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Fascicolo: Processo contro Rinaldi Aldo (RG. N. 56/1946)

C00/00962/01/02/00092
Processo contro Rinaldi Aldo (RG. N. 56/1946)
Processo contro Rinaldi Aldo (RG. N. 56/1946)

Organo giudicante: Corte d’Assise di Torino – Sez. 1ª Speciale
- Presidente: Dott. Livio Enrico
- Giudici popolari: Pierino Suozzi, Alessandro Camuffo Cattani, Italo Malberti, Amedeo Mario

Procura del Re di Torino: PM: Dott. Rivero

Imputati:
n. 1 Aldo Rinaldi

Parti lese:
14 (12 uomini, 2 donne); tipologia (status): 5 partigiani, 5 collaboratori dei partigiani, 4 civili: Luigi Barbieri, Giuseppe Forneris, Paolo Giordanengo, Giovanni Suppo, Giovanni Montrucchio, Luigi Porcellana, Osvaldo Mella, Oreste Morina, Domenico Aira, Antonio Lisa, Virgilio Bivi, Carola Rolando, Teseo Bastia, Caterina Conti.

Principali fatti contestati nel processo:
- Data e luogo del fatto: dall’8 settembre 1943 alla Liberazione, Torino e provincia di Torino, (fatti specifici 1943 e 1944, Torino e Pinerolo (TO))
- Tipologia: collaborazionismo politico, persecuzione politica
- Descrizione sintetica: accusato di collaborazionismo politico per aver svolto attività di polizia presso l’Ufficio investigativo di Pinerolo e in particolare:
1. per aver preso parte il 29.10.1943 a perquisizioni in casa di Giovanni Barbieri a Pinerolo e per aver arrestato Luigi Barbieri sequestrandogli 15.000 lire;
2. per aver seviziato e minacciato a mano armata nell’ottobre 1943 Giuseppe Forneris rifiutatosi di dare informazioni su un compagno comunista;
3. per aver minacciato a mano armata nell’ottobre 1943 in Pinerolo Paolo Giordanengo rifiutatosi di dare informazioni sul fratello partigiano;
4. per aver proceduto all’arresto di Giovanni Suppo il 29.10.1943 in Pinerolo;
5. per aver proceduto all’arresto di Giovanni Montrucchio, Luigi Porcellana e Osvaldo Mella il 05.11.1943 a Torino (Montrucchio e Porcellana furono deportati e morirono in Germania);
6. per aver asportato, impossessandosene, dalla casa di Oreste Morina in Pinerolo indumenti, oggetti e armi il 25.11.9143;
7. per aver proceduto all’arresto di Domenico Aira e di suoi amici a Pinerolo nel febbraio 1944 e l’11.07.1944 a un nuovo arresto di Domenico Aira come partigiano, il quale fu rilasciato dopo versamento di 40.000 lire da parte del padre Giovanni Aira al capitano della Gnr Amerigo Bessone e al milite Giovanni Racca;
8. per aver arrestato e seviziato i partigiani Antonio Lisa e Virgilio Bivi a Pinerolo il 05.03.1944;
9. per aver arrestato una seconda volta Osvaldo Mella il 09.04.1944 per ordine del capitano Bessone e svolto la funzione di giudice istruttore presso l’Upi di Pinerolo quando Mella fu interrogato e seviziato per ordine di Rinaldi e Bessone;
10. per aver proceduto all’arresto di Carola Rolando il 27.05.1944 a Pinerolo in unione con Giovanni Racca; l’abitazione di Rolando fu messa a soqquadro e Rolando venne condannata a 28 anni di reclusione;
11. per aver proceduto all’arresto di Teseo Bastia il 10.09.1944 a Pinerolo; aver rubato a Bastia soprabito e bicicletta;
12. per aver proceduto all’arresto di Caterina Conti a casa del dottor Binzoni mentre portava a Binzoni informazioni sui partigiani il 09.11.1944 a Pinerolo.

