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Archivi della Resistenza e del '900
VIDEO: Intervista a Maria Airaudo
Posizione nella struttura d'archivio
Intervista a Maria Airaudo
C00/00301/00/00/00004/000/0001
Intervista a Maria Airaudo
Si tratta dell'intervista a Maria Airaudo, realizzata nei locali del Comune di Luserna San Giovanni, il 20 settembre 2010.
La testimone parla della sua storia familiare. È nata a Villar Bagnolo, una frazione di Bagnolo Piemonte. Ha quattro sorelle e due fratelli, uno dei quali Pietro poi era entrato nella Resistenza. La madre, infermiera pubblica dal 1917 era via tutto il giorno e lei accudiva i fratellini più piccoli e gli altri bambini che la madre prendeva per allattare. Dopo aver finito la quarta elementare ha cominciato a lavorare dapprima a servizio presso la famiglia dei Malanot a Luserna San Giovanni e poi, dopo aver ottenuto la residenza ha iniziato a lavorare presso lo stabilimento tessile. del lavoro nella tessitura tessile militarizzata, dal 1939 al 1946 quando è stata sostituita al lavoro dalla sorella, perché i fascisti le avevano sparato, mentre cercava di raggiungere dei partigiani, Lepre, Losa e Castagna che poi erano scappati; dato che aveva un frammento di pallottola nei polmoni le avevano diagnosticato tre mesi di vita. Il lavoro nell’industria tessile militarizzata in quegli anni era molto duro perché le operaie dovevano lavorare il doppio, perché il tessuto militare doveva essere impermeabile e fitto. Del lavoro nell’industria tessile ricorda in particolare uno sciopero che avevano fatto per ottenere qualcosa di più per le partorienti, alla fine dopo due settimane di sciopero ottennero sette giornate lavorative di retribuzione per la partoriente dal giorno di nascita del bambino, che all’epoca erano una cosa straordinaria. Fino al 26 marzo 1945 ha lavorato anche al comune di Bagnolo Piemonte per intestare le tessere annonarie e così riuscì anche ad avere dei documenti falsi (primi 45 minuti).
20/09/2010;
Trascrizione (sintesi): un lavoro pesante perché la realizzazione di un tessuto di tipo militare, che doveva essere impermeabile e fitto, necessitava del doppio del lavoro rispetto alla realizzazione di un tessuto normale, con uguale retribuzione. Non ci si poteva assentare dal lavoro senza una valida giustificazione e si doveva lavorare sempre.
Maria Airaudo racconta di una volta che si era assentata perché non stava bene. Il giorno dopo non poteva più entrare a lavorare perché era stata denunciata al tribunale militare speciale per aver abbandonato il lavoro e doveva portare una giustificazione
Per ottenere il certificato che giustificasse l’assenza, doveva farsi visitare da un medico, La signora per pudore non andava dai medici, in quanto maschi, alla fine si fece visitare dalla Dott.ssa Rulli, che aveva lo studio a Luserna Alta e ottenne la giustifica, nonostante avesse avuto un attacco di appendicite la signora decise di tornare a lavorare. Era stata denunciata al tribunale militare anche altre volte
Racconta di uno sciopero nell’estate del 1941. Erano allo stremo per il lavoro e alla fame perché la tessera annuaria non dava alimenti a sufficienza, e si era messa a fumare per togliersi l’appetito e i crampi allo stomaco per la fame.
Industria tessile militarizzata nel 1939 un anno e mezzo prima dell’inizio della guerra, perchè la guerra era iniziata nel 10 giugno 1940, nel 1941 Maria Airaudo aveva i primi 8 telai in sala zero. Nella sua fila c’era una compagna di cui non ricorda il nome, che arrivava dalle SONAGLIETTE, ed era incinta o del sesto o del settimo figlio e Maria Airaudo oltre ai suoi 8 telai doveva fare girare anche gli altri 8 telai della compagna. Avendo salute e capacità. Racconta di un episodio nel 1941, lei aveva 17 anni, quando la compagna ha partorito in fabbrica e poi l’anno portata a casa, tre giorni dopo la compagna era di nuovo in fabbrica perché se no non sapeva cosa dare da mangiare ai suoi bambini. Nel 1941 la partoriente non aveva niente l’unica agevolazione era stare a casa per partorire. Se la partoriente andava in ospedale la mutua pagava se c’era un intervento chirurgico se non c’era intervento chirurgico la partoriente pagava tutto (ospedale, ostetrica, degenza…) allora partorivano in casa per non dover spendere perché era una grossa spesa.
