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Fascicolo: Processo contro Francia Vittorio (RG. N. 275/1946)

C00/00962/01/02/00115
Processo contro Francia Vittorio (RG. N. 275/1946)
Processo contro Francia Vittorio (RG. N. 275/1946)

Organo giudicante: Corte d’Assise di Torino – Sez. 1a Speciale
- Presidente: Dott. Luigi Motta
- Giudici popolari: Giulio Boetto, Mario Sosio De Rosa, Carlo Bossola, Aldo Campese

Procura del Re di Torino: PM: Dott. Michele Rivero

Imputati:
n. 1 Vittorio Francia

Parti lese:
24 (18 uomini, 5 donne); tipologia (status): 4 partigiani, 16 civili, 1 congiunto di partigiano, 1 disertore: Giovanni Canepa, Nello Meneghini, Alfonso Gindro, Antonio Meneghini, Alessandro Tosco, Agostino Priolo [o Priuli], Ernesta Calatti, Maria Gosso, Marcello Barbero, Rosa Lumello, Nello Luigi Lumello, Giuseppe Chiarbonello, Iago Venturini, Florindo Roggero, Giovanni Cattaneo, Rosina Roberto, Pompeo Bordoni, Luigi Morone, Ulli, De Michelis, Olavio Caire, Antonio Albanese, Ernesta Rosso.
1 collettività: 2 carabinieri

Principali fatti contestati nel processo:
- Data e luogo del fatto: dall’8 settembre 1943 alla Liberazione, Torino e dintorni
- Tipologia: collaborazionismo, repressione antipartigiana, persecuzione politica, furto, tortura, rapina
- Descrizione sintetica:
1. a Torino e dintorni avere commesso fatti diretti a favorire le operazioni militari del nemico invasore e a nuocere altrimenti alle operazioni delle forze armate dello Stato italiano inquadrate nelle formazioni partigiane, procedendo per lo più quale comandante di un nucleo di agenti dell’Upi a numerosi arresti di partigiani, tra i quali Giovanni Canepa, Nello Meneghini, Alfonso Gindro conseguentemente condannati a morte e fucilati; Antonio Meneghini e Alessandro Tosco condannati a pene detentive; Agostino Priuli trucidato sul posto dagli stessi catturatori; procedendo all’arresto di familiari e conviventi di ricercati tra i quali Ernesta Calatti, Ernesta Rosso, Marcello Barbero, Rosa Lumello, Nello Luigi Lumello e Chiarbonello Valentino [Giuseppe]; partecipando alla ricerca e cattura di due carabinieri e di Iago Venturini che li celava in casa per sottrarli alla deportazione, nonché di Florindo Roggero, deportato in Germania; percuotendo Ernesta Calatti e Florindo Roggero; procedendo a varie perquisizioni, tra cui quella che riuscì a impedire la trasformazione di una tonnellata di acciaio in armi per i partigiani nelle officine Omcat; procedendo alla sottrazione violenta di oggetti vari (macchina fotografica, oggetti di vestiario, suppellettili, bicilette, radio, biancheria, derrate) in danno di detentori e proprietari, rispettivamente Giovanni Cattaneo, Rosina Roberto, coniugi Calatti Morone e Nello Meneghini, nonché all’asportazione a mano armata in danno del detentore e proprietario Ing. Pompeo Bordone di vari automezzi e materiali ed arredi personali e di casa, per il valore di circa 3 milioni e in danno di Alessandro Tosco, di oltre 7000 metri di stoffa del valore di circa 6 milioni.
2. nelle suddette circostanze di tempo, di luogo e di persona, essersi impossessato, mediante violenza con armi, delle sopramenzionate cose mobili e altre, sottraendole ai detentori, procurando ingiusto profitto a sé e ai suoi agenti mandanti, in concorso coi non identificati agenti suddetti.