Denuncia:
- Tipologia: individuale
- Data: 19.06.1945
- Autorità ricevente: Commissariato Pinerolo (TO)
- Nominativo / Autorità denunciante: Osvaldo Mella
- Tipologia denunciante: parte lesa
- Sintesi denuncia: denuncia Rinaldi come investigatore dell’Upi della Gnr di Pinerolo. Rinaldi è responsabile dell’arresto di Giovanni Montrucchio, Luigi Porcellana e Osvaldo Mella avvenuto a Torino il 05.11.1943 in piazza Carlo Felice. In seguito all’arresto i tre uomini furono inviati in carcere a disposizione delle SS tedesche nel I braccio e da qui Montrucchio e Porcellana furono deportati in Germania in campo di concentramento dove morirono. Rinaldi è responsabile di maltrattamenti e sevizie su partigiani e altri arrestati per sospetti politici il 09.04.1944. Dal 09.04.1944 Rinaldi torturò Mella, nuovamente arrestato, per cinque giorni per ottenere informazioni sui suoi compagni del Cln di Pinerolo. Mella fu in seguito incarcerato a Torino e, dopo tre mesi di reclusione, inviato in Germania al lavoro obbligatorio. Fu rimpatriato per malattia. Rientrato a Torino fu nuovamente arrestato dalla Gnr di via Asti (agenti Bessone e Racca) dove fu trattenuto per 12 giorni. In via Asti vide nuovamente Rinaldi che faceva l’investigatore presso quel comando. Quando fu rilasciato da via Asti Bessone gli ordinò di non tornare a Pinerolo altrimenti lo avrebbero fucilato.

- Tipologia: individuale
- Data: 09.07.1945
- Autorità ricevente: dato non disponibile
- Nominativo / Autorità denunciante: Oreste Morina
- Tipologia denunciante: parte lesa
- Sintesi denuncia: il 25.11.1943 i militi Aldo Rinaldi e Giai (ora deceduto) perquisirono l’abitazione di Morina e asportarono 5 paia di scarponi militari e 3 di scarponi civili, 6 rivoltelle, 61 kg di lana, una bicicletta, un libretto di risparmio, indumenti e altri oggetti per un totale di circa 86.000 lire. Morina fu arrestato e portato alle carceri di Torino dove restò recluso 22 giorni, dopo i quali uscì con 6 mesi di condizionale. La bicicletta e il libretto di risparmio gli furono restituiti.

- Tipologia: individuale
- Data: 24.09.1945
- Autorità ricevente: Carabinieri di Pinerolo (TO) (denuncia presentata su loro richiesta)
- Nominativo / Autorità denunciante: Carola Rolando
- Tipologia denunciante: parte lesa
- Sintesi denuncia: il 27.05.1944 si presentò a casa sua un uomo di nome Giovanni Racca che le disse di essere stato mandato da lei da un conoscente partigiano e di voler raggiungere le formazioni percorrendo una strada non battuta da tedeschi e fascisti, e chiedendole di accompagnarlo. Rolando disse di non poterlo accompagnare, ma gli consigliò la strada da seguire. Racca le disse che sarebbe partito il giorno dopo e le consegnò un biglietto chiedendole di recapitarlo a sua madre a Torino. Rolando gli disse poi di allontanarsi perché poco dopo sarebbe scattato il coprifuoco, ma Racca, rivelatosi un milite della Gnr di Pinerolo, la arrestò e chiamò il vicebrigadiere della Gnr di Pinerolo Aldo Rinaldi che attendeva in cortile. Rolando fu detenuta per due giorni a Pinerolo senza cibo né acqua presso la caserma Cavalleria Maffei. Qui vide Mario Rinaldi, che aveva conosciuto come partigiano a Roreto Chisone (TO) e con il quale era in collegamento per commissioni per sua moglie. Mario Rinaldi godeva di libertà e lavorava in cucina perciò Rolando ritiene che fosse arruolato nel reparto fascista di stanza in caserma. Dopo una detenzione di alcuni giorni nel carcere di Pinerolo, Rolando fu trasferita a Torino in via Asti per 12 giorni e infine al carcere di Torino dove restò fino al 26.04.1945, rientrando a Pinerolo dopo la Liberazione. Quando tornò a Pinerolo a metà maggio 1945, il signor Perino, rappresentante del Pci le consegnò una cartella relativa al suo arresto trovata negli uffici dell’Upi della Gnr da cui risultava che fu Mario Rinaldi a denunciarla e a farla arrestare.

