Processo contro Nicastri Antonio, Nicastri Domenico, Giordano Domenico (RG. N. 41/1946)
C00/00962/01/02/00127
Processo contro Nicastri Antonio, Nicastri Domenico, Giordano Domenico (RG. N. 41/1946)
Processo contro Nicastri Antonio, Nicastri Domenico, Giordano Domenico (RG. N. 41/1946)
Organo giudicante: Corte d’Assise di Torino – Sez. 1ª Speciale
- Presidente: Dott. Luigi Motta
- Giudici popolari: Gino Pelazza, Mario Sosio De Rosa, Federico Favaro, Giorgio Ceresa, Forno
Procura del Re di Torino: PM: Dott. Ettore [illeggibile]
Imputati:
n. 1 Antonio Nicastri
n. 2 Domenico Nicastri
n. 3 Domenico Giordano
Parti lese:
4 (3 uomini, 1 donna); tipologia (status): 1 antifascista, 3 civili: Cosimo Franco Orlando, Ida Pacotto, Luigi Camandona, Alfonso Gatto.
Principali fatti contestati nel processo:
- Data e luogo del fatto: Torino, dall’8 settembre 1943 al 31.12.1943; Torino, 31.02.1943; Torino, 13.01.1944
- Tipologia: collaborazionismo politico; estorsione; usurpazione di funzioni pubbliche con circostanze aggravanti comuni; tentata estorsione.
Quanto all’imputato n. 1 Antonio Nicastri
- Descrizione sintetica:
Avere collaborato con il tedesco invasore a Torino, quale agente della squadra di polizia federale (8 settembre - 31 dicembre 1943) e quale appartenente alle Brigate nere (giugno-luglio 1944), denunciando l’antifascista Cosimo Orlando il 15 settembre 1943, concorrendo al suo riconoscimento e alla sua cattura, favorendo in tal modo sul territorio occupato dal nemico i suoi disegni politici e compiendo un fatto diretto a menomare la fedeltà dei cittadini verso lo Stato italiano;
Quanto all’imputato n. 1 Antonio Nicastri e all’imputato n. 2 Domenico Nicastri
- Descrizione sintetica:
1) A Torino il 31.12.1943, mediante minaccia (ponendo a scopo intimidatorio una rivoltella su un tavolo) e dichiarando di voler sporgere denuncia contro Ida Pacotto e Luigi Camandona, dopo essersi falsamente qualificati agenti di polizia, aver costretto gli stessi a versare la somma di 1000 lire, della quale si procurarono ingiusto profitto; commettendo il fatto in concorso tra loro e con Domenico Giordano (presuntamente deceduto dopo il fatto), con l’aggravante dell’art. 112 n. 2 cp per Antonio Nicastri, avendo egli organizzato e diretto la cooperazione nel reato.
2) Nelle stesse circostanze in concorso fra loro, avere usurpato una pubblica funzione e cioè affermato falsamente a Ida Pacotto e Luigi Camandona di essere agenti di polizia, per eseguire il delitto di estorsione precedente, con l’aggravante di cui all’art. 112 n. 2 per Antonio Nicastri, avendo egli organizzato e diretto la cooperazione nel reato.
3) A Torino il 13.01.1944, in concorso tra loro e con Domenico Giordano, ed essendo più persone riunite, avere compiuto atti diretti in modo non equivoco a procurarsi l’ingiusto profitto di 6000 lire in danno del negoziante Alfonso Gatto, minacciandolo, dopo essersi falsamente qualificati quali agenti di polizia, di denunciarlo per maggiorazione dei prezzi e di colpirlo con una pistola, non raggiungendo l’intento per motivi indipendenti dalla loro volontà; con l’aggravante dell’art. 112 n. 2 cp per Antonio Nicastri, avendo egli organizzato e diretto la cooperazione nel reato.
4) Nelle medesime circostanze di cui al capo precedente, avere usurpato una pubblica funzione, affermando falsamente ad Alfonso Gatto di essere agenti di polizia, per eseguire il reato di tentata estorsione di cui al numero precedente; con l’aggravante per Antonio Nicastri dell’art. 112 n. 2 cp avendo egli organizzato e diretto la cooperazione nel reato.
Denuncia:
Quanto all’imputato n. 1 Antonio Nicastri
- Tipologia: 1) individuale; 2) collettiva
- Data: 1) 29.06.1945; 2) 16.08.1945
- Autorità ricevente: 1) Ufficio politico della Questura di Torino; 2) Procura del Regno di Torino
- Nominativo / Autorità denunciante: 1) Cosimo Franco Orlando; 2) Ufficio politico della Regia Questura di Torino
- Tipologia denunciante: 1) parte lesa; 2) autorità italiana
- Sintesi denuncia: 1) per averlo indicato come antifascista e fatto arrestare e per averlo pedinato; 2) appartenenza alla Brigata nera.