L’episodio ha turbato i dipendenti dello stabilimento erano 2500 dipendenti, in prevalenza donne. Qualche settimana dopo hanno iniziato uno sciopero perché volevano qualcosa di più per le partorienti, un po' di assistenza in più. Hanno iniziato uno sciopero nonostante fossero in guerra, militarizzati e sotto la dittatura fascista. Hanno iniziato lo sciopero, erano tutti i 2500 dipendenti e fuori dai cancelli dello stabilimento c’erano 10 camionette dei fascisti. C’era una ragazza madre dal nome LA ROSA CLU?, Una delle operaie era che era l’anima dello sciopero, verso la fine della prima settimana di sciopero era uscita dal cancello per parlare con i fascisti ed era stata caricata su una delle camionette e portata via, dicendo che l’avrebbero portata al comando di polizia locale. Di lei non hanno mai più saputo niente.
Nonostante avessero portato via l’anima dello sciopero alla fina della seconda settimana su 2500 erano ancora in cinque a fare sciopero. Li hanno portati all’ufficio di collocamento che era al terzo piano del COMUNE DI LUSERNA SAN GIOVANNI. Oltre a MARIA AIRAUDO c’erano con lei DOMENICO MIGLIO, sua moglie BEATRICE e altre due operaie di cui non ricorda il nome. Alla fine i fascisti gli diedero la loro parola d’onore, che all’epoca era come un impegno scritto che se avessero cominciato a lavorare il lunedì si sarebbero interessati a Roma della loro richiesta e alla fine OTTENNERO 7 GIORNATE LAVORATIVE DI RETRIBUZIONE PER LA PARTORIENTE DAL GIORNO DI NASCITA DEL BAMBINO. Per l’epoca era una cosa straordinaria, non c’erano sindacati.
Mi chiamo MARIA AIRAUDO NATA A OTTOBRE DEL 1924 A VILLAR BAGNOLO IN FAMIGLIA ha due anni aveva imparato a cullare la sorellina. 4 SORELLE E DUE FRATELLI. Aiutava la madre a prendersi cura delle sorelle e dei fratelli. Alla fine le sono venute le spalle spioventi e il DOTTOR CASTAGNO medico condotto di BAGNOLO PIEMONTE.
La madre prendeva anche altri bambini da allattare e anche questi bisognava curarli bene. La madre era un’INFERMIERA PUBBLICA dal 1917. Loro vivevano gratuitamente a VILLAR BAGNOLO una frazione di BAGNOLO PIEMONTE e la madre era via tutto il giorno, a volte anche di notte. perché c’era tanta miseria e ignoranza e non c’erano soldi per avere assistenza sanitaria, non sapevano nemmeno farsi un clistere. Le donne partorivano nella stalla e la madre si portava anche le pezze di tela per avvolgere il bambino perché a volte non avevano neanche quello. MARIA AIRAUDO durante il giorno guardava i bambini, accudendoli, lavandoli e dandogli da mangiare e tenendo tutto in ordine perché se c’era qualcosa fuori posto la madre le dava due schiaffi.