- Tipologia: individuale
- Data: 21.10.1945
- Autorità ricevente: Cln di Pinerolo (TO)
- Nominativo / Autorità denunciante: Giovanni Barbieri e Enrico Barbieri
- Tipologia denunciante: familiari parte lesa
- Sintesi denuncia: denunciano Rinaldi come responsabile dell’arresto del loro fratello Luigi Barbieri, deportato e deceduto a Ebensee. La sera del 29.10.1943 la casa di Luigi e Giovanni Barbieri fu circondata da 10-15 individui armati, tre dei quali (Franz Hofmann agente segreto tedesco, Aldo Rinaldi e tale Valle) si introdussero in casa, la perquisirono e arrestarono Luigi Barbieri, conducendolo prima alla Casa del Balilla e poi in carcere. Il giorno successivo, 30.10.1943, in casa della signora Suppo, Rinaldi parlò con Enrico Barbieri dicendogli di dire al fratello di parlare nel suo interesse. Rinaldi disse che la sera precedente lo aveva schiaffeggiato a questo scopo. Rinaldi cercò anche di ottenere informazioni su chi frequentava la casa dalla figlia di Luigi Barbieri.

- Tipologia: individuale
- Data: 23.10.1945
- Autorità ricevente: Questura di Torino
- Nominativo / Autorità denunciante: Domenico Aira
- Tipologia denunciante: parte lesa
- Sintesi denuncia: Aira denuncia Rinaldi per aver arrestato lui e alcuni suoi amici nel febbraio 1944 perché ballavano in collina. Aira fu rilasciato dietro pagamento di una somma di denaro. Il 05.04.1944 Aira vide Rinaldi arrestare due partigiani a Pinerolo e picchiarne uno duramente. L’11.07.1944 Aira venne nuovamente arrestato da Rinaldi per collaborazione con i partigiani e venne rilasciato solo dietro il pagamento di una somma di denaro al capitano della Gnr di Pinerolo Amerigo Bessone. Aira dichiara che Rinaldi fu uno dei primi sostenitori della Rsi a Pinerolo.

- Tipologia: collettiva
- Data: 12.11.1945 [dato non chiaro]
- Autorità ricevente: Procura del Re di Torino
- Nominativo / Autorità denunciante: Questura di Torino
- Tipologia denunciante: autorità italiana
- Sintesi denuncia: denunciato come appartenente all’Upi della Gnr di Pinerolo e Torino dal settembre 1943 all’ottobre 1944 col grado di brigadiere. Accusato di aver arrestato Giovanni Montrucchio, Luigi Porcellana e Osvaldo Mella, i primi due consegnati ai tedeschi e deportati in Germania dove morirono. Accusato di aver arrestato una seconda volta Mella e altri partigiani e di averli torturati; Mella fu in seguito deportato al lavoro obbligatorio in Germania e rimpatriato in seguito a malattia. Accusato di aver arrestato Domenico Aira, per il cui rilascio furono estorti denari alla famiglia. Accusato dell’arresto e del pestaggio di due partigiani. Accusato di furto ai danni di Cesare Morina e del suo arresto. Accusato di aver arrestato Virgilio Bivi, Antonio Lisa, Giuseppe Forneris, Paolo Giordanengo, Caterina Conti. Allegati alla denuncia denunce individuali, interrogatori e deposizioni.

