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Fascicolo: Processo contro Ressia Pietro et al (RG. N. 109/1946)

C00/00962/01/02/00164
Processo contro Ressia Pietro et al (RG. N. 109/1946)
Processo contro Ressia Pietro et al (RG. N. 109/1946)

Organo giudicante: Corte d’Assise di Torino – Sez. 3ª Speciale
- Presidente: Dott. Nello Naldini
- Consigliere: Dott. Giacomo La Marca
- Giudici popolari: Maggiorino Bonino, Italo Malberti, Franco Baiardi, Agostino Morello, Giuseppe Spertino

Procura della Repubblica di Torino: PM: dato non disponibile

Imputati:
n. 1 Pietro Ressia
n. 2 Giovanni Ressia
n. 3 Francesco Cerruti

Parti lese:
3 (2 uomini, 1 collettività); tipologia (status): 1 partigiano, 1 collaboratore dei partigiani: Giacomo Agnello, Francesco Coscia
1 collettività: antifascisti e partigiani di Alba (CN)

Principali fatti contestati nel processo:
- Data e luogo del fatto: dall’8 settembre 1943 alla Liberazione, Alba (CN) e Torino (fatti specifici agosto, ottobre, novembre 1944)
- Tipologia: intelligenza con il nemico, delazione
- Descrizione sintetica: Pietro Ressia, Giovanni Ressia e Francesco Cerruti in concorso fra loro hanno favorito il nemico tenendo intelligenza e corrispondenza con comandi di reparto e grandi unità dell’esercito, provocando fra l’altro il fermo del partigiano Giacomo Agnello seguito da arresti e perquisizioni a danno di altri antifascisti e partigiani.

Denuncia:
Quanto all’imputato n. 1: Pietro Ressia
- Data: 12.08.1945
- Tipologia: collettiva
- Autorità ricevente: Procura del Regno di Alba (CN)
- Nominativo / Autorità denunciante: Carabinieri di Alba (CN)
- Tipologia denunciante: autorità italiana
- Sintesi denuncia: i Carabinieri di Alba hanno proceduto a fermare Pietro Ressia e lo denunciano perché ha compilato relazioni dettagliate su antifascisti e partigiani della zona di Alba che ha consegnato al generale Archimede Mischi, capo di Stato maggiore dell’esercito della Rsi e al commissario regionale del Pfr Giuseppe Solaro, provocando arresti, rastrellamenti e atti di rappresaglia.

Quanto agli imputati n. 1-2-3: Pietro Ressia; Giovanni Ressia, Francesco Cerruti e a Eugenia Barbieri [indagata ma non imputata]
- Data: 22.08.1945
- Tipologia: collettiva
- Autorità ricevente: Procura del Regno di Alba (CN)
- Nominativo / Autorità denunciante: Carabinieri di Alba (CN)
- Tipologia denunciante: autorità italiana
Sintesi denuncia: i Carabinieri di Alba denunciano in stato di arresto Pietro Ressia e denunciano a piede libero Giovanni Ressia, per trascorsa flagranza, e Francesco Cerruti e Eugenia Barbieri perché irreperibili.
Pietro Ressia è risultato autore di numerose relazioni anonime indirizzate al generale Mischi (una la consegnò personalmente a Mischi che conosceva per essere stato ai suoi ordini nella campagna d’Africa) sull’attività partigiana nella zona di Alba e relativamente all’occupazione partigiana di Alba nell’ottobre 1944; nelle relazioni si dimostra convinto sostenitore del regime nazifascista, critica le azioni troppo tiepide, invocando operazioni più decise e incisive, definisce i partigiani «marmaglia di delinquenti», le donne che li sostengono «donnacce», critica le autorità civili interessate solo alla loro posizione e alla loro vita e si dice desideroso di partecipare ad azioni contro i partigiani in qualità di guida conoscendo bene la zona. Quanto Pietro Ressia ha scritto su suo fratello Fiorenzo inserito nelle formazioni partigiane per svolgere attività di spionaggio ai loro danni è falso. Fiorenzo Ressia è stato infatti un buon partigiano e non ha fatto il doppio gioco e Pietro Ressia ha dichiarato questo solo per evitare rappresaglie fasciste sulla sua famiglia. Le relazioni di Pietro Ressia, dettagliate e corrette, hanno causato numerosi arresti e perquisizioni a danno di diverse persone legate al movimento partigiano di Alba, come si evince dalle testimonianze e denunce allegate.
In particolare Giacomo Agnello fu arrestato per aver confidato al padre di Pietro Ressia, Giovanni Ressia, fascista ed ex segretario del Fascio di Treiso (CN), che aveva intenzione di prelevare un maresciallo della Milizia forestale residente a Alba e sospettato di essere una spia. Perciò viene denunciato anche Giovanni Ressia.
Viene denunciata Eugenia Barbieri in Lombardi perché il suo nome compare annotato su una delle relazioni e da accertamenti è risultato che era ausiliaria del reparto fascista di Moncalieri (TO) dove prestava servizio Pietro Ressia; nello stesso reparto prestava servizio il marito di Barbieri, Raimondo Lombardi, mentre il cognato Emilio Lombardi era membro della divisione Monterosa.
Altre relazioni trovate nell’ufficio di Giuseppe Solaro sono attribuibili a Francesco Cerruti, capitano dell’esercito Rsi ed ex responsabile del Fascio di Alba che guidò le operazioni di rastrellamento e rappresaglia a Alba nei primi giorni di novembre 1944. Cerruti era ad Alba quando furono arrestati tre partigiani, due dei quali vennero fucilati, mentre uno, Francesco Coscia, riuscì a fuggire, salvo poi essere catturato da Cerruti alla guida di un reparto fascista a Canale (CN) insieme ad altri sei partigiani; tutti, compreso Coscia, furono fucilati per ordine di Cerruti [parte della denuncia che non trova esatto riscontro nelle deposizioni e negli interrogatori; la fucilazione di Coscia e di due partigiani avviene a Canale, anziché ad Alba, e non tutte le deposizioni concordano sulla fucilazione degli altri 6 o 7 partigiani catturati a Canale].

