Comitato di liberazione nazionale Alta Italia (ClnAI)
A00/01006
Comitato di liberazione nazionale Alta Italia (ClnAI)
Comitato di liberazione nazionale Alta Italia (ClnAI)
Il Comitato di liberazione nazionale Alta Italia (ClnAI) rappresenta l’organo centrale della Resistenza italiana, ovvero la guida politica e organizzativa del movimento partigiano. Il Comitato è un organo politico unitario, composto su base paritetica da rappresentanti dei partiti antifascisti: Pci, PdA, Psi, Dc, Pli. L’ente è frutto dell’evoluzione del Cln di Milano, costituito in città alla metà di settembre 1943 sulla base del preesistente Comitato delle opposizioni antifasciste. Il primo manifesto del “Cln dell’Italia settentrionale” è datato 7 ottobre 1943. Sin da questa primissima fase sono costituiti in seno al Cln un Comitato militare ed un Comitato finanziario, il primo organizzato e coordinato da Ferruccio Parri (già responsabile militare del PdA) ed il secondo da Verratti, Casagrande e Falck – poi sostituiti da Pizzoni e Falck. La progressiva, ancorché intermittente evoluzione di questi due Comitati porterà, in seno al futuro ClnAI, alla costituzione del Corpo volontari della libertà (CVL) e della Commissione centrale economica (presieduta da Cesare Merzagora). In particolare, il CVL – emanazione del ClnAI – costituirà l’organo militare centrale della Resistenza italiana. Presidente del Cln, dalla sua costituzione sino alla Liberazione è Alfredo Pizzoni. Il percorso che porta il Cln di Milano ad assumere la guida dell’intero movimento resistenziale è lento e complesso. Una lettera del Comitato centrale di liberazione nazionale (Ccln) con sede a Roma, datata 31 gennaio 1944, sancisce la funzione del Cln di Milano non solo quale “centro dirigente e organizzativo di tutto il movimento nazionale” nell’Italia occupata ma anche quale rappresentante del nuovo governo democratico, da costituirsi sulla base dei principi espressi sin da un ordine del giorno del 16 ottobre 1943: “Del nuovo governo democratico quando sarà costituito voi dovete considerarvi in territorio occupato i rappresentanti”. Il Cln di Milano è così riconosciuto quale organismo democratico alla testa dell'insurrezione nazionale e di Governo straordinario del Nord. Sulla base di questa delega il ClnAI avvia un’attività effettiva, non limitata all’impartire ai Cln le direttive dell’azione politico militare ma anche a contrastare sul piano politico la legalità del governo fascista repubblicano. Questa posizione è mantenuta per tutto il periodo della guerra di liberazione, nonostante i contrasti interni dovuti alle differenze di vedute sul modo di condurre la lotta partigiana tra partiti moderati - i cosiddetti attesisti - e rappresentanti della sinistra (il Pri, caso unico, non entra a far parte del ClnAI). Tali dissensi sono tuttavia superati, grazie allo spirito unitario delle singole componenti, nelle fasi salienti della lotta clandestina. Solo il 3 marzo 1944 il ClnAI invia ai Cln regionali di Torino, Firenze, Bologna, Genova e Padova la notizia della propria effettiva costituzione – avvenuta il 7 febbraio – e della struttura dell’ente (definitivamente partitica e non federativa). Nel dicembre 1944 sono stipulati Accordi di Roma tra ClnAI, Governo Bonomi e Alleati: in quest’occasione il Governo Bonomi riconosce il ClnAI quale proprio rappresentante in territorio occupato. Tale riconoscimento assegna al ClnAI ed al CVL il titolo di enti statali, condizione che si riverbera anche sulla documentazione archivistica prodotta dai due organismi. Dopo la liberazione il ClnAI ha cooperato alla ripresa civile del paese con provvedimenti di carattere governativo e centralistico, tra cui i procedimenti di epurazione e le nomine commissariali, l'attività in campo assistenzialistico e quella volta ad accelerare il processo di ricostruzione - testimoniati dalla mole della documentazione della sottoserie Protocollo della Segreteria generale. Il Comitato si dota di una struttura organizzativa più efficiente per affrontare i nuovi compiti amministrativi ed economici: il 18 maggio è creata la Commissione organizzativa, articolata in cinque uffici, più adatta ad affrontare problematiche concrete legate al particolare periodo e alla necessità di operare in stretto collegamento con Roma. Ad analoghe finalità di ottimizzazione dell'efficienza organizzativa è legato il riordinamento degli organismi economici del ClnAI e di altri uffici: il 12 settembre Riccardo Miliani (responsabile dell'Ufficio per gli studi legislativi del ClnAI), invia una lettera al ClnAI in cui viene specificata la nuova organizzazione e il funzionamento dell'Ufficio, diretta filiazione della Commissione legislativa costituita il 18 luglio, creato allo scopo di "formulare specifiche proposte di riforma dei provvedimenti legislativi già emanati, ma anche e soprattutto, al fine di affiancare l'opera del Governo nella formazione dei provvedimenti in corso, accioché essi non risultino, all'atto della loro emanazione, espressioni di interessi particolaristici [...]”. Il 18 settembre si dà notizia a Cecconi della costituzione della Commissione finanziaria di controllo del ClnAI, composta da Renato Cigarini, Giuseppe Lanzarone e Giovanni Naldi, con compiti di revisionare e regolarizzare la contabilità del ClnAI con criteri più idonei all'amministrazione dell'ente. Con la convocazione della Consulta del 25 settembre ha inizio la fase di declino del ClnAI, che cessa formalmente la propria attività il 30 aprile 1946, data in cui viene istituito l'Ufficio stralcio nella sede di via Cadore 51, che ne porterà a termine gli affari pendenti e il cui responsabile sarà Gian Luigi Balzarotti, già segretario generale del ClnAI.
