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Fascicolo: Processo contro Grassano Oreste (RG. N. 95/1947)

C00/00962/01/00/00003
Processo contro Grassano Oreste (RG. N. 95/1947)
Processo contro Grassano Oreste (RG. N. 95/1947)

Organo giudicante: Corte d’Assise di Torino – Sez. 2ª Speciale
- Presidente: Dott. Federico Cornaro
- Giudice: Dott. Salvatore Romano
- Giudici popolari: Agostino Morello, Francesco Villani, Carlo Masino, Angelo Carli, Francesco Vigliano

Procura della Repubblica di Torino: PM: Dott. Ettore Moscone

Procedimento connesso: RG 111/46 Cas di Alessandria (sentenza: 22.01.1947); sentenza annullata con rinvio dalla Corte di Cassazione, RG 1592 (21.05.1947)

Imputati:
n. 1 Oreste Grassano

Parti lese:
1 (1 uomo); tipologia (status): 1 militare: Mario Biamino

Principali fatti contestati nel processo:
- Data e luogo del fatto: 11.02.1945, Mandrogne (AL)
- Tipologia: omicidio
- Descrizione sintetica: omicidio, mediante colpi di arma da fuoco, di Mario Biamino

Denuncia:
- Tipologia: collettiva
- Data: 22.09.1945
- Autorità ricevente: Procura di Alessandria
- Autorità denunciante: Questura di Alessandria
- Tipologia denunciante: autorità italiana
- Sintesi denuncia: Grassano risulta responsabile di atti di violenza commessi nel 1923, unitamente ad altri squadristi da lui comandati; dell’incendio della sede del partito socialista di S. Giuliano Piemonte, frazione Gatti, risalente al 1922; infine, dell’omicidio del soldato Mario Bianovo [sic], ferito il 15.01.1945 e deceduto il giorno 11.02.

- Tipologia: individuale
- Data: 31.05.1945
- Autorità ricevente: [non indicata; si suppone: Carabinieri di S. Giuliano Piemontese]
- Nominativo denunciante: Luigi Sacchi
- Tipologia denunciante: parte lesa
- Sintesi denuncia: la denuncia riguarda fatti del 1923

- Tipologia: individuale
- Data: 20.06.1945
- Autorità ricevente: Comando di polizia del popolo di Alessandria
- Nominativo denunciante: Domenico Giacobone
- Tipologia denunciante: parte lesa
- Sintesi denuncia: il 15.01.1945 Grassano avrebbe minacciato, armato, Giacobone, chiedendogli di consegnare 10.000 Lire per un contratto stipulato in precedenza. La stessa sera avrebbe ucciso Mario Biamino

- Tipologia: individuale
- Data [s.d.]
- Autorità ricevente: Carabinieri di Andorno Micca (BI)
- Nominativo denunciante: Isidoro Biamino
- Tipologia denunciante: familiari parte lesa
- Sintesi denuncia: denuncia l’omicidio del figlio, Mario Biamino

- Tipologia: individuale
- Data: 11.03.1946
- Autorità ricevente: Alto Commissariato per le sanzioni contro il fascismo di Alessandria
- Nominativo denunciante: Giovanni Scotti
- Tipologia denunciante: parte lesa
- Sintesi denuncia: Grassano avrebbe minacciato di morte, più volte, Giovanni Scorri e tutti i comunisti della zona.

Arresto:
- Data e luogo: 01.09.1946, Bosco Marengo (AL)
- Autorità procedente: Carabinieri provincia di Alessandria

Imputazioni: omicidio art. 575 CP; aggravante art. 61 n. 5 CP

Descrizione: per avere cagionato, in circostanze di tempo tali da ostacolare la privata difesa, la sera dell'11.02.1945, in Mandrogne, mediante colpo di arma da fuoco, la morte di Mario Biamino.

Posizione processuale: detenuto, costituito in giudizio

Difesa: Avv. Guglielmo Gillio, di fiducia, di Torino

Esito della sentenza:
- Condanna: pena detentiva fino a 10 anni

- Sanzioni accessorie: pagamento spese legali; interdizione pubblici uffici

- Attenuanti: generiche art. 62 bis CP

- Derubricazione: art. 584 CP

- Motivazioni della sentenza: la Corte ritiene che la reazione di Grassano, precipitosa, sia stata dettata dalla paura, e che non vi si riscontri alcuna volontà omicida. Inoltre, considera la condizione fisica dell’imputato e il rimorso per l’azione commessa. Dunque, lo ritiene responsabile di omicidio oltre l’intenzione e non volontario, con le attenuanti del caso. Non è applicabile il condono di cui al DP 22 giugno 1946, n. 4, dato che l’imputato riportò una condanna superiore ai tre anni di reclusione.

Impugnazioni/Giudizio di rinvio:
- Ricorso avanti Corte di Cassazione di Roma
Data: 3/10/47
Promosso da: Oreste Grassano
Avv. Gillio
- Sintesi dei motivi di impugnazione: la motivazione della sentenza non spiega il perché sia stato negato il beneficio dell’amnistia.

Sentenza Corte di Cassazione:
N.: 263
Data: 18.06.1948
Esito: annullamento senza rinvio
Sintesi della sentenza: il reato è estinto per amnistia

Esecuzione della pena:
- Carcerazione preventiva: dal 01/09/1946 al 22.01.1947

- Pena: dal 22.01.1947 al 18.06.1948
Durata prevista della detenzione: 14 anni
Durata effettiva della detenzione: 1 anno, 5 mesi

- Provvedimenti di clemenza: amnistia (DP 22 giugno 1946, n. 4)
01/10/1947
Collocazione archivistica del fascicolo processuale: ASTO, Sezioni Riunite, Corte d’Assise di Torino - Sezione Speciale, Fascicoli processuali, mazzo 278. Collocazione archivistica in Istoreto: fondo "Sentenze della magistratura piemontese (1945-1960)".

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Celli Lidia 06/06/2024
Colombini Chiara 06/06/2024
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Ultimo aggiornamento: sabato 19/12/2020