Denuncia:
- Denuncia:
- Tipologia: 1), 7) collettiva; 2), 3), 4), 5), 6) individuale
- Data: 1) 07.07.1945; 2) 21.05.1945; 3) 03.10.1945; 4) s.d.; 5) 13.06.1945;6) 07.07.1945; 7) 17.10.1945
- Autorità ricevente:1) Procura del Regno Torino; 2), 6) Regia Questura di Torino; 3) Polizia della Cas di Torino; 4), 5) dato non disponibile; 7) Procura del Regno presso la Cas di Torino
Nominativo / Autorità denunciante: 1), 7) Regia Questura di Torino; 2) Ing. Pompeo Bordoni; 3) Ing. Alessandro Tosco; 4) Luigi Morone; 5) Antonio Meneghini; 6) Florindo Roggero;
Tipologia denunciante: 1) autorità italiana; 2), 3), 5), 6) parte lesa; 4) congiunto di parte lesa
Sintesi denuncia: 1) per essersi arruolato nella Gnr e per aver avuto ruolo attivo al servizio della Repubblica fascista, per aver partecipato a numerose operazioni di polizia, per aver arrestato, compiuto perquisizioni, torture, arbitrii a danno di pacifici cittadini rei di patriottismo, per aver svolto attività antipartigiana fino agli ultimi istanti dell’insurrezione; 2) per avergli rubato merce per un valore di circa 2 milioni di lire; 3) per essere stato capo della squadra Upi che lo arrestò e per aver guidato la squadra che asportò da un deposito presso la Sasbre (via Quittengo 35) 476 pezzi di stoffa; 4) per aver guidato la perquisizione nella sua abitazione e per aver arrestato sua moglie; 5) per aver cercato di influenzare il giudice Tribunale speciale per farlo condannare a morte; 6) per averlo arrestato e picchiato; 7) per aver arrestato e picchiato Roggero e per tutta l’attività criminale commessa e testimoniata dai risultati delle indagini.

Arresto:
- Data e luogo: 01.06.1945, Torino.
- Autorità procedente: polizia

Imputazioni:
- Capo 1°: collaborazionismo militare (art. 51 cpmg);
- Capo 2°: rapina (artt. 110 e art. 628 n.1 cp in relazione all’art. 3 ultimo cpv dll 27.07.1944 n. 159)

Descrizione:
- Capo 1°: a Torino e dintorni avere commesso fatti diretti a favorire le operazioni militari del nemico invasore e a nuocere altrimenti alle operazioni delle forze armate dello Stato italiano inquadrate nelle formazioni partigiane, procedendo per lo più quale comandante di un nucleo di agenti dell’Upi a numerosi arresti di partigiani, tra i quali Giovanni Canepa, Nello Meneghini, Alfonso Gindro conseguentemente condannati a morte e fucilati; Antonio Meneghini e Alessandro Tosco condannati a pene detentive; Agostino Priuli trucidato sul posto dagli stessi catturatori; procedendo all’arresto di familiari e conviventi di ricercati tra i quali Ernesta Calatti, Ernesta Rosso, Marcello Barbero, Rosa Lumello, Nello Luigi Lumello e Chiarbonello; partecipando alla ricerca e cattura di due carabinieri e di Iago Venturini che li celava in casa per sottrarli alla deportazione, nonché di Florindo Roggero, deportato in Germania; percuotendo Ernesta Calatti e Florindo Roggero; procedendo a varie perquisizioni, tra cui quella che riuscì a impedire la trasformazione di una tonnellata di acciaio in armi per i partigiani nelle officine Omcat; procedendo alla sottrazione violenta di oggetti vari (macchina fotografica, oggetti di vestiario, suppellettili, bicilette, radio, biancheria, derrate) in danno di detentori e proprietari, rispettivamente Giovanni Cattaneo, Rosina Roberto, coniugi Calatti Morone e Nello Meneghini, nonché all’asportazione a mano armata in danno del detentore e proprietario Ing. Pompeo Bordone di vari automezzi e materiali ed arredi personali e di casa, per il valore di circa 3 milioni e in danno di Alessandro Tosco, di oltre 7000 metri di stoffa del valore di circa 6 milioni.
- Capo 2°: nelle suddette circostanze di tempo, di luogo e di persona, essersi impossessato, mediante violenza con armi, delle sopramenzionate cose mobili e altre, sottraendole ai detentori, procurando ingiusto profitto a sé e ai suoi agenti mandanti, in concorso coi non identificati agenti suddetti.

