Processo contro Bergagna Giovanni (RG. N. 257/1946)
C00/00962/01/02/00131
Processo contro Bergagna Giovanni (RG. N. 257/1946)
Processo contro Bergagna Giovanni (RG. N. 257/1946)
Organo giudicante: Corte d’Assise di Torino – Sez. 3a speciale
- Presidente: Dott. Paolo Delmastro
- Consigliere: Dott. Silvio Isnardi
- Giudici popolari: Gastone Guerini, Mario Sacci, Angelo Tettamanzi, Armando Ferrero, Lorenzo Zurletti
Procura della Repubblica di Torino: PM: Avv. Modestino Pedroni
Imputati:
n. 1 Giovanni Bergagna
Parti lese:
10 (9 uomini, 1 donna); tipologia (status): 5 partigiani, 4 civili, 1 dato non disponibile: Giuseppe Pocchiola, Giuseppe Rigola, Bruno, Massimo, Righi, Ernesto Samale, Claudio Nezzo, Agnese Marengo, Carlo Novero, Giuseppe De Matteis.
Principali fatti contestati nel processo:
- Data e luogo del fatto: settembre 1943-aprile 1945, provincia di Torino
- Tipologia: collaborazionismo politico, delazione, saccheggio e furto
- Descrizione sintetica: durante il periodo settembre 1943-aprile 1945, aver favorito in varie zone della provincia di Torino i disegni politici del tedesco invasore, dandogli indicazioni delle località in cui erano accentrate gruppi partigiani, provocando rastrellamenti che portarono alla morte di elementi del Cvl, all’incendio di immobili e alla sottrazione di beni mobili appartenenti alla popolazione civile.
Denuncia:
- Tipologia: 1), 4), 15) collettiva; 2), 3), 5), 6), 7), 8), 9), 10), 11), 12), 13), 14) individuale
- Data: 1) 28.06.1946; 2),12) 13.06.1946; 3), 4), 5), 6), 7), 8) 15.06.1946; 9), 10) 04.061946; 11) 12.06.1946; 13) 15.03.1946; 14) 14.03.1946; 15) 10.06.1946
- Autorità ricevente: 1) PM presso la Corte di assise sezione speciale; 2), 3), 4), 9), 10), 11), 12), 15) Ufficio politico della Questura di Torino; 5), 6), 7), 8) carabinieri reali di Torino stazione di Lanzo Torinese; 13), 14) Regia Questura di Torino
- Nominativo / Autorità denunciante: 1) Ufficio politico della Questura di Torino; 2) Giuseppina Boero; 3) Maria Monetti; 4) Pietro De Matteis e Drovetto De Maria Luigia; 5) Claudia Perino; 6) Ortensia Boero; 7) Anna Savina Prino; 8) Palmira Perino; 9) Anselmo Perino; 10) Elvira Bracco; 11) Ernesto Samale; 12) Angela Navone; 13) Claudio Nezzo; 14) Agnese Marengo; 15) partigiani dell’Anpi di Traves
- Tipologia denunciante: 1) autorità italiana; 2), 3), 5), 6), 7), 10), 12) familiari di parte lesa; 4), 5), 8), 9) civili; 11), 13), 14) parte lesa; 15) partigiani
- Sintesi denuncia: 1) per essersi arruolato nella Gnr e nell’Upi, per aver partecipato ai rastrellamenti svolti dai tedeschi a Mezzenile nel marzo e nel maggio 1944; 2) per aver compiuto delazione ai danni del figlio Giuseppe Pocchiola poi fucilato dai tedeschi il 06.01.1944 a Traves; 3) per aver costretto, in concorso con altri fascisti, suo marito Carlo Novero, a salire su un camion diretto a Traves; 4) per aver guidato il rastrellamento effettuato dai nazi-fascisti nella frazione Monti di Mezzenile, il 07.03.1944; 5), 6), 7) per aver ammesso di aver fatto il nome di suo marito al comando delle truppe repubblicane; 8) per aver minacciato di consegnare una lista di nominativi di partigiani al comando repubblicano; 9) per aver fornito indicazioni che facilitarono la cattura dei partigiani Giuseppe Rigola (comandante della Zona), Bruno, Massimo e Righi e di alcuni favoreggiatori dei partigiani; 10) per aver fatto delazione contro suo marito Giuseppe Rigola, Bruno, Massimo e Righi e per aver guidato la formazione di nazifascisti che liberò gli ostaggi dei partigiani il 06.03.1944; 11) per aver fornito le informazioni agli agenti che poi lo arrestarono per attività partigiana; 12) per aver insistito per far rivelare a suo marito i nominativi dei comandanti partigiani e indicazioni sulle formazioni partigiane di Mezzenile; 13) per averlo interrogato in via Asti; 14) per aver perquisito la sua abitazione; 15) per aver comandato la colonna che effettuò il rastrellamento il 05.03.1944 nelle località di Mezzenile e Traves.