- Tipologia: individuale
- Data: 17.01.1946
- Autorità ricevente: Questura di Torino
- Nominativo / Autorità denunciante: Teseo Bastia
- Tipologia denunciante: parte lesa
- Sintesi denuncia: Fu arrestato da Aldo Rinaldi il 10.09.1944 a Pinerolo in casa di Binzoni per motivi politici. Fu portato in via Asti a Torino e poi in carcere dove restò fino alla Liberazione. All’atto dell’arresto gli furono sequestrati una bicicletta e un soprabito che non gli furono restituiti.

Arresto:
- Data e luogo: Torino, 22.10.1945 (associato al carcere di Torino già in arresto a Ivrea (TO))
- Autorità procedente: Questura di Torino

Imputazioni:
Imputazioni: collaborazionismo politico art. 58 cpmg

Descrizione: accusato di collaborazionismo politico per aver svolto attività di polizia presso l’Ufficio investigativo di Pinerolo e in particolare per avere:
1. preso parte il 29.10.1943 a perquisizioni in casa di Giovanni Barbieri a Pinerolo e per aver arrestato Luigi Barbieri sequestrandogli 15.000 lire;
2. seviziato e minacciato a mano armata nell’ottobre 1943 Giuseppe Forneris perché si era rifiutato di dare informazioni su un compagno comunista;
3. minacciato a mano armata nell’ottobre 1943 in Pinerolo Paolo Gioranengo perché si era rifiutato di dare informazioni sul fratello partigiano;
4. proceduto all’arresto di Giovanni Suppo il 29.10.1943 in Pinerolo;
5. proceduto all’arresto di Giovanni Montrucchio, Luigi Porcellana e Osvaldo Mella il 05.11.1943 a Torino (Montrucchio e Porcellana furono deportati e morirono in Germania);
6. asportato, impossessandosene, dalla casa di Oreste Morina in Pinerolo indumenti, oggetti e armi il 25.11.9143;
7. proceduto all’arresto di Domenico Aira e di suoi amici a Pinerolo nel febbraio 1944 e l’11.07.1944 a un nuovo arresto di Domenico Aira come partigiano, il quale fu rilasciato dopo versamento di 40.000 lire da parte del padre Giovanni Aira al capitano della Gnr Amerigo Bessone e al milite Giovanni Racca;
8. arrestato e seviziato i partigiani Antonio Lisa e Virgilio Bivi a Pinerolo il 05.03.1944;
9. arrestato per la seconda volta Osvaldo Mella il 09.04.1944 per ordine del capitano Bessone e svolto la funzione di giudice istruttore presso l’Upi di Pinerolo quando Mella fu interrogato e seviziato per ordine di Rinaldi e Bessone;
10. proceduto all’arresto di Carola Rolando il 27.05.1944 a Pinerolo in unione con Giovanni Racca; l’abitazione di Rolando fu messa a soqquadro e Rolando venne condannata a 28 anni di reclusione;
11. proceduto all’arresto di Teseo Bastia il 10.09.1944 a Pinerolo; aver rubato a Bastia soprabito e bicicletta;
12. proceduto all’arresto di Caterina Conti a casa del dottor Binzoni mentre portava a Binzoni informazioni sui partigiani il 09.11.1944 a Pinerolo.

Posizione processuale: detenuto, costituito in giudizio

Difesa: Avv. Eugenio Petitti (di fiducia)

Esito della sentenza:
- Condanna: ritenuto colpevole del reato di collaborazionismo politico art. 58 cpmg; condanna alla detenzione per 4 anni.

- Pene accessorie: interdizione dai pubblici uffici per 5 anni, spese legali.

- Attenuanti: attenuanti ex art. 7 Dll 159.