Posizione processuale: detenuto e costituito in giudizio

Difesa: Avv.ti G. Gillio ed E. Dagasso (di fiducia).

Esito della sentenza:
- Condanna: alla pena detentiva per 23 anni

- Sanzioni accessorie: interdizione perpetua dai pubblici uffici, libertà vigilata per 10 anni, pagamento delle spese processuali e della detenzione preventiva.

- Motivazioni della sentenza: la Corte ritiene provata la responsabilità di Francia nelle azioni contro Florindo Roggero, Venturini e i due disertori da lui nascosti, Ing. Tosco e lo stabilimento Sabre, lng. Bordone, Canepa, Nello Meneghini, Gindro, Ernesta Calatti, Maria Gosso, Clivio Caire, Antonio Albanese, Agostino Priuli. La Corte, invece, non ritiene provata la sua responsabilità nell’arresto del Chiarbonello. La Corte ritiene che tutti i reati al capo 1 non siano contenuti nell’art. 51 del cpmg, ma nell’art. 58 cpmg. La Corte non concede le attenuanti perché è stato dimostrato che Francia agì spesso di sua spontanea iniziativa comandando operazioni criminose. Per quanto riguarda i reati al capo 2 la Corte ritiene responsabile in minor misura Francia perché le merci di cui si impossessò erano quelle di valore minimo.

Impugnazioni/Giudizio di rinvio:
- Ricorso avanti Corte di Cassazione di Roma:
Data: 23.11.1946
Promosso da: Vittorio Francia, Avv. Guglielmo Gillio
- Sintesi dei motivi di impugnazione:
1. violazione degli art. 475 n. 3 in relazione agli artt. 114,112 n. 3 cp in relazione all’art. 58 cpmg per omessa motivazione e per errore di diritto: la Corte ha negato l’applicazione dell’attenuante 114 cp negando la posizione subordinata che Francia aveva all’interno del nucleo dell’Upi a cui apparteneva.
2. violazione dell’art. 133 cp in relazione all’art. 58 cpmg e all’art. 475 n. 3 cpp per errata applicazione della legge e per mancanza di motivazione: la Corte ha comminato il massimo della pena perché influenzata dai tumulti della folla che ha assistito al processo, ma non ha offerto alcuna spiegazione di sostegno al rilevamento della malvagità e dello zelo di Francia.
3. violazione art. 62 bis cp in relazione all’art. 58 cpmg per erronea applicazione della legge: la Corte ha svalutato il sostegno prestato da Francia ai partigiani.

- Sentenza Corte di Cassazione:
N.: 4577
Data: 18.06.1947
Esito: annullamento della sentenza senza rinvio per estinzione del reato per amnistia
Sintesi della sentenza: Sentenza per estratto

Esecuzione della pena:
- Carcerazione preventiva: dal 01.06.1945 al 22.01.1946

Pena: dal 22.01.1946 al 18.06.1947
Durata prevista della detenzione: 23 anni
Durata effettiva della detenzione: 1 anno 4 mesi e 26 giorni

Provvedimenti di clemenza: amnistia Togliatti
22/01/1946
Collocazione archivistica del fascicolo processuale: ASTO, Sezioni Riunite, Corte d’Assise di Torino - Sezione Speciale, Fascicoli processuali, mazzo 246. Collocazione archivistica in Istoreto: fondo "Sentenze della magistratura piemontese (1945-1960)".

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Carinci Ada 14/05/2024
Colombini Chiara 14/05/2024
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Come citare questa fonte. Processo contro Francia Vittorio (RG. N. 275/1946)  in Archivio Istoreto, fondo Processi Corti d'Assise Straordinarie del Piemonte e della Valle d'Aosta [IT-C00-FA19406]
Ultimo aggiornamento: sabato 19/12/2020