All’ età 13 ANNI la situazione era molto delicata. Lei è andata alla scuola elementare a VILLAR DI BAGNOLO. Il fratello maggiore, PIETRO classe 1923, è andato a scuola un anno prima di lei. Il padre insegnava a ? e la sera aiutava il fratello a studiare. A Maria Airaudo piaceva molto studiare e imparare. Un giorno arriva la MAESTRA DEPRETIS a casa sua e dice alla madre di Maria di mandarla pure a scuola, così sta lì con gli altri e l’anno seguente sarebbe partita bene, non c’era la scuola materna in quella frazione, andare a BAGNOLO PIEMONTE c’erano tre km di strada da fare a piedi. Andava a scuola con il fratello avevano una sola cartella, un libro e due quaderni e due penne da scrivere per il calamaio. A maggio era la prima della classe e la maestra l’ha spostata di classe. A 8 ANNI HA TERMINATO SCUOLA ELEMENTARE
Ha 13 anni avevano SOLO UNA MUCCA E MOLTA MISERIA AVEVANO BISOGNO DI LAVORARE E guadagnare
È venuta a lavorare a SERVIZIO DELLA FAMIGLIA DEI MALANOT, CHE avevano un negozio di commestibili e il marito era un impiegato alla STAMPERIA MAZZONIS A 12 ANNI E 3 MESI A LUSERNA SAN GIOVANNI. DOPO SEI MESI CHE AVEVA LA RESIDENZA A LUSERNA SAN GIOVANNI SI E PRESENTATA ALLO STABILIMENTO GRAZIE ANCHE ALL’INTERESSAMENTO DI UNA SUA CUGINA E HA COMINCIATO A LAVORARE. HA COMPIUTO 13 ANNI IL 18 OTTOBRE 1937 E L’8 NOVEMBRE HA INIZIATO A LAVORARE.
GUADAGNAVA ? e ? LE SERVIVANO PER VIVERE E PAGARSI L’AFFITTO LA LUCE E 70 LIRE LE PORTAVA A CASA E SERVIVANO per pagare i debiti che il padre aveva con il mugnaio ( aveva 700 lire di debiti).
Appena entrata in stabilimento è stata 3 – 4 giorni in apprendistato da una signora che le insegnava e faceva la metti spole anche se non era il suo lavoro. Il capo dello stabilimento il signor. L’ha messa come mettispole con i primi telai automatici. Aveva un quantitativo di telai da mettere a spole e se finiva prima AIUTAVA LE TESSATRICI A LAVORARE. Ho imparato subito. Poi è stata messa dietro i meccanici che trasformavano i telai da semplici ad automatici. Nonostante fosse troppo giovane e non avrebbe potuto neanche fare il lavoro che faceva. Voleva lavorare agli 8 telai. Alla fine il capo ha ceduto gli ha dato gli 8 telai in SALA VECCHIA VICINO AGLI UFFICI. Non contenta MARIA AIRAUDO VOLEVA ESSERE MESSA AI CONTI E OGNI VOLTA CHE IL CAPO USCIVA GLI CHIEDEVA DI ESSERE MESSA AI CONTI. E UN GIORNO GLI DICE CHE L’AVREBBE MESSA AI CONTI. DOPO TRE QUATTRO GIORNI LA CHIAMANO AL BUREAU AGLI UFFICI DEL CAPO. LEI AVEVA PAURA DI ESSERE MANDATA VIA PERCHE A CASA SI VIVEVA CON IL SUO STIPENDIO. IL CAPO GLI DICE CHE E LA PIU GIOVANE E HA LA PRODUZIONE PIU ALTA DELLO STABILIMENTO. DA 90 LIRE A QUINDICINA ? A 360 LIRE NEI QUINDICI GIORNI. HO PROSEGUITO IN STABILIMENTO FINO AL 1946. DURANTE LA GUERRA LAVORARE LI LE è SERVITO TANTISSIMO. PERCHE AVEVA I DOCUMENTI, IL LASCIAPASSARE TEDESCO, LA CARTA D’IDENTITA CHE OGNI PRIMO DEL MESE BISOGNAVA FARE TIMBRARE. LEI DURANTE LA GUERRA DI LIBERAZIONE ERA INCARICATA DI CERCARE MATERIALE ALIMENTARE PER LO STABILIMENTO. perché C’ERA MOLTA FAME