Arresto:
Quanto all’imputato n. 1: Pietro Ressia
- Data e luogo: 11.08.1945, Alba (CN)
- Autorità procedente: Carabinieri di Alba

Quanto all’imputato n. 3: Francesco Cerruti
- Data e luogo: 26.04.1945, Uscio (GE) [lettura congetturale]
- Autorità procedente: truppe americane

Imputazioni:
Quanto all’imputato n. 1: Pietro Ressia
- Collaborazionismo intelligenza con il nemico art. 54 cpmg
- Descrizione sintetica: Pietro Ressia, in concorso con Giovanni Ressia e Francesco Cerruti, ha favorito il nemico tenendo intelligenza e corrispondenza con comandi di reparto e grandi unità dell’esercito, provocando fra l’altro il fermo del partigiano Giacomo Agnello seguito da arresti e perquisizioni a danno di altri antifascisti e partigiani.
- Posizione processuale: detenuto, costituito in giudizio
- Difesa: avv. Vittorio Giulio (di fiducia)

Quanto all’imputato n. 2: Giovanni Ressia
- Collaborazionismo intelligenza con il nemico art. 54 cpmg
- Descrizione sintetica: Giovanni Ressia, in concorso con Pietro Ressia e Francesco Cerruti, ha favorito il nemico tenendo intelligenza e corrispondenza con comandi di reparto e grandi unità dell’esercito, provocando fra l’altro il fermo del partigiano Giacomo Agnello seguito da arresti e perquisizioni a danno di altri antifascisti e partigiani.
- Posizione processuale: libero, costituito in giudizio
- Difesa: Avv. Giovannone (d’ufficio [dato non certo])

Quanto all’imputato n. 3: Francesco Cerruti
- Collaborazionismo intelligenza con il nemico art. 54 cpmg
- Descrizione sintetica: Francesco Cerruti, in concorso con Pietro Ressia e Giovanni Ressia, ha favorito il nemico tenendo intelligenza e corrispondenza con comandi di reparto e grandi unità dell’esercito, provocando fra l’altro il fermo del partigiano Giacomo Agnello seguito da arresti e perquisizioni a danno di altri antifascisti e partigiani.
- Posizione processuale: detenuto, costituito in giudizio
- Difesa: Avv. Guglielmo Gillio (di fiducia)

Esito della sentenza:
- Assoluzione/Non luogo a procedere: non doversi procedere contro gli imputati perché il reato è estinto per amnistia.

- Provvedimenti di clemenza: amnistia (Togliatti)

- Motivazioni della sentenza: la Corte in camera di consiglio dichiara non doversi procedere contro gli imputati perché il reato è estinto per amnistia e non ricorrono cause oggettive o soggettive di esclusione: nessuno degli imputati ha rivestito funzioni elevate e direttive, non hanno agito per scopi di lucro e non hanno commesso fatti di strage, sevizie, omicidio o saccheggio.

Impugnazioni/Giudizio di rinvio:
Nessuna impugnazione.

Esecuzione della pena:
Quanto all’imputato n. 1: Pietro Ressia
Carcerazione preventiva: dal 11.08.1945 al 09.07.1946

Quanto all’imputato n. 2: Giovanni Ressia
Nessuna carcerazione

Quanto all’imputato n. 3: Francesco Cerruti
Carcerazione preventiva: dal 04.05.1946 al 09.07.1946 presso le carceri di Torino; in precedenza in campo di concentramento per prigionieri di guerra fascisti dal 26.04.1945 al 04.05.1946.
09/07/1946
Collocazione archivistica del fascicolo processuale: ASTO, Sezioni Riunite, Corte d’Assise di Torino - Sezione Speciale, Fascicoli processuali, mazzo 255. Collocazione archivistica in Istoreto: fondo "Sentenze della magistratura piemontese (1945-1960)".

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Mira Roberta 25/06/2024
Colombini Chiara 25/06/2024
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Come citare questa fonte. Processo contro Ressia Pietro et al (RG. N. 109/1946)  in Archivio Istoreto, fondo Processi Corti d'Assise Straordinarie del Piemonte e della Valle d'Aosta [IT-C00-FA19581]
Ultimo aggiornamento: sabato 19/12/2020