01/1943-28/06/1950
69
2
884
Versamenti
1949
Sì
2001
Accessibile
Il Fondo ClnAI, pervenuto all'Insmli dal 1949 al 1952, rappresenta, insieme al Fondo Cvl, il corpo documentale di maggiore importanza per quel che concerne la tradizione dell'Istituto di raccolta e valorizzazione di materiale documentario del periodo resistenziale e per lo studio della storia contemporanea. Entrambi i fondi, per le ragioni viste precedentemente, hanno natura statale. Il fondo ClnAI è composto prevalentemente da corrispondenza, ma sono presenti, in misura minore, anche le seguenti tipologie di documenti: articoli, scritti, ritagli stampa e volantini. Un inventario sommario del fondo ClnAI è stato approntato a metà degli anni Sessanta da Andreina Bazzi e pubblicato in Guida agli archivi della Resistenza edita nel 1974 e poi nell'edizione ampliata, curata nel 1983, da Gaetano Grassi. Da tali strumenti si ricava il rispetto, nella descrizione della documentazione, della partizione dell'attività del ClnAI in due periodi, clandestino e legale. Tale partizione è stata rispettata da Annabella Galleni nel corso dell'ordinamento realizzato nel 2001: il fondo è infatti organizzato in due serie, Periodo clandestino e Periodo legale. Tale partizione sottolinea la cesura periodizzante costituita dalla Liberazione nazionale, ma, soprattutto, esplicita le conseguenze burocratiche e organizzative direttamente derivanti da tale evento. La divisione in due periodi è quindi tesa a sottolineare, anche a livello di analisi formale, la differente natura della documentazione prodotta dal ClnAI. Nel 2020, grazie ad un finanziamento della DGA, la serie Periodo clandestino è stata oggetto di un intervento che ha portato all’intera digitalizzazione dei documenti e alla ripartizione dei fascicoli preesistenti in sottofascicoli: per ciascuno di questi (232) sono state redatte descrizioni analitiche. La digitalizzazione è stata realizzata da Alex Falanga; Annalisa Bertani e Serena Rubinelli hanno realizzato gli interventi sull’ordinamento e le nuove descrizioni, con il coordinamento scientifico di Andrea Torre.
• Verso il governo del popolo. Atti e documenti del Clnai 1943/1946, Grassi Gaetano (cur.), Milano, Feltrinelli, 1977, pp.511 • Guida agli archivi della Resistenza, Commissione Archivi-Biblioteca dell'Insmli (cur.), Roma, Ministero per i beni culturali e ambientali, Strumenti, 1983, pp.XV, 974 • Guida agli archivi della Resistenza, Buvoli Alberto et al. (cur.), Milano, Istituto nazionale per la storia del movimento di liberazione in Italia, 1974, pp.XIV, 381 http://beniculturali.ilc.cnr.it:8080/Isis/servlet/Isis?Conf=/usr/local/IsisGas/InsmliConf/Insmli.sys6t.file
Come citare questa fonte. Comitato di liberazione nazionale Alta Italia (ClnAI) in Archivio Insmli, fondo Comitato di liberazione nazionale Alta Italia (ClnAI) [IT-A00-FO901]