- Motivazioni della sentenza: la Corte ritiene provati dall’accertamento dei fatti imputati a Rinaldi gli estremi materiali e morali del delitto di collaborazionismo. Si tratta oggettivamente di fatti che hanno apportato un «considerevole contributo nella lotta poliziesca che il nemico conduceva contro i partigiani e nella lotta terroristica contro le popolazioni civili». I fatti soggettivamente mettono in evidenza la volontà di Rinaldi di favorire i disegni politici del nemico «sia esso tedesco o fascista», soprattutto con le persecuzioni messe in atto autonomamente e non dietro ordini ricevuti da Rinaldi, come le percosse a Forneris, Luigi Barbieri, Morina, Lisa, le minacce a mano armata rivolte ad altri partigiani e ai parenti degli arrestati, le percosse e le minacce per ottenere notizie sulle formazioni partigiane. La Corte non ritiene che possano accordarsi le attenuanti degli articoli 114, 62 e 62bis cp. La Corte ritiene però doveroso riconoscere che Rinaldi è passato nel campo partigiano nell’ultimo periodo in cui era facile capire che il nazifascismo sarebbe stato sconfitto e si è impegnato nella guerra contro il nemico e distinto in azioni rischiose, come attestato dai suoi comandanti partigiani. La Corte riconosce pertanto la diminuente dell’art. 7 Dll 159. La pena del minimo di reclusione di 10 anni si riduce a 4 con le conseguenze di legge.

Impugnazioni/Giudizio di rinvio:
- Ricorso avanti Corte di Cassazione di Roma
Data: 27.04.1946
Promosso da: Aldo Rinaldi, Avv. Francesco Anselmo, Avv. Italo Formichella
- Sintesi dei motivi di impugnazione:
Violazione artt. 474, 475, 524 cpp: Rinaldi nell’autunno 1943 ricevette la cartolina precetto della Gnr mentre si trovava in licenza per convalescenza a Pinerolo e dovette aderire avendo moglie e quattro bambine piccole, tanto più che nella zona non era ancora presente una organizzazione di resistenza ai tedeschi. Dopo pochi mesi si accorse che la via intrapresa era sbagliata e in contrasto con le sue idee personali e con gli interessi della patria, e di conseguenza si adoperò per aiutare il movimento di resistenza sorto nel frattempo. Nel corso del dibattimento è risultato che Rinaldi ha salvato o ha avvertito di pericolo diverse persone e quindi ha dimostrato che non era sua volontà collaborare, ma aiutare la causa resistenziale dall’interno della Gnr. Naturalmente, quando non era solo, doveva eseguire gli ordini e adeguarsi ai metodi violenti per non essere sospettato: lo dimostra il caso di Caterina Conti arrestata mentre entrava in casa Binzoni perché Rinaldi non poté avvertirla, essendo con Racca e Bessone, mentre Rinaldi avvisò e salvò dall’arresto un’altra staffetta perché la raggiunse prima dei suoi colleghi. Rinaldi fu arrestato dai superiori per alto tradimento, favoreggiamento e fornitura di armi ai partigiani. La Corte ha quindi sbagliato attribuendo a Rinaldi una volontà che non c’era e anzi si è manifestata più volte la volontà opposta.
Violazione art. 479 cpp: mancanza di prova sul dolo; la Corte doveva assolvere.
Violazione art. 7 Dll 159: Rinaldi ha compiuto un vero atto di valore come attestato dai suoi comandanti partigiani recandosi da solo in divisa da fascista repubblicano nel comando tedesco di Cuorgné, sede di un reggimento SS per liberare 16 compagni partigiani, tra cui lo stato maggiore della sua divisione; se fosse stato scoperto Rinaldi, che rischiava di incontrare suoi ex compagni fascisti che potevano riconoscerlo, non avrebbe avuto scampo, non potendo giustificare il suo interessamento particolare per i prigionieri. Rinaldi e i suoi comandanti erano consci del rischio e per questa azione Rinaldi fu promosso al comando della polizia di brigata. La Corte non ha motivato perché ha ritenuto di non riconoscere questo atto di valore.
Violazione artt. 114, 62, 62bis cp: attenuanti richieste dalla difesa in caso la Corte non avesse dichiarato non punibile Rinaldi ai sensi dell’art. 7 Dll 159; concessione delle attenuanti richieste perché Rinaldi non era un comandante e dovette eseguire gli ordini dei suoi superiori e in considerazione dell’aiuto prestato ai resistenti durante il servizio nella Gnr, delle vite salvate, del suo servizio militare prima dell’8 settembre 1943 che gli costò la perdita di un occhio e delle condizioni tragiche della sua famiglia; la Corte ha accettato parzialmente la richiesta senza motivare adeguatamente.