IL 26 MARZO 1945 ARRIVANO I PARTIGIANI DA ROMA ? PER PRENDERE DEL TABACCO. DA PINEROLO ARRIVA UNA STAFFETTA CERCANDO I PARTIGIANI. LEPRE, LOSA E CASTAGNA?. LA STAFFETTA HA ABBANDONATO I PARTIGIANI. MARIA AIRAUDO E USCITA E HA CORSO DIETRO I PARTIGIANI DIETRO DI LEI SENTIVA IL RUMORE DI UN MOTORE IN AVVICINAMENTO. LI HA AVVERTITI, LORO SI SONO SALVATI MA MARIA AIRAUDO E STATA PRESA IN MEZZO. DUE SI SONO BUTTATI NEL TORRENTE E SONO SPARITI. CASTAGNA CHE ERA SICILIANO E SCAPPATO PER I BOSCHI. I FASCISTI L’ANNO RINCORSO. VISTO CHE I FASCISTI NON AVEVANO PRESO I PARTIGIANI L’ANNO PASSATA ALLE ARMI E L’ANNO LASCIATA PER MORTA. NON HA SENTITO LA PALLOTTOLA HA SENTITO COME UNA GRANDE MANCIATA DI SABBIA SU DU LEI MA NIENT ALTRO. DOPO UN Po' E RIUSCITA A RIALZARSI E HA CERCATO DI ALZARSI E DI ANDARE VIA PER UNA STRADA DI CAMPAGNA LASCIANDO VIA CAVE. LE HANNO SPARATO IL 26 MARZO DEL 1945 E PORTA ANCORA LA PALLOTTOLA NEI POLMONI. NON POTEVA ANDARE ALL’OSPEDALE PERCHE L’AVREBBERO UCCISA, ANCORA GRAZIE CHE L’AVEVANO PORTATA A CASA. AVEVA IL TERRORE DEL PADRE
UN GIORNO STAVANO ARRIVANDO I TEDESCHI E I SUOI GENITORI L’ANNO PORTATA SOTTO UN MUCCHIO DI FASCINE IN UNA CONCA DOVE NON POTEVANO COLPIRLA. LA MADRE LE FACEVA IL SANGUE STOP PERCHE LEI VOMITAVA
MAGGIO 1945 ARRIVANO I PARTIGIANI INSIEME AL FRATELLO DI MARIA AIRAUDO, ANCHE LUI PARTIGIANO E NONOSTANTE MARIA AIRAUDO NON AVREBBE VOLUTO SAPERE PIU NULLA E ANDATA CON LORO E L’ANNO PORTATA AL CIMITERO DOVE I PARTIGIANI AVEVANO UN CERTO MICHELE PRIGIONIERO. LEI HA DETTO DI NON FARLE VEDERE CHE LO AMMAZZAVANO. IL CIMITERO ERA PIENO DI FOSSE FRESCHE, C’ERANO CIVILI E PARTIGIANI. IL PRIGIONERO ERA UNO CHE AVEVA AMMAZZATO UN PARTIGIANO DAVANTI A SUO PADRE. ALLA FINE IL PRIGIONIERO NON L’HANNO AMMAZZATO PERCHE I MORTI ERANO GIA TROPPI MA GLI HANNO DETTO GUAI SE AMMAZZI ANCORA QUALCUNO PERCHE NOI TI VIGILIAMO. IL PRIGIONIERO ERA UNO DEL POSTO ED ERA CON I FASCISTI.
30 APRILE 1945 L’HANNO PORTATA ALL’OSPEDALE PERCHE ERA PIENA DI SCHEGGE E LA TESTA ANDAVA SULLA SPALLA. L’HA OPERATA IL PROFESSOR . L’OPERAZIONE E DURATA DUE ORE ED E STA OPERATA SENZA ANESTESIA. E STATA IN OSPEDALE CINQUE GIORNI E DUE GIORNI DOPO LE HANNO TOLTO I PUNTI LEI E ANDATA A LAVORARE.
DALL’APRILE DEL 1945 A PASQUA DEL 1946 E ANDATA A LAVORARE MA LEI STAVA SEDUTA E UN OPERAIA FACEVA GIRARE I SUOI TELAI. PASQUA DEL 1946. NON STAVA BENE E LA MADRE LA PORTATA DAL PROFESSOR ALFANO A PINEROLO IL QUALE LE HA DATO TRE MESI DI VITA E L’HA FATTA USCIRE DALLO STABILIMENTO PER LA SCHEGGIA AI POLMONI ?
