomi di alcuni testimoni perché potessero deporre a suo favore e fece anche il nome di Fiandra che lo conosceva. Seppe però che Fiandra depose sfavorevolmente nei suoi riguardi e dopo la Liberazione ebbe conferma di ciò leggendo la deposizione di Fiandra in Questura del marzo 1944. Fu liberato per intervento di alcune personalità in suo favore.

- Tipologia: individuale
- Data: 01.11.1945 (per iscritto) e 03.11.1945 e 23.09.1945 [ma probabilmente 23.11.1945] (di persona)
- Autorità ricevente: Questura di Torino
- Nominativo / Autorità denunciante: Giacomo Casetta
- Tipologia denunciante: civile, familiare parte lesa
- Sintesi denuncia: Giacomo casetta accusa Fiandra di essere fiduciario del Fascio di Pessione, collaboratore dei nazifascisti, figura di rilievo che dava ordini ai militi ferroviari che arrestarono suo fratello Dino Casetta il 24.11.1945 insieme a Giovanni Tosco, Alberto e Simone Menzio e Michele Alemanno. Dino Casetta fu detenuto due mesi presso la caserma di via Cernaia a Torino e poi fu costretto a arruolarsi nella BN per non essere deportato in Germania. Il 13.12.1944 Dino Casetta fu ucciso, pare per mano dei fascisti [NB. Non è chiaro se fu ucciso durante un rastrellamento a Moncucco Torinese o se partecipò al rastrellamento e fu ucciso in seguito probabilmente perché voleva abbandonare il reparto]. Gli risulta che a marzo del 1945 Fiandra lasciò Pessione con la famiglia, al seguito dei fascisti della Gnr ferroviaria. Rientrò in paese accompagnato dall’ex partigiano Alemanno ora maresciallo dei Carabinieri. Fiandra aveva un lasciapassare datogli da Alemanno. Il ritorno di Fiandra in paese turbò Giacomo Casetta e Fiandra gli disse di stare tranquillo e zitto e che si sarebbe interessato per fare avere a Giacomo Casetta la pensione per la morte del fratello; se non fosse stato zitto non avrebbe avuto la pensione.

- Tipologia: individuale
- Data: 01.11.1945 (per iscritto) e 23.11.1945 (di persona)
- Autorità ricevente: Questura di Torino
- Nominativo / Autorità denunciante: Alberto Menzio
- Tipologia denunciante: partigiano, parte lesa
- Sintesi denuncia: Fiandra era segretario politico del Fascio di Pessione di Chieri (TO), era iscritto al Pfr e casa sua era ritrovo di nazifascisti. Era una spia, per il resto era un codardo. Era alle dipendenze della BN, come prova un documento fascista visto da Menzio e in possesso di un membro del Psiup del Cln di Chieri. Menzio fu arrestato il 24.11.1944 insieme a Michele Alemanno, Simone Menzio, Dino Casetta e Giovanni Tosco, tutti partigiani, da militi della polizia ferroviaria [NB: forse Gnr] di Pessione con il quale doveva trattare un acquisto di armi e che gli erano stati presentati da Casetta come favorevoli al movimento partigiano. Responsabile dell’arresto fu Fiandra, delatore, che aveva ottenuto le informazioni sulla loro attività di partigiani da Ferdinando Colombano, iscritto al Pfr, che lavorava alla stazione di Pessione ed era in contatto con Giovanni Tosco che raccontava cosa facevano come partigiani credendo che Colombano fosse dalla loro parte. La casa di Menzio fu più volte perquisita e la famiglia subì furti e minacce mentre i fascisti cercavano di arrestare Menzio. Fiandra è anche responsabile della morte di Dino Casetta. Menzio ha saputo da Luigino Giarretto che Fiandra sparò dalla finestra di casa sua contro partigiani che transitavano per Pessione in auto e che erano stati attaccati dalla Gnr. Uno dei partigiani morì e la figlia di Fiandra gli sputò addosso. Gli risulta che a marzo del 1945 Fiandra lasciò Pessione con la famiglia, secondo un testimone del paese al seguito dei fascisti della Gnr ferroviaria. Rientrò a settembre accompagnato dall’ex partigiano Alemanno ora maresciallo dei Carabinieri. Alemanno a dicembre del 1944 disse a Menzio che era sicuro che a farlo arrestare era stato Fiandra e che voleva vendicarsi. Che fosse lui ad accompagnare Fiandra a Pessione fece meraviglia e il fatto fu criticato.

- Tipologia: individuale
- Data: 15.12.1945
- Autorità ricevente: Questura di Torino
- Nominativo / Autorità denunciante: Maddalena Bay
- Tipologia denunciante: civile
- Sintesi denuncia: conosce Fiandra da tempo, sa che era fiduciario fascista a Chieri prima del 25 luglio 1943 e in seguito nella Rsi e fervente fascista; a casa sua si riunivano elementi fascisti repubblicani; faceva propaganda a favore della Rsi fra i giovani. Fuggì da Pessione nell’aprile 1945 e rientrò dopo la Liberazione con un lasciapassare del maresciallo Alemanno. Tutti in paese si stupirono di vederlo rientrare libero e impunito.

- Tipologia: collettiva
- Data: 04.01.1946
- Autorità ricevente: Procura del Re di Torino
- Nominativo / Autorità denunciante: Questura di Torino
- Tipologia denunciante: autorità italiana
- Sintesi denuncia: denuncia a piede libero per delazione sulla base delle denunce di Gioda, Menzio e Casetta; allegate le denunce individuali.

Arresto:
Nessun arresto.

Imputazioni: collaborazionismo politico art. 58 cpmg.

Descrizione: accusato di collaborazionismo per aver fatto parte della BN, fornito informazioni al commissario del Fascio di Chieri (TO) e provocato l’arresto di partigiani (Michele Alemanno, Giovanni Tosco, Alberto Menzio e Dino Casetta).

Posizione processuale: libero, costituito in giudizio

Difesa: Avv. Franco Agostini

Esito della sentenza:
- Assoluzione/Non luogo a procedere: non doversi procedere perché il reato è estinto per amnistia.

- Motivazioni della sentenza: La Corte ritiene che il reato rientri nel decreto di amnistia Togliatti e che non esistano motivazioni oggettive o soggettive di esclusione.

Impugnazioni/Giudizio di rinvio:
Nessuna impugnazione.

Esecuzione della pena:
Nessuna carcerazione.

13/07/1946
Collocazione archivistica del fascicolo processuale: ASTO, Sezioni Riunite, Corte d’Assise di Torino - Sezione Speciale, Fascicoli processuali, mazzo 253. Collocazione archivistica in Istoreto: fondo "Sentenze della magistratura piemontese (1945-1960)".

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Mira Roberta 29/03/2023
Colombini Chiara 30/03/2023
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Come citare questa fonte. Processo contro Fiandra Quirino (RG. N. 73/1946)  in Archivio Istoreto, fondo Processi Corti d'Assise Straordinarie del Piemonte e della Valle d'Aosta [IT-C00-FA18029]
Ultimo aggiornamento: sabato 19/12/2020