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Fascicolo: Processo contro Palazzi Ermanno (RG. N. 39/1947)

C00/00962/01/03/00040
Processo contro Palazzi Ermanno (RG. N. 39/1947)
Processo contro Palazzi Ermanno (RG. N. 39/1947)

Organo giudicante: Corte d’Assise di Torino – Sez. 1ª Speciale
- Presidente: Dott. Luigi Motta
- Consigliere: Dott. Salvatore Romano
- Giudici popolari: Francesco Carasso, Alessandro Camuffo Cattani, Mario Fumarola, Aldo Campese, Silvio Scarpellini

Procura della Repubblica di Torino: PM: Avv. Umberto Muggia

Giudizio di rinvio:
1° grado Corte d’Assise sez. speciale di Vercelli, sentenza 17.11.1945: ritenuto colpevole di collaborazionismo e condannato a 5 anni di reclusione con applicazione attenuanti ex artt. 114 e 62 bis cp, interdizione dai pubblici uffici per 5 anni, interdizione legale durante l’espiazione di pena, pagamento spese legali, confisca dei beni; coimputata Adele De Bernardi condannata a 4 anni e 8 mesi di reclusione per collaborazionismo con applicazione attenuanti ex artt. 114 e 62 bis cp, interdizione dai pubblici uffici per 5 anni, interdizione legale durante l’espiazione di pena, pagamento spese legali, confisca dei beni.
Ricorso in Cassazione promosso da Palazzi e Adele De Bernardi il 18.11.1945 per erronea applicazione art. 58 cpmg; e Palazzi per inosservanza art. 40 cpmp; mancanza motivazione diniego richieste della difesa; inosservanza art. 62 cp.
Sentenza Cassazione 30.01.1947: annullamento della sentenza per difetto di motivazione e rinvio alla Corte d’Assise sez. Speciale di Torino per Palazzi; annullamento della sentenza senza rinvio per De Bernardi.

Imputati:
n. 1: Ermanno Palazzi

Parti lese:
8 (7 uomini, 1 collettività); tipologia (status): 7 partigiani, 1 antifascista: Agostino Jans, Teresio Gay, Vittorio Leone, Orlandi, Deiana, Roberto Burzio, un partigiano non identificato.
1 collettività: partigiani e antifascisti di Saluggia (VC) e Lillianes (AO)

Principali fatti contestati nel processo:
- Data e luogo del fatto: dall’8 settembre 1943 alla Liberazione, provincia di Vercelli (fatti specifici: Saluggia (VC))
- Tipologia: collaborazionismo politico (art. 58 cpmg), partecipazione a rastrellamenti, saccheggio
- Descrizione sintetica: accusato di collaborazionismo politico per aver favorito i disegni politici del nemico occupante e aver commesso fatti diretti a menomare la fedeltà dei cittadini verso lo Stato italiano e, in particolare, per aver partecipato come tenente della Gnr a numerosi rastrellamenti durante i quali furono catturati partigiani e depredati beni di cittadini antifascisti.

Denuncia:
- Tipologia: collettiva
- Data: 05.07.1945
- Autorità ricevente: Procura del Re di Torino
- Nominativo/Autorità denunciante: Questura di Torino
- Tipologia denunciante: autorità italiana
- Sintesi denuncia: il 25.04.1945 Palazzi si è presentato spontaneamente alla polizia di Brandizzo (TO) dovendo rispondere di appartenenza alla Gnr come ufficiale. È stato arrestato e incarcerato. Allegati verbale di arresto (nel quale si dice che, al di là dell’appartenenza alla Gnr come ufficiale, non ci sono fatti specifici a carico di Palazzi) e verbali di interrogatorio.

- Tipologia: individuale
- Data: 11.07.1945
- Autorità ricevente: Procura del Re di Torino
- Nominativo/Autorità denunciante: Agostino Jans
- Tipologia denunciante: carabiniere, parte lesa
- Sintesi denuncia: Jans denuncia Palazzi, la sua amante e i suoi collaboratori del presidio Gnr di Lillianes (AO) per aver compiuto più furti nella sua abitazione tra il 25.07.1944 e il 10.08.1944, lasciata dalla famiglia Jans perché Agostino Jans era disertore dai Carabinieri per non prestare servizio con la Rsi e suo figlio era partigiano. Palazzi e gli altri hanno asportato vestiario, calzature, biancheria, cibarie, mobili, suppellettili, orologi, ecc. per un valore di 150.000 lire.

