C00/00962/01/03/00010
Processo contro Grandi Erminio (RG. N. 49/1947)
Processo contro Grandi Erminio (RG. N. 49/1947)
Organo giudicante: Corte d’Assise di Torino – Sez. 1a Speciale
- Presidente: Dott. Livio Enrico
- Consigliere: Dott. Mario Carassi
- Giudici popolari: Antonio Schilirò, Enrico Offidani, Girolamo Scambelloni, Aldo Campese, Gregorio Peano
Procura del Re di Torino: PM: Avv. Ettore Moscone
Procedimento riunito/connesso: Processo in sede di rinvio dopo l’annullamento della sentenza della Cas di Vercelli del 13.02.1946 ad opera della Corte di cassazione (data non disponibile). [La Cas di Voghera, dopo accertamento della non responsabilità di Grandi nei rastrellamenti avvenuti nella sua zona di competenza, rinvia l’imputato alla Cas di Biella.
Inizialmente come sede del processo è stabilita la Cas di Pavia, ma viene spostato a Vercelli per tumulti].
Imputati:
n. 1 Erminio Grandi
Parti lese:
6 (5 uomini, 1 donna); tipologia (status): 6 civili: Enrico Alice, Carlo Chiozzo [o Chiozza], Ernesto Bacco, Giovanni Ghigo, Marcella Ghigo, Mario Serra
Principali fatti contestati nel processo:
- Data e luogo del fatto: dall’8 settembre 1943, in particolare il 15.06.1944, Vercelli e Cavaglià (BI)
- Tipologia: collaborazionismo, rastrellamento, delazione, furto
- Descrizione sintetica: in Vercelli e in Cavaglià (BI), dopo l’ 8 settembre 1943, quale iscritto al fascio repubblicano e poi arruolato volontario nelle BN di Vercelli, collaborava col tedesco invasore e per esso coi satelliti fascisti ai fini di facilitare i disegni politici del nemico nel territorio nazionale occupato e in concreto provocava e dirigeva un rastrellamento della BN di Vercelli e in Cavaglià (BI) il 15.06.1944 fornendo al federale e al capo della provincia di Vercelli tutte le informazioni del caso e inoltre denunciava e faceva arrestare dalla suddetta BN nelle stesse suddette circostanze di tempo e di luogo: Enrico Alice, Carlo Chiozzo, Ernesto Bacco asportando dall’esercizio di quest’ultimo arbitrariamente, gran quantità di generi alimentari.
Denuncia:
- Tipologia: 1), 2) individuale
- Data: 1) 07.11.1945; 2) 03.11.1945
- Autorità ricevente: 1) 2) carabinieri di Cavaglià (BI)
- Nominativo / Autorità denunciante: 1) Mario Serra; 2) Ernesto Bacco
- Tipologia denunciante: 1), 2) parte lesa
- Sintesi denuncia: 1) per aver tentato di fare rappresaglia contro di lui e la sua famiglia perché non fascisti; 2) per averlo arrestato con la falsa accusa di aver dato da mangiare ai partigiani e di essersi rifiutato di dar da mangiare alla BN di Milano e per aver fatto razzia nel suo negozio.
Arresto:
- Data e luogo: 05.06.1945, Bressana Bottarone (PV)
- Autorità procedente: consegnato ai Carabinieri di Milano, stazione Bressana Bottarone (PV), dal sindaco di Bressana Nerino Bianchi, Rino Vigo e Ottavio Capettini tutti appartenenti al Cln locale.
Imputazioni: collaborazionismo politico
Descrizione: perché in Vercelli e in Cavaglià (BI), dopo l’ 8 settembre 1943, quale iscritto al fascio repubblicano e poi arruolato volontario nelle BN di Vercelli, collaborava col tedesco invasore e per esso coi satelliti fascisti ai fini di facilitare i disegni politici del nemico nel territorio nazionale occupato e in concreto provocava e dirigeva un rastrellamento della BN di Vercelli e in Cavaglià (BI) il 15.06.1944, fornendo al federale e al capo della provincia di Vercelli tutte le informazioni del caso, e inoltre denunciava e faceva arrestare dalla suddetta BN nelle stesse suddette circostanze di tempo e di luogo: Enrico Alice, Carlo Chiozzo, Ernesto Bacco asportando dall’esercizio di quest’ultimo arbitrariamente gran quantità di generi alimentari.
Posizione processuale: detenuto e costituito in giudizio
Difesa: Avv. Giovanni Avonto (di fiducia/d’ufficio, dato non disponibile).
Esito della sentenza:
- Assoluzione / non luogo a provvedere: non doversi procedere per estinzione del reato per amnistia
- Motivazioni della sentenza: la Corte ritiene provato che l’imputato non sia stato responsabile di sevizie particolarmente efferate contro Zingallo; che non sia stato esecutore materiale delle torture inflitte e che non abbia neanche presenziato. Inoltre, la Corte evidenzia che Grandi si rivolgeva a commilitoni quindi non dava ordini. In conclusione, la Corte ritiene di poter applicare l’amnistia non essendovi cause ostative.
Impugnazioni/Giudizio di rinvio:
Nessuna impugnazione.
Esecuzione della pena:
- Carcerazione preventiva:
dal 04.06.1945 al 13.02.1946 (sentenza della Cas di Vercelli)
- Pena: nessuna
- Provvedimenti di clemenza: amnistia Togliatti applicata dalla Corte di assise sezione speciale di Torino con sentenza del 18.09.1947
18/09/1947
Collocazione archivistica del fascicolo processuale: ASTO, Sezioni Riunite, Corte d’Assise di Torino - Sezione Speciale, Fascicoli processuali, mazzo 273. Collocazione archivistica in Istoreto: fondo "Sentenze della magistratura piemontese (1945-1960)".
Come citare questa fonte. Processo contro Grandi Erminio (RG. N. 49/1947) in Archivio Istoreto, fondo Processi Corti d'Assise Straordinarie del Piemonte e della Valle d'Aosta [IT-C00-FA19504]