Quanto all’imputato n. 2 Domenico Nicastri
- Tipologia: collettiva
- Data: 16.08.1945
- Autorità ricevente: Procura del Regno di Torino
- Nominativo / Autorità denunciante: Ufficio politico della Regia Questura di Torino
- Tipologia denunciante: autorità italiana
- Sintesi denuncia: appartenenza alla Brigata nera
Quanto all’imputato n. 3 Domenico Giordano
Dato non disponibile
Arresto:
Quanto all’imputato n. 1 Antonio Nicastri
- Data e luogo: 05.06.1945, Torino
- Autorità procedente: Regia Questura di Torino
Quanto all’imputato n. 2 Domenico Nicastri
- Data e luogo: 05.06.1945
- Autorità procedente: Ufficio politico della Questura di Torino
Quanto all’imputato n. 3 Domenico Giordano
Nessun arresto
Imputazioni:
Quanto all’imputato n. 1 Antonio Nicastri
Collaborazionismo politico; concorso nel reato di estorsione; concorso nel reato di usurpazione di funzioni pubbliche con circostanze aggravanti comuni; concorso nel reato di tentata estorsione.
Descrizione:
a) Avere collaborato con il tedesco invasore a Torino, quale agente della squadra di polizia federale (8 settembre - 31 dicembre 1943) e quale appartenente alle Brigate nere (giugno-luglio 1944), denunciando l’antifascista Cosimo Orlando il 15 settembre 1943, concorrendo al suo riconoscimento e alla sua cattura, favorendo in tal modo sul territorio occupato dal nemico i suoi disegni politici e compiendo un fatto diretto a menomare la fedeltà dei cittadini verso lo Stato italiano;
b 1) A Torino il 31.12.1943, mediante minaccia (ponendo a scopo intimidatorio una rivoltella su un tavolo) e dichiarando di voler sporgere denuncia contro Ida Pacotto e Luigi Camandona, dopo essersi falsamente qualificati agenti di polizia, aver costretto gli stessi a versare la somma di 1000 lire, della quale si procurarono ingiusto profitto; commettendo il fatto in concorso tra loro e con Domenico Giordano (presuntamente deceduto dopo il fatto), con l’aggravante dell’art. 112 n. 2 cp per Antonio Nicastri, avendo egli organizzato e diretto la cooperazione nel reato.
b 2) Nelle stesse circostanze in concorso fra loro, avere usurpato una pubblica funzione e cioè affermato falsamente a Ida Pacotto e Luigi Camandona di essere agenti di polizia, per eseguire il delitto di estorsione precedente, con l’aggravante di cui all’art. 112 n. 2 per Antonio Nicastri, avendo egli organizzato e diretto la cooperazione nel reato.
b 3) A Torino il 13.01.1944, in concorso tra loro e con Domenico Giordano, ed essendo più persone riunite, avere compiuto atti diretti in modo non equivoco a procurarsi l’ingiusto profitto di 6000 lire in danno del negoziante Alfonso Gatto, minacciandolo, dopo essersi falsamente qualificati quali agenti di polizia, di denunciarlo per maggiorazione dei prezzi e di colpirlo con una pistola, non raggiungendo l’intento per motivi indipendenti dalla loro volontà; con l’aggravante dell’art. 112 n. 2 cp per Antonio Nicastri, avendo egli organizzato e diretto la cooperazione nel reato.
b 4) Nelle medesime circostanze di cui al capo precedente, avere usurpato una pubblica funzione, affermando falsamente ad Alfonso Gatto di essere agenti di polizia, per eseguire il reato di tentata estorsione di cui al numero precedente; con l’aggravante per Antonio Nicastri dell’art. 112 n. 2 cp avendo egli organizzato e diretto la cooperazione nel reato.
Posizione processuale: detenuto e costituito in giudizio.
Difesa: Avv. Camoletto (di fiducia)
Quanto all’imputato n. 2 Domenico Nicastri
Collaborazionismo politico; concorso nel reato di estorsione; concorso nel reato di usurpazione di funzioni pubbliche con circostanze aggravanti comuni; concorso nel reato di tentata estorsione.
Descrizione
1) A Torino il 31.12.1943, mediante minaccia (ponendo a scopo intimidatorio una rivoltella su un tavolo) e dichiarando di voler sporgere denuncia contro Ida Pacotto e Luigi Camandona, dopo essersi falsamente qualificati agenti di polizia, aver costretto gli stessi a versare la somma di 1000 lire, della quale si procurarono ingiusto profitto; commettendo il fatto in concorso tra loro e con Domenico Giordano (presuntamente deceduto dopo il fatto).
2) Nelle stesse circostanze in concorso fra loro, avere usurpato una pubblica funzione e cioè affermato falsamente a Ida Pacotto e Luigi Camandona di essere agenti di polizia, per eseguire il delitto di estorsione precedente.
3) A Torino il 13.01.1944, in concorso tra loro e con Domenico Giordano, ed essendo più persone riunite, avere compiuto atti diretti in modo non equivoco a procurarsi l’ingiusto profitto di 6000 lire in danno del negoziante Alfonso Gatto, minacciandolo, dopo essersi falsamente qualificati quali agenti di polizia, di denunciarlo per maggiorazione dei prezzi e di colpirlo con una pistola, non raggiungendo l’intento per motivi indipendenti dalla loro volontà.