- Tipologia: individuale
- Data: 24.07.1945
- Autorità ricevente: Procura del Re di Torino
- Nominativo/Autorità denunciante: Teresio Gay
- Tipologia denunciante: partigiano, parte lesa
- Sintesi denuncia: dichiara di essere stato catturato con altri quattro partigiani (Orlando o Orlandi, Roberto, Deiana e un quarto) da militi fascisti il 16.01.1945 verso le 20:45 a Saluggia in casa del signor Bono. I militi che li arrestarono appartenevano alla Gnr di Saluggia ed erano comandati dal capitano Cesare Clerici e dal sottotenente Ermanno Palazzi. Gay e gli altri vennero portati in un albergo, derubati di quanto possedevano, picchiati e rinchiusi nel sotterraneo del municipio in attesa di essere fucilati. I fascisti decisero però di trasferirli a Vercelli consegnandoli alla BN, pur sapendo che molto probabilmente Roberto, Deiana e Orlandi sarebbero stati fucilati. Orlandi scongiurò il capitano Clerici di non mandarli a Vercelli ma fu inutile. Una volta a Vercelli nelle mani della BN, vennero nuovamente picchiati e interrogati. Gay fu salvato dall’intervento dell’ingegner Beltrami che sotto la propria responsabilità dichiarò che Gay era un operaio che lavorava nel suo stabilimento e che non faceva parte di bande partigiane armate. Gay fu dunque rilasciato. I tre partigiani Orlandi, Roberto e Deiana vennero in seguito fucilati alla periferia di Vercelli nel mese di febbraio 1945; Gay non è certo della sorte del quarto. Da indagini svolte dal gruppo partigiano di Gay è risultato che erano responsabili dell’arresto di due donne di Saluggia che furono arrestate dopo la Liberazione e interrogate dall’avvocato Quaglia, il quale, dopo aver messo tutto a verbale inviò le responsabili al carcere di Vercelli perché rispondessero delle loro colpe. Poiché le due donne sono libere e i parenti degli uccisi chiedono giustizia, Gay chiede alla Corte d’Assise straordinaria di Torino di interrogare Ermanno Palazzi, detenuto nel carcere di Torino, per identificare i responsabili dell’arresto e dell’uccisione dei partigiani.

- Tipologia: individuale
- Data: 20.09.1945
- Autorità ricevente: Cln di Chivasso (TO)
- Nominativo/Autorità denunciante: Pierina Bono
- Tipologia denunciante: collaboratrice dei partigiani
- Sintesi denuncia: dichiara che il 16.01.1945 in casa sua si trovavano quattro partigiani: Armando Orlandi o Orlando, Giuseppe Deiana, Roberto Burzio e un altro di cui non ricorda il nome. Improvvisamente irruppe in casa il sottotenente Palazzi con altri militi che arrestarono i presenti. I partigiani arrestati furono in seguito portati a Vercelli e tre di loro vennero fucilati circa 20 giorni dopo.

Arresto:
- Data e luogo: 25.04.1945 – Brandizzo (TO) [dato non chiaro: questa data e questo luogo compaiono sia nel verbale di arresto che nella denuncia della Questura; nel suo interrogatorio Palazzi dichiara di essersi presentato al Cln di Chivasso il 26.04.1945 e di essere stato rilasciato; fu poi arrestato da partigiani e trattenuto, ma non specifica la data]
- Autorità procedente: PS [dato non chiaro, la denuncia alla Questura indica «presentatosi alla polizia», ma il verbale d’arresto è firmato da Carabinieri Chivasso e datato 10.06.1945; inoltre nel suo interrogatorio Palazzi dichiara di essersi presentato al Cln di Chivasso il 26.04.1945 e di essere stato rilasciato; fu poi arrestato da partigiani e trattenuto, ma non specifica la data]

Imputazioni: collaborazionismo politico (art. 58 cpmg)

Descrizione: accusato di collaborazionismo politico per aver favorito i disegni politici del nemico occupante e aver commesso fatti diretti a menomare la fedeltà dei cittadini verso lo Stato italiano e, in particolare, per aver partecipato come tenente della Gnr a numerosi rastrellamenti durante i quali furono catturati partigiani e depredati beni di cittadini antifascisti.

Posizione processuale: detenuto, costituito in giudizio

Difesa: Avv. Ignazio Genovese

Esito della sentenza:
- Assoluzione/non luogo a procedere: non doversi procedere perché i reati sono estinti per amnistia.

- Provvedimenti di clemenza: amnistia 22.06.1946 (amnistia Togliatti).

- Motivazioni della sentenza: la Corte ritiene che nel caso di Saluggia non via sia connessione diretta tra la cattura dei partigiani (a cui ha partecipato l’imputato) e la loro fucilazione, avvenuta a distanza di tempo e in altro luogo e non alla presenza dell’imputato. Pertanto non vi sono motivi che impediscono l’applicazione dell’amnistia. Nel caso di Lillianes la Corte non rinviene i reati di saccheggio e fine di lucro e pertanto non ci sono cause ostative all’applicazione dell’amnistia.

Impugnazioni/Giudizio di rinvio:
Nessuna impugnazione

Esecuzione della pena:
- Carcerazione preventiva: dal giugno 1945 [dato non chiaro; primo interrogatorio in carcere 26.06.1945] al 17.11.1945

- Pena: dal 17.11.1945 (sentenza Corte d’Assise sez. Speciale di Vercelli) al 03.06.1947 (sentenza Corte d’Assise sez. Speciale di Torino)
Durata prevista della detenzione: 5 anni
Durata effettiva della detenzione: 1 anno, 6 mesi e 16 giorni

- Provvedimenti di clemenza: amnistia 22.06.1946 (amnistia Togliatti)
03/06/1947
Collocazione archivistica del fascicolo processuale: ASTO, Sezioni Riunite, Corte d’Assise di Torino - Sezione Speciale, Fascicoli processuali, mazzo 272. Collocazione archivistica in Istoreto: fondo "Sentenze della magistratura piemontese (1945-1960)".

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Mira Roberta 25/06/2024
Colombini Chiara 25/06/2024
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Come citare questa fonte. Processo contro Palazzi Ermanno (RG. N. 39/1947)  in Archivio Istoreto, fondo Processi Corti d'Assise Straordinarie del Piemonte e della Valle d'Aosta [IT-C00-FA19585]
Ultimo aggiornamento: sabato 19/12/2020