HA DETTO A FERE CHE USCIVA E IL QUALE HA CHIESTO DI FAR ENTRARE LA SORELLA A LAVORARE
AVEVA FATTO LA QUARTA ELEMENTARE MA SECONDO LEI AVEVA UN ISTRUZIONE MOLTO LIMITATA. LEI E LE SUE COMPAGNE NON SAPEVANO FARSI I CONTI DI QUELLO CHE LE SPETTAVA. HA DETTO AL PADRE CHE VOLEVA STUDIARE. HA DETTO AL PADRE CHE AVREBBE VOLUTO STUDIARE MA CHE AVREBBE CONTINUATO A DARE I SOLDI IN CASA PER VIVERE PERCHE BASTAVA FAR LAVORARE DI PIU I TELAI PER GUADAGNARE DI PIU. HA STUDIATO DA OPERAIO E STUDENTE MAGGIO 1942 HA FATTO GLI ESAMI DI QUINTA ELEMENTARE E NON CONTENTA HA HA FATTO L’AVVIAMENTO COMMERCIALE NEL MAGGIO 1942 HA SVIRGINIA MALAN DI TORRE PELLICE L’HA AIUTATA A STUDIARE E LE HA CERCATO I PROFESSORI PER LE ALTRE MATERIE
MAGGIO 1943 E ISTITUTO TECNICO COMMERCIALE DI SALUZZO PER GLI ESAMI DI TERZO AVVIAMENTO. IL QUEL PERIODO HA ANCHE CONTINUATO A LAVORARE. E STATA RIMANDATA DI TRE MATERIE.
SETTEMBRE 1943 INIZIO DEGLI ESAMI, SCRITTO DI ITALIANO, PRIMO DOPO L’8 SETTEMBRE.
VERSO LE NOVE SUONA L’ALLARME E C’ERA UN BOMBARDAMENTO.
MEZZOGIORNO SUONA IL CESSATO ALLARME E VIENE SOSPESO L’ESAME ANDANDO A CASA E ANDATA ALL’ALBERGO IL CAVALLINO ROSSO A SALUZZO PER PRENDERE LE SUE COSE E ANDARE A CASA. PER SALUZZO NON C’ERA ANIMA VIVA ANDANDO A PRENDERE LA CORRIERA VEDE UNA SIGNORA CHE PORTA LA BORSETTA MALE E POI SCOPRE CHE ERA UN SOLDATO DELLA QUARTA ARMATA E ARRIVAVA DALLA FRANCIA DI QUELLI CHE TORNAVANO A CASA UN PO SBANDATI ERANO IN CINQUE SU QUEL PULMAN
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Archivio Istoreto
intervista
Airaudo Maria; Luserna San Giovanni
Barbara Berruti, Luciano Boccalatte, Andrea D'Arrigo
Fabiana Antonioli
Istoreto
90m italiano
DVD video 2 Buono
DVD 4
Toaldo Sara 27/09/2011
06/04/2022
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Intervista a Maria Airaudo
Si tratta dell'intervista a Maria Airaudo, realizzata nei locali del Comune di Luserna San Giovanni, il 20 settembre 2010.
La testimone parla della sua storia familiare. È nata a Villar Bagnolo, una frazione di Bagnolo Piemonte. Ha quattro sorelle e due fratelli, uno dei quali Pietro poi era entrato nella Resistenza. La madre, infermiera pubblica dal 1917 era via tutto il giorno e lei accudiva i fratellini più piccoli e gli altri bambini che la madre prendeva per allattare. Dopo aver finito la quarta elementare ha cominciato a lavorare dapprima a servizio presso la famiglia dei Malanot a Luserna San Giovanni e poi, dopo aver ottenuto la residenza ha iniziato a lavorare presso lo stabilimento tessile. del lavoro nella tessitura tessile militarizzata, dal 1939 al 1946 quando è stata sostituita al lavoro dalla sorella, perché i fascisti le avevano sparato, mentre cercava di raggiungere dei partigiani, Lepre, Losa e Castagna che poi erano scappati; dato che aveva un frammento di pallottola nei polmoni le avevano diagnosticato tre mesi di vita. Il lavoro nell’industria tessile militarizzata in quegli anni era molto duro perché le operaie dovevano lavorare il doppio, perché il tessuto militare doveva essere impermeabile e fitto. Del lavoro nell’industria tessile ricorda in particolare uno sciopero che avevano fatto per ottenere qualcosa di più per le partorienti, alla fine dopo due settimane di sciopero ottennero sette giornate lavorative di retribuzione per la partoriente dal giorno di nascita del bambino, che all’epoca erano una cosa straordinaria. Fino al 26 marzo 1945 ha lavorato anche al comune di Bagnolo Piemonte per intestare le tessere annonarie e così riuscì anche ad avere dei documenti falsi (primi 45 minuti).
