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“Oberti Santhià”
Corrispondenza con Antonio e Cesira Oberti e con Battista Santhià. Rita Montagnana conosce Oberti e Santhià dagli anni della giovinezza, con loro condivide l’adesione al movimento giovanile socialista in Borgo San Paolo. Antonio Oberti, membro del consiglio di gestione della Nebiolo, nel 1959 fu eletto segretario provinciale dell'ANPPIA, Associazione nazionale perseguitati politici italiani antifascisti. Nella corrispondenza con Oberti si fa riferimento alla situazione politica, si condividono letture, riflessioni e ricordi dell’Unione Sovietica, si fa cenno ai contributi economici di Rita Montagnana all’ANPPIA, all’Associazione pionieri d’Italia e all’UDI. In una lettera del 17 dicembre 1971, Oberti scrive del libro edito da Editori Riuniti, I compagni, all’interno del quale è presente un suo scritto intitolato “Tutta una vita”.
Il 6 giugno 1974 scrive a Rita in merito all’imminente pubblicazione di una serie di lettere scambiate con gli amici di Radio Mosca.
Nella lettera del 17 settembre 1976 Oberti interviene sulla scelta di Rita di raccogliere i suoi scritti politici e le racconta di aver intrapreso anche lui la stessa strada e di aver donato le sue carte all’Istituto Gramsci di Torino: “[…] anche se questi ricordi dicono ben poco per l’istituto, non trattandosi di compagno che abbia pesato nella vita politica piemontese, come vorrebbero loro. D’altra parte mi sono liberato e credo di aver fatto bene […] diverso è il materiale tuo che credo gli farai un favore se lo vorrai cedere loro, ti pare?”.
Battista Santhià, comunista e antifascista, direttore dei servizi sociali in Fiat e dirigente comunista. Nel fascicolo sono presenti due sole lettere di Santhià. Una, datata Torino, 5 dicembre 1965, scritta in prossimità del 70° compleanno di Rita Montagnana, nella quale Santhià ricorda quando insieme costituirono il ricreatorio laico di Borgo San Paolo e l’attività “rivendicativa-sindacale” che li legò alla classe operaia. Nella seconda, del dicembre 1974, si legge: “Ricordo bene quando la tua figura iniziò a emergere. E fu quando creammo un circolo tra giovani e adulti in via Virle a S. Paolo. Iniziasti come dirigente locale, poi provinciale e creasti i gruppi femminili. Noi tutti allora ti stimavamo e ti ammiravamo per la tua modestia e per la tua capacità organizzativa e politica”.
1965-1977