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Fascicolo: Processo contro Zanon Luigi (RG. N. 65/1946)

C00/00962/01/02/00080
Processo contro Zanon Luigi (RG. N. 65/1946)
Processo contro Zanon Luigi (RG. N. 65/1946)

Organo giudicante: Corte d’Assise di Torino – Sez. 2ª Speciale
- Presidente: Dott. Paolo Delmastro
- Giudice a latere: Dott. Mario Carassi
- Giudici popolari: Carlo Bossola, Carlo Tedeschi, Aldo Guerraz, Mario Sosio De Rosa, Remo Rosa

Procura del Re di Torino: PM: Dott. Moscone


Imputati:
n. 1: Luigi Zanon

Parti lese:
Non risultano parti lese.

Principali fatti contestati nel processo:
- Data e luogo del fatto: dall’ottobre 1943 all’aprile 1945, provincia di Torino, provincia di Brescia (fatti specifici 21-31.03.1944 Val Pellice e Val Chisone (TO))
- Tipologia: collaborazionismo militare, rastrellamento
- Descrizione sintetica: accusato di collaborazionismo militare per aver favorito le operazioni militari del nemico quale aiutante e poi ufficiale della Gnr, interprete della polizia tedesca, comandante della guardia del corpo dell’alto commissario per il Piemonte e poi ministro della Rsi Paolo Zerbino e per aver partecipato a un ciclo di rastrellamenti dal 21 al 31.03.1944 in Val Pellice e Val Chisone (TO) come comandante di plotone e ottenendo la promozione ad ufficiale

Denuncia:
- Tipologia: collettiva
- Data: 23.08.1945
- Autorità ricevente: Procura del Re di Como
- Nominativo / Autorità denunciante: Questura di Como
- Tipologia denunciante: autorità italiana
- Sintesi denuncia: Zanon è denunciato come tenente della Polizia fascista repubblicana al servizio del ministro Paolo Zerbino. Dopo l’8 settembre 1943 si recò a Torino con 20 bersaglieri motociclisti e si mise a disposizione dei tedeschi consegnando loro le 20 motociclette e poi si mise al servizio di Zerbino.

- Tipologia: collettiva
- Data: 19.10.1945
- Autorità ricevente: Procura del Re di Torino
- Nominativo / Autorità denunciante: Questura di Torino
- Tipologia denunciante: autorità italiana
- Sintesi denuncia: Zanon lasciò moglie e figli dopo l’8 settembre 1943 e alloggiò con la sua amante in diversi alberghi di Torino; con l’occupazione tedesca si impiegò come interprete del podestà presso il Comune di Torino e poi presso il comando SS dell’Albergo Nazionale; fece opera di delazione provocando perquisizioni e con queste migliorò il suo tenore di vita. Una volta conosciuto Zerbino, Zanon fu nominato tenente delle SS e divenne comandante della scorta personale del prefetto. Quando Zerbino fu nominato ministro della Rsi, Zanon lo seguì a Maderno (BS) come scorta personale e vi restò fino alla Liberazione. Zanon partecipò alle operazioni di rastrellamento in Val Pellice e Val Chisone condotte dal 21 al 31.03.1944 collaborando con la 1ª Compagnia del 15° Reggimento di polizia SS, guadagnandosi un encomio dal comandante della Compagnia arditi autocarrata. Per questi motivi è denunciato. Allegato encomio della Compagnia arditi autocarrata (vedi documenti dibattimento).

Arresto:
Data e luogo: 18.05.1945
Autorità procedente: PS o polizia partigiana [dato non chiaro]

Imputazioni: collaborazionismo militare art. 51 cpmg.

Descrizione: accusato di collaborazionismo militare per aver favorito le operazioni militari del nemico quale aiutante e poi ufficiale della Gnr, interprete della polizia tedesca, comandante della guardia del corpo dell’alto commissario per il Piemonte e poi ministro della Rsi Paolo Zerbino e per aver partecipato a un ciclo di rastrellamenti dal 21 al 31.03.1944 in Val Pellice e Val Chisone (TO) come comandante di plotone e ottenendo la promozione ad ufficiale.

Posizione processuale: detenuto, costituito in giudizio

Difesa: Avv. Carlo Rango d’Aragona e Avv. Vittorio Chauvelot (di fiducia)


Esito della sentenza:
- Assoluzione/Non luogo a procedere: assolto dal reato di collaborazionismo militare per insufficienza di prove.

- Motivazioni della sentenza: la Corte ritiene che dal dibattimento non sia risultato a carico di Zanon alcun fatto specifico di collaborazionismo militare e/o politico: nessun testimone ha potuto affermare che Zanon abbia partecipato a rastrellamenti e arresti; Peretti Griva non è certo di riconoscere nell’imputato lo Zanon che faceva da interprete al suo arresto il 26.04.1944 a Lanzo Torinese e la corte ritiene di poter escludere che si tratti della stessa persona perché quello di Lanzo Torinese aveva la barba, mentre Zanon aveva e ha la barba e perché Peretti Griva ha parlato di un uomo in divisa da maresciallo mentre l’imputato era tenente. Diversi testimoni hanno dichiarato che Zanon fornì aiuto a partigiani, renitenti, arrestati e quindi sembra poco probabile che abbia partecipato a rastrellamenti volontariamente. Smentisce questa ipotesi solo l’encomio firmato dal comandante della Compagnia arditi autocarrata della GNR, Lissa, ma alla luce delle testimonianze che attestano come Zanon in più occasioni aiutasse le forze di Resistenza appare verosimile la sua spiegazione dell’encomio: scritto apposta per fargli ottenere promozione e aumento di stipendio. Per questi motivi la Corte assolve per insufficienza di prove.

Impugnazioni/Giudizio di rinvio:
Nessuna impugnazione.

Esecuzione della pena:
- Carcerazione preventiva: dal 18.05.1945 al 29.05.1946
29/05/1946
Collocazione archivistica del fascicolo processuale: ASTO, Sezioni Riunite, Corte d’Assise di Torino - Sezione Speciale, Fascicoli processuali, mazzo 252. Collocazione archivistica in Istoreto: fondo "Sentenze della magistratura piemontese (1945-1960)".

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Mira Roberta 24/05/2023
Colombini Chiara 24/05/2023
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Ultimo aggiornamento: sabato 19/12/2020