20/09/2010;
Trascrizione (sintesi): un lavoro pesante perché la realizzazione di un tessuto di tipo militare, che doveva essere impermeabile e fitto, necessitava del doppio del lavoro rispetto alla realizzazione di un tessuto normale, con uguale retribuzione. Non ci si poteva assentare dal lavoro senza una valida giustificazione e si doveva lavorare sempre.
Maria Airaudo racconta di una volta che si era assentata perché non stava bene. Il giorno dopo non poteva più entrare a lavorare perché era stata denunciata al tribunale militare speciale per aver abbandonato il lavoro e doveva portare una giustificazione
Per ottenere il certificato che giustificasse l’assenza, doveva farsi visitare da un medico, La signora per pudore non andava dai medici, in quanto maschi, alla fine si fece visitare dalla Dott.ssa Rulli, che aveva lo studio a Luserna Alta e ottenne la giustifica, nonostante avesse avuto un attacco di appendicite la signora decise di tornare a lavorare. Era stata denunciata al tribunale militare anche altre volte
Racconta di uno sciopero nell’estate del 1941. Erano allo stremo per il lavoro e alla fame perché la tessera annuaria non dava alimenti a sufficienza, e si era messa a fumare per togliersi l’appetito e i crampi allo stomaco per la fame.
Industria tessile militarizzata nel 1939 un anno e mezzo prima dell’inizio della guerra, perchè la guerra era iniziata nel 10 giugno 1940, nel 1941 Maria Airaudo aveva i primi 8 telai in sala zero. Nella sua fila c’era una compagna di cui non ricorda il nome, che arrivava dalle SONAGLIETTE, ed era incinta o del sesto o del settimo figlio e Maria Airaudo oltre ai suoi 8 telai doveva fare girare anche gli altri 8 telai della compagna. Avendo salute e capacità. Racconta di un episodio nel 1941, lei aveva 17 anni, quando la compagna ha partorito in fabbrica e poi l’anno portata a casa, tre giorni dopo la compagna era di nuovo in fabbrica perché se no non sapeva cosa dare da mangiare ai suoi bambini. Nel 1941 la partoriente non aveva niente l’unica agevolazione era stare a casa per partorire. Se la partoriente andava in ospedale la mutua pagava se c’era un intervento chirurgico se non c’era intervento chirurgico la partoriente pagava tutto (ospedale, ostetrica, degenza…) allora partorivano in casa per non dover spendere perché era una grossa spesa.
L’episodio ha turbato i dipendenti dello stabilimento erano 2500 dipendenti, in prevalenza donne. Qualche settimana dopo hanno iniziato uno sciopero perché volevano qualcosa di più per le partorienti, un po' di assistenza in più. Hanno iniziato uno sciopero nonostante fossero in guerra, militarizzati e sotto la dittatura fascista. Hanno iniziato lo sciopero, erano tutti i 2500 dipendenti e fuori dai cancelli dello stabilimento c’erano 10 camionette dei fascisti. C’era una ragazza madre dal nome LA ROSA CLU?, Una delle operaie era che era l’anima dello sciopero, verso la fine della prima settimana di sciopero era uscita dal cancello per parlare con i fascisti ed era stata caricata su una delle camionette e portata via, dicendo che l’avrebbero portata al comando di polizia locale. Di lei non hanno mai più saputo niente.
Nonostante avessero portato via l’anima dello sciopero alla fina della seconda settimana su 2500 erano ancora in cinque a fare sciopero. Li hanno portati all’ufficio di collocamento che era al terzo piano del COMUNE DI LUSERNA SAN GIOVANNI. Oltre a MARIA AIRAUDO c’erano con lei DOMENICO MIGLIO, sua moglie BEATRICE e altre due operaie di cui non ricorda il nome. Alla fine i fascisti gli diedero la loro parola d’onore, che all’epoca era come un impegno scritto che se avessero cominciato a lavorare il lunedì si sarebbero interessati a Roma della loro richiesta e alla fine OTTENNERO 7 GIORNATE LAVORATIVE DI RETRIBUZIONE PER LA PARTORIENTE DAL GIORNO DI NASCITA DEL BAMBINO. Per l’epoca era una cosa straordinaria, non c’erano sindacati.
Mi chiamo MARIA AIRAUDO NATA A OTTOBRE DEL 1924 A VILLAR BAGNOLO IN FAMIGLIA ha due anni aveva imparato a cullare la sorellina. 4 SORELLE E DUE FRATELLI. Aiutava la madre a prendersi cura delle sorelle e dei fratelli. Alla fine le sono venute le spalle spioventi e il DOTTOR CASTAGNO medico condotto di BAGNOLO PIEMONTE.
La madre prendeva anche altri bambini da allattare e anche questi bisognava curarli bene. La madre era un’INFERMIERA PUBBLICA dal 1917. Loro vivevano gratuitamente a VILLAR BAGNOLO una frazione di BAGNOLO PIEMONTE e la madre era via tutto il giorno, a volte anche di notte. perché c’era tanta miseria e ignoranza e non c’erano soldi per avere assistenza sanitaria, non sapevano nemmeno farsi un clistere. Le donne partorivano nella stalla e la madre si portava anche le pezze di tela per avvolgere il bambino perché a volte non avevano neanche quello. MARIA AIRAUDO durante il giorno guardava i bambini, accudendoli, lavandoli e dandogli da mangiare e tenendo tutto in ordine perché se c’era qualcosa fuori posto la madre le dava due schiaffi.
All’ età 13 ANNI la situazione era molto delicata. Lei è andata alla scuola elementare a VILLAR DI BAGNOLO. Il fratello maggiore, PIETRO classe 1923, è andato a scuola un anno prima di lei. Il padre insegnava a ? e la sera aiutava il fratello a studiare. A Maria Airaudo piaceva molto studiare e imparare. Un giorno arriva la MAESTRA DEPRETIS a casa sua e dice alla madre di Maria di mandarla pure a scuola, così sta lì con gli altri e l’anno seguente sarebbe partita bene, non c’era la scuola materna in quella frazione, andare a BAGNOLO PIEMONTE c’erano tre km di strada da fare a piedi. Andava a scuola con il fratello avevano una sola cartella, un libro e due quaderni e due penne da scrivere per il calamaio. A maggio era la prima della classe e la maestra l’ha spostata di classe. A 8 ANNI HA TERMINATO SCUOLA ELEMENTARE
Ha 13 anni avevano SOLO UNA MUCCA E MOLTA MISERIA AVEVANO BISOGNO DI LAVORARE E guadagnare
È venuta a lavorare a SERVIZIO DELLA FAMIGLIA DEI MALANOT, CHE avevano un negozio di commestibili e il marito era un impiegato alla STAMPERIA MAZZONIS A 12 ANNI E 3 MESI A LUSERNA SAN GIOVANNI. DOPO SEI MESI CHE AVEVA LA RESIDENZA A LUSERNA SAN GIOVANNI SI E PRESENTATA ALLO STABILIMENTO GRAZIE ANCHE ALL’INTERESSAMENTO DI UNA SUA CUGINA E HA COMINCIATO A LAVORARE. HA COMPIUTO 13 ANNI IL 18 OTTOBRE 1937 E L’8 NOVEMBRE HA INIZIATO A LAVORARE.
GUADAