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CARTACEO: "La prima famiglia di profughi a Casale", «Il popolo monferrino», 28 febbraio 1947

Posizione nella struttura d'archivio

C00/00352/03/00/00001/000/0002
"La prima famiglia di profughi a Casale", «Il popolo monferrino», 28 febbraio 1947
Riproduzione dattiloscritta dell'articolo "La prima famiglia di profughi a Casale", pubblicato in «Il popolo monferrino» Settimanale politico di informazione, il 28 febbraio 1947.
Venerdì 21 febbraio sono giunti nella nostra città i primi due esuli, provenienti da Pola, che si stabiliranno tra noi. Sono giovanissimi,marito e moglie, sposati appena da due settimane: lui è operaio elettricista impiegato presso gli stabilimenti Marchino, nonché ex partigiano delle Brigate Italiane che combatterono al fianco delle forze della resistenza jugoslava contro i nazi fascisti. Gli abbiamo chiesto lesue impressioni sulla tragedia che colpisce così ingiustamente le popolazioni giuliane. Egli ci ha dichiarato innanzitutto che anche solo le cifre parlano in favore della madrepatria: infatti dei 36.000 abitanti di Pola, ben 32.000 hanno preferito rinunciare a tutto piuttosto che dover sottostare al regime di Tito. Le cifre, dunque, parlano già chiaro: esse dicono molto di più di quanto la propaganda può illustrare. E' tutta una città che in massa sente la fiamma quanto mai viva della sua italianità. E' qui inutile dilungarci a ricordare le bastonature che subirono gli italiani che professavano la loro fede a fronte alta col tricolore all'occhiello: unico distintivo che ha sempre unito nelle ore tragiche i polesani di qualsiasi credo politico.
Naturalmente il partito comunista di Pola non agiva in funzione italiana, ma esclusivamente a servizio di quella ambigua associazione italo-slava che tanto ha fatto parlare di se. Degno di nota: un partito comunista italiano, ma proprio italiano nel vero senso della parola, non è stato riconosciuto da Palmiro Togliatti ; logicamente per non urtare la suscettibilità del compagno maresciallo...
Gli altri partiti di Pola, in comune accordo, hanno tutti svolto la loro opera in favore dell'italianità della zona, insieme all'Associazione Partigiani d'Italia, e alle associazioni dei combattenti e dei reduci. Ci ha confortato molto il constatare che i profughi polesani hanno molta fiducia nella solidarietà di tutti i casalesi , indistintamente, Altre tredici famiglie prossimamente giungeranno a Casale. Noi dal canto nostro abbiamo promesso tutto l'appoggio della nostra iniziativa, sicuri che effettivamente tutta la popolazione , e specialmente gli abbienti, concorrano a soddisfare le loro giuste speranze. Possano essere trovare nella nostra città comprensione e conforto, e la cala accoglienza del nostro popolo ricordi loro che il focolare della patria non è distrutto, ma arde in crepitante continuità!
28/02/1947;


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Miletto Enrico 23/10/2009
Pischedda Carlo 26/11/2009
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Come citare questa fonte. "La prima famiglia di profughi a Casale", «Il popolo monferrino», 28 febbraio 1947  in Archivio Istoreto, fondo Miletto Enrico [IT-C00-FD14195]
Ultimo aggiornamento: mercoledì 30/1/2019