C00/00962/01/02/00145
Processo contro Zilio Arturo (RG. N. 240/1946)
Processo contro Zilio Arturo (RG. N. 240/1946)
Organo giudicante: Corte d’Assise di Torino – Sez. 1ª Speciale
- Presidente: Dott. Giovanni Giordano
- Giudice: Dott. Salvatore Romano
- Giudici popolari: Pierino Suozzi, Sabatino Morello, Arnolfo Scali, Dino De Bernardi, Emilio Montemaggi
Procura della Repubblica di Torino: PM: Dott. Ettore Fortini
Imputati:
n. 1 Arturo Zilio [in atti anche Zillio]
Parti lese:
7 (7 uomini); tipologia (status): 7 partigiani: Aldo Cigolini, Alberto Chiandano, Augusto Allason, Emilio Bo, Enrico Fritz, Emanuele Artom, prof. Lombardini.
Principali fatti contestati nel processo:
- Data e luogo del fatto: dall’ottobre 1943 al maggio 1944 Torino
- Tipologia: tortura
Descrizione sintetica: avere preso parte a torture su detenuti, in particolare
- avere percosso il partigiano Alberto Chiandano (17.10.1943) che, picchiato ferocemente al comando tedesco presso l’albergo Nazionale, dove era stato portato dopo l’arresto, tanto da riportare una frattura alla mandibola, fu poi condotto nelle carceri giudiziarie, dove gli fu negato ogni soccorso. Qui fu comunque percosso da Zilio e accusato di simulazione, essendosi finto pazzo per salvarsi;
- avere percosso a sangue per tutta la notte il detenuto della cella n. 20 – non meglio identificato –, poi portato nei sotterranei e fatto sparire (01.01.1944);
- avere percosso violentemente percosso nella schiena col calcio del moschetto il partigiano Aldo Cigolini, tradotto nelle locali carceri giudiziarie dopo l’arresto (02.05.1944);
- avere colpito con un pugno e con un calcio Emilio Bo, detenuto nella cella di isolamento n. 22 del braccio tedesco (09.12.1943 – 22.05.1944);
- avere infierito su Emanuele Artom (marzo-aprile 1944), già picchiato dai tedeschi con pugni e calci dopo l’arrivo nel carcere di Torino. Verso la fine del marzo 1944, trovando degli escrementi sul pavimento della cella di Artom, Zilio lo obbligò a pulirli con la lingua; in occasione degli interrogatori, Zilio era solito spingere Artom e farlo cadere dalle scale. Un giorno di aprile non meglio precisato, le percosse e le violenze di Zilio causarono un peggioramento delle condizioni di salute già precarie di Artom. In altra occasione, gli ufficiali tedeschi imposero per punizione ad Artom quattro giorni di digiuno e Zilio gli impedì di mangiare anche durante il quinto giorno. Quando Artom morì, Zilio infierì sul cadavere calciandolo, per accertarsi che fosse effettivamente deceduto.
- avere sottratto il soprabito al prof. Lombardini al suo arrivo in carcere, al quale per ordine dei tedeschi erano state tolte le coperte e il pagliericcio (29.03.1944).
Denuncia:
- Tipologia: individuale
- Data: 18.08.1945
- Autorità ricevente: Questura
- Nominativo denunciante: Enrico Fritz
- Tipologia denunciante: parte lesa; partigiano
- Sintesi denuncia: Zilio, milite della Gnr addetto al carcere, fu responsabile di sevizie e torture ai danni dei detenuti politici
Arresto:
- Data e luogo: 19.02.1946, dato non disponibile
- Autorità procedente: dato non disponibile
Descrizione: per avere collaborato col tedesco invasore e averne favorito i disegni politici, in Torino occupata dal nemico dopo l’08.09.1943, prestando servizio quale milite scelto della Guardia nazionale repubblicana presso il primo braccio tedesco del carcere giudiziario in qualità di capo posto, col sottoporre i detenuti per motivi politici ed affidati alla sua custodia a sevizie particolarmente efferate (percuotendoli in modo brutale e selvaggio fino a farli sanguinare e a fare loro cadere dei denti, facendoli precipitare per le scale, strappando loro le bende che coprivano ferite, costringendoli a mangiare i propri escrementi, impedendo che ricevessero cibo dall’esterno, rifiutando loro il vitto carcerario, ecc.); tanto che il partigiano Prof. Artom Emanuele venne a morte.
Posizione processuale: detenuto, costituito in giudizio
Difesa: Avv. Giuseppe Barberi, d’ufficio
Esito della sentenza:
- Non luogo a procedere: applicazione di amnistia
- Motivazioni della sentenza: ascoltati i testi, la Corte ritiene applicabile il decreto di amnistia (DP 22 giugno 1946, n.4), in quanto, sebbene la figura di Zilio appaia come quella del più spregevole collaboratore, del vile aguzzino, del torturatore indegno del nome di italiano e di uomo, pur tuttavia non sussisterebbe causa ostativa. Il solo caso Artom potrebbe presentare circostanze più gravi. Tuttavia, pur non potendo giungere a definire intenzionalmente falsa la deposizione di Fritz, la Corte ritiene di avere ragioni di dubitare della sua veridicità, trattandosi di un suddito straniero e non riuscendo a inquadrare le ragioni che lo portarono a prendere parte alla Resistenza italiana e trattandosi di un teste che in udienza ha corretto alcune informazioni precedentemente fornite. Inoltre, dalla sua cella (n. 28) sarebbe stato impossibile vedere quanto accadeva nella n. 39 in cui era rinchiuso Artom. Non si riabilita quindi la figura morale dell’imputato, ma si deve affermare e concludere che gli atti nefandi e spregevoli devono andare giuridicamente impuniti, per non aver raggiunto quel grado particolarmente efferato che avrebbe costituito causa ostativa all’applicazione del DP. La Corte ritiene quindi accertata l’azione di collaborazionismo, ma, non essendosi raggiunta la prova che i fatti deplorevoli dell’imputato abbiano raggiunto il grado di particolare efferatezza, lo stesso deve andare impunito.
Impugnazioni/Giudizio di rinvio:
Nessuna impugnazione
Esecuzione della pena:
- Carcerazione preventiva: dal 19.02.1946 al 03.03.1947
- Pena: nessuna
- Provvedimenti di clemenza: amnistia (DP 22 giugno 1946, n.4)
03/03/1947
Collocazione archivistica del fascicolo processuale: ASTO, Sezioni Riunite, Corte d’Assise di Torino - Sezione Speciale, Fascicoli processuali, mazzo 266. Collocazione archivistica in Istoreto: fondo "Sentenze della magistratura piemontese (1945-1960)".
Come citare questa fonte. Processo contro Zilio Arturo (RG. N. 240/1946) in Archivio Istoreto, fondo Processi Corti d'Assise Straordinarie del Piemonte e della Valle d'Aosta [IT-C00-FA19548]