Arresto:
- Data e luogo: 31.05.1946, Torino, corso Regina Margherita
- Autorità procedente: Questura di Torino, ufficio politico
Imputazioni: collaborazionismo politico
Descrizione: per aver favorito, durante il periodo settembre 1943-aprile 1945 in varie zone della provincia di Torino, i disegni politici del tedesco invasore, dandogli indicazioni delle località in cui erano accentrati gruppi partigiani, provocando rastrellamenti che portarono alla morte di elementi del Cvl, all’incendio di immobili e alla sottrazione di beni mobili appartenenti alla popolazione civile.
Posizione processuale: detenuto e costituito in giudizio
Difesa: Avv. Vittorio Chauvelot
Esito della sentenza:
- Condanna: 7 anni di reclusione di cui 5 condonati per amnistia per applicazione dell’art. 9 del DP 22.06.1946 n. 4.
- Sanzioni accessorie: interdizione perpetua ai pubblici uffici, interdizione legale, sospensione dell’esercizio della patria potestà e della potestà maritale durante la pena e il pagamento delle spese processuali e della tassa di sentenza.
- Attenuanti: 62 bis cp
- Motivazioni della sentenza: la Corte ritiene non essere stato provato che fu Bergagna a provocare i rastrellamenti a Traves (TO) e Nole (TO) né che vi partecipò. Invece, per quanto riguarda il rastrellamento di Mezzenile, la Corte ritiene provato che Bergagna svolse un’opera a favore dei tedeschi di notevole importanza. La Corte non ritiene applicabile il decreto di amnistia visto che durante il rastrellamento furono compiuti degli omicidi. Per quanto riguarda la pena, la Corte ritiene di poter partire dal minimo visti i buoni precedenti dell’imputato e di poter applicare le attenuanti all’articolo 62 bis.
Impugnazioni/Giudizio di rinvio:
- Ricorso avanti Corte di cassazione:
Data: 14.01.1947
Promosso da: Avv. Chauvelot
- Sintesi dei motivi di impugnazione:
1) violazione art. 475 cpp per difetto e contraddittorietà di motivazione in rapporto all’art. 110 cp e 58 cpmg e in funzione del DP 22.06.1946 n. 4: la Corte ha basato la sua decisione di non applicare l’amnistia sulla base di una generica attività collaboratrice dell’imputato;
2) violazione art. 62 n.1 cp in rapporto al violato art. 475 cpp: non è stato preso in considerazione che Bergagna fu spinto ad agire dalla volontà di salvare il padre;
3) violazione dell’art. 114 cp in rapporto alla mancata motivazione sotto il profilo dell’art. 475 cpp: non è stato motivato come la minima partecipazione dovesse essere paragonata all’operazione più complessa svolta dal reparto tedesco.
- Sentenza Corte di cassazione:
N.: 1376
Data: 20.12.1947
Esito: dichiara estinto il reato per amnistia e annulla senza rinvio la sentenza.
Sintesi della sentenza: solo estratto
Esecuzione della pena:
- Carcerazione preventiva: dal 31.05.1946 al 09.01.1947
- Pena: dal 09.01.1947 al 20.12.1947
Durata prevista della detenzione: 7 anni di cui 5 condonati
Durata effettiva della detenzione: 11 mesi e 11 giorni
- Provvedimenti di clemenza: art. 9 del DP 22.06.1946 n. 4
09/01/1947
Collocazione archivistica del fascicolo processuale: ASTO, Sezioni Riunite, Corte d’Assise di Torino - Sezione Speciale, Fascicoli processuali, mazzo 268. Collocazione archivistica in Istoreto: fondo "Sentenze della magistratura piemontese (1945-1960)".
Come citare questa fonte. Processo contro Bergagna Giovanni (RG. N. 257/1946) in Archivio Istoreto, fondo Processi Corti d'Assise Straordinarie del Piemonte e della Valle d'Aosta [IT-C00-FA19475]