Processo contro Romanelli Cesare (RG. N. 239/1946)
C00/00962/01/02/00147
Processo contro Romanelli Cesare (RG. N. 239/1946)
Processo contro Romanelli Cesare (RG. N. 239/1946)
Organo giudicante: Corte d’Assise di Torino – Sez. 2ª Speciale
- Presidente: Dott. Federico Cornaro
- Giudice: Dott. Silvio Isnardi
- Giudici popolari: Francesco Della Valle, Carlo Fumarola, Mario Cotti, Pierino Crovella, Girolamo Scambelloni
Procura della Repubblica di Torino: PM: Avv. Ettore Fortini
Procedimento connesso: RG. 29/45 Cas di Genova, sentenza del /45 condannato ad anni 30 di reclusione; RG 9379 Corte di Cassazione, sentenza 13.09.1946, annulla il processo di primo grado con rinvio.
Imputati:
n. 1 Cesare Romanelli
Parti lese:
4 (2 uomini, 1 donna, 1 collettività); tipologia (status): 1 partigiani, 1 civile, 12 antifascisti: Ugo Rossi, Licia Borsi [in atti anche: Lina, Livia], Cesare Dattilo (Oscar).
1 collettività: undici impiegati e operai della società anonima “San Giorgio”.
Principali fatti contestati nel processo:
- Data e luogo del fatto: dal marzo all’aprile 1945, Genova e provincia
- Tipologia: persecuzione politica, repressione antipartigiana, rastrellamento, rappresaglia, omicidio
- Descrizione sintetica: avere collaborato col tedesco invasore, quale ufficiale superiore della Gnr, dirigente dell’Ufficio politico investigativo della Gnr per la Liguria e poi dell’Upi di Genova, segnalando 11 impiegati e operai della società anonima “San Giorgio” per attività propagandistica al capo delle SS germaniche, tenente Kess, e il Dott. Ugo Rossi, per il servizio di lavoro in Germania, al questore di Genova (23.06.1944); partecipando alla rappresaglia condotta da reparti tedeschi che portò all’uccisione di centinaia tra civili e renitenti e all’invio in Germania per il lavoro forzato di centinaia di persone (6-10.04.1944); catturando Cesare Dattilo, “Oscar”, comandante della Brigata Buranello, fucilato per rappresaglia mesi dopo; ordinando l’arresto di Licia Borsi, poi internata in Germania, per rappresaglia a seguito dell’uccisione di uno squadrista (05.07.1944) avvenuta vicino all’abitazione della donna.
Denuncia:
- Tipologia: collettiva
- Data: 19.05.1945
- Autorità ricevente: Corte di Assise Straordinaria di Genova
- Autorità denunciante: Questura di Genova
- Tipologia denunciante: autorità italiana
- Sintesi denuncia: a seguito del fermo e delle prime indagini, si denuncia Romanelli in quanto fascista, membro della milizia, direttore dell’Upi dell’ispettorato regionale per la Liguria, collaboratore dei tedeschi.
Arresto:
- Data e luogo: 26.04.1945, Genova
- Autorità procedente: pattuglia della 5a Brigata “Giustizia e Libertà”
Imputazioni: intelligenza con il nemico art. 54 cpmg
Descrizione: in territorio di Genova dal periodo del marzo 1944 all’aprile 1945, nella sua qualità di ufficiale superiore della Gnr, dirigente dell’ufficio politico investigativo dell’ispettorato Gnr per la Liguria e poi dell’ufficio politico investigativo di Genova, avere collaborato col tedesco invasore, assumendo più gravi responsabilità per avere diretto e svolto indagini e formulato segnalazioni e denunce a carico di patrioti antifascisti e antinazisti, e partecipato a rastrellamenti.
Posizione processuale: detenuto, costituito in giudizio
Difesa: Avv. Luigi Carosio, di Genova; Avv. Gaetano Veroli, di Genova
Esito della sentenza:
- Assoluzione: l’imputato non ha commesso il fatto
- Motivazioni della sentenza: le risultanze del dibattimento hanno capovolto il giudizio della Cas di Genova, annullato con rinvio dalla Suprema Corte di Cassazione di Milano. Il giudicabile appare in tutt’altra luce: addetto all’ufficio politico investigativo quale ispettore amministrativo, non esplicò mai altra funzione se non quella strettamente assunta in un ufficio; non perseguì mai quelli che ai tempi si individuavano come “avversari politici” e antifascisti. Le accuse del Dott. Ugo Rossi e Licia Borsi, così come la segnalazione degli 11 fra impiegati e operai della “S. Giorgio” e le accuse in merito alla partecipazione dell’imputato al rastrellamento di Masone e alla tortura e fucilazione del partigiano “Oscar” si sono configurate come insussistenti. La grave condanna inflitta dalla Corte di Genova, ritenuta ingiustificabile dalla Corte di Torino, si può spiegare solo riconducendola a un clima tale da influire sulla serenità del collegio. La Corte di Torino propende per una completa assoluzione di Romanelli, venute meno le prove a suo carico. In particolare, la lettera con la quale si proponeva Rossi per l’internamento in Germania fu voluta e firmata dal gen. Bertoni (ispettore della Gnr) e non diede seguito a provvedimenti contro lo stesso Rossi; lo stesso vale per la segnalazione degli 11 impiegati e operai della “S. Giorgio”, voluta da Bertoni e per la quale Romanelli stesso si adoperò affinché non avesse conseguenze. In merito al rastrellamento di Masone, la Corte ritiene che la versione citata sia del tutto peculiare e che l’intervento di Romanelli a favore dei feriti tedeschi incontrati per strada, reduci dal rastrellamento, sia stato solo un dovere di umanità e di civiltà. Inoltre, la Corte ritiene assurdo che sia considerata una prova di collaborazionismo il documento rilasciato dal Comando tedesco a scopo benemerenziale; anzi, Romanelli stesso fu vittima dell’azione di Masone, rimanendo in arresto parecchi giorni. In merito all’internamento di Borsi, Romanelli risulta scagionato proprio dalla deposizione resa dalla stessa, respinta in primo giudizio. Infine, circa la cattura del partigiano “Oscar”, è appurato che il comando partigiano abbia erroneamente attribuito a Romanelli la responsabilità dell’arresto; l’imputato non poteva negoziare la sua liberazione, essendo questo sotto la giurisdizione di Spiotta. SI ricorda infine che l’imputato ebbe contatti con i comandi partigiani fin dal settembre 1944.
Impugnazioni/Giudizio di rinvio:
Nessuna impugnazione
Esecuzione della pena:
- Carcerazione preventiva: dal 26.04.1945 al 03.08.1945
- Pena: dal 03.08.1945 al 06.12.1946
durata prevista della detenzione (sentenza primo grado): 30 anni
durata effettiva della detenzione: 1 anno, 4 mesi
Provvedimenti di clemenza: /
06/12/1946
Collocazione archivistica del fascicolo processuale: ASTO, Sezioni Riunite, Corte d’Assise di Torino - Sezione Speciale, Fascicoli processuali, mazzo 266. Collocazione archivistica in Istoreto: fondo "Sentenze della magistratura piemontese (1945-1960)".
Come citare questa fonte. Processo contro Romanelli Cesare (RG. N. 239/1946) in Archivio Istoreto, fondo Processi Corti d'Assise Straordinarie del Piemonte e della Valle d'Aosta [IT-C00-FA19555]