4) Nelle medesime circostanze di cui al capo precedente, avere usurpato una pubblica funzione, affermando falsamente ad Alfonso Gatto di essere agenti di polizia, per eseguire il reato di tentata estorsione di cui al numero precedente.
Posizione processuale: libertà provvisoria e contumace.
Difesa: Avv. Michele Nasi (di fiducia).
Esito della sentenza:
Quanto alI’ imputato n. 1 Antonio Nicastri
- Assoluzione / non luogo a provvedere: assoluzione per il capo b.2, 4 per non aver commesso il fatto.
- Condanna: reclusione di 1 anno e 8 mesi per il capo a); reclusione 1 anno 9 mesi e 10 giorni per il reato al capo b.1; reclusione anni 2. In totale reclusione per 5 anni, 5 mesi e 10 giorni.
- Sanzioni accessorie: interdizione dai pubblici uffici per 5 anni; pagamento delle spese del suo mantenimento in carcere durante la detenzione preventiva e del giudizio.
- Attenuanti: art. 7 del dll 27.07.1944 n. 159 e art. 62 bis cp.; art. 62 n. 4 e n. 6 cp.
- Motivazioni della sentenza: la Corte ritiene accertata la responsabilità di Antonio Nicastri nel reato di collaborazionismo, ma, allo stesso tempo, considera attenuata la responsabilità per il servizio prestato tra i partigiani e per la tenuità del reato. La Corte ritiene dimostrato che non vi sia stato alcun reato di usurpazione di pubblico ufficio perché era in effetti un agente di polizia annonaria. La Corte ritiene provata la responsabilità nel reato di tentata estorsione ai danni di Alfonso Gatto.
Quanto alI’imputato n. 2 Domenico Nicastri
- Assoluzione / non luogo a provvedere: assoluzione per il capo 2; estinto il reato al capo 3.
- Motivazioni della sentenza: La Corte assolve l’imputato dal reato di estorsione ai danni di Ida Pacotto per non aver partecipato al reato. La Corte ritiene dimostrato che non vi fu nessun reato di usurpazione di pubblico ufficio perché era in effetti un agente di polizia annonaria. La Corte ritiene provata la responsabilità nel reato di tentata estorsione ai danni di Alfonso Gatto. La Corte ritiene di poter applicare l’amnistia dll 5.04.1944 n. 96 per aver partecipato attivamente alla lotta partigiana.
Impugnazioni/Giudizio di rinvio:
- Ricorso avanti Corte di Cassazione
Data: 17.04.1946
Promosso da: Antonio Nicastri, Avv. Francesco Camoletto
- Sintesi dei motivi di impugnazione:
1) violazione dell’art. 475 n. 3 cpp in rapporto all’art. 58 cpmg: mancata dimostrazione che fu Nicastri a denunciare Orlando al vice federale Riva; punizione di Nicastri che aveva agito eseguendo degli ordini del suo superiore.
2) violazione art.3 dell’ultimo decreto di amnistia e art. 475 cp: la Corte non ha motivato la decisione di non concedere l’amnistia pur avendo Nicastri partecipato alla lotta partigiana.
3) violazione dell’art. 475 n. 3 cpp: mancata dimostrazione del dolo nell’azione di minaccia.
4) violazione dell’art. 475 n. 3 cpp in relazione all’art. 85 cp: mancata motivazione per la considerazione del reato continuato.
5) violazione dell’art. 475 n. 3 cpp in relazione all’art. 62 bis cp: mancata motivazione per la non concessione delle attenuanti generiche.
6) violazione degli artt. 114 cp e 475 cpp: mancata motivazione e vizio di contraddizione per la non concessione della diminuente all’art. 114 cp.
- Sentenza Corte di Cassazione:
N.: 7123
Data: 30.01.1947
Esito: sentenza annullata per estinzione del reato per amnistia.
Sintesi della sentenza: solo estratto
Esecuzione della pena:
Quanto all’imputato n. 1 Antonio Nicastri:
- Carcerazione preventiva: dal 05.06.1945 al 17.04.1946
Pena: dal 17.04.1946 al 30.01.1947
durata prevista della pena: 5 anni, 5 mesi e 10 giorni
durata effettiva della pena: 1 anno, 1 mese e 13 giorni
- Provvedimenti di clemenza: amnistia Togliatti applicata dalla Corte di Cassazione con sentenza del 30.01.1947
Quanto all’imputato n. 2 Domenico Nicastri
- Carcerazione preventiva: dal 05.06.1945 al 13.01.1946 (liberazione condizionale)
- Pena: nessuna
- Provvedimenti di clemenza: amnistia
17/04/1946
Collocazione archivistica del fascicolo processuale: ASTO, Sezioni Riunite, Corte d’Assise di Torino - Sezione Speciale, Fascicoli processuali, mazzo 251. Collocazione archivistica in Istoreto: fondo "Sentenze della magistratura piemontese (1945-1960)".
Come citare questa fonte. Processo contro Nicastri Antonio, Nicastri Domenico, Giordano Domenico (RG. N. 41/1946) in Archivio Istoreto, fondo Processi Corti d'Assise Straordinarie del Piemonte e della Valle d'Aosta [IT-C00-FA19471]