- Sentenza Corte di Cassazione:
Data: 21.04.1947
Esito: annullamento senza rinvio
Motivazioni: reato estinto per amnistia

Esecuzione della pena:
- Carcerazione preventiva: dal 22.10.1945 al 24.04.1946

- Pena: dal 24.04.1946 al 04.07.1946
Durata prevista della detenzione: 4 anni
Durata effettiva della detenzione: 2 mesi e 10 giorni

- Provvedimenti di clemenza: amnistia Togliatti
24/04/1946
Collocazione archivistica del fascicolo processuale: ASTO, Sezioni Riunite, Corte d’Assise di Torino - Sezione Speciale, Fascicoli processuali, mazzo 252. Collocazione archivistica in Istoreto: fondo "Sentenze della magistratura piemontese (1945-1960)".

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Relazioni con altri documenti e biografie

amnistia Togliatti ; collaborazionismo politico ; coprifuoco ; deportazione in Germania ; estorsione ; furto ; imputazione collaborazionismo politico ; lavoro coatto in Germania ; persecuzione politica ; reato minacce ; sevizie
carcere Le Nuove, corso Vittorio Emanuele II 127, Torino, TO ; caserma Alessandro La Marmora, via Asti 22, Torino, TO ; caserma Maffei, Pinerolo, TO ; Ebensee, Austria ; Ivrea, TO ; piazza Carlo Felice, Torino, TO ; Pinerolo, TO ; provincia di Torino ; Roreto Chisone, TO
Aira, Domenico ; Aira, Giovanni ; Anselmo, Francesco ; Barbieri, Enrico ; Barbieri, Giovanni ; Barbieri, Luigi ; Bastia, Teseo ; Bessone, Amerigo ; Binzoni, [ ] ; Bivi, Virgilio ; Camuffo Cattani, Alessandro ; Conti, Caterina ; Enrico, Livio ; Formichella, Italo ; Forneris, Giuseppe ; Giai, Eugenio, Lupo ; Giordanengo, Paolo ; Hofmann, Franz ; Lisa, Antonio ; Malberti, Italo ; Mario, Amedeo ; Mella, Osvaldo ; Montrucchio, Giovanni ; Morina, Oreste ; Perino, [ ] ; Petitti, Eugenio ; Porcellana, Luigi ; Racca, Giovanni ; Rinaldi, Aldo ; Rinaldi, Mario ; Rivero, [ ], pubblico ministero ; Rolando, Carola ; Suozzi, Pierino ; Suppo, Giovanni ; Valle, Francesco
Cln di Pinerolo ; Commissariato di polizia di Pinerolo ; Corte d'assise di Torino Sezione speciale sez. 1° ; Corte di Cassazione di Roma ; FA it. Carabinieri Reali Legione di Torino Tenenza di Pinerolo ; FA ted. Formazioni SS ; Gnr di Pinerolo Ufficio politico investigativo ; Gnr di Torino, Ufficio politico investigativo ; Gnr, Guardia nazionale repubblicana ; Pci, Partito comunista italiano ; Procura del Re di Torino ; Regia Questura di Torino ; Rsi, Repubblica sociale italiana
L'occupante tedesco nelle carte processuali. Giurisprudenza e cultura giuridica a Torino nel lungo dopoguerra giudiziario (1945-2006), 2022



Mira Roberta 27/09/2023
Colombini Chiara 27/09/2023
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Ultimo aggiornamento: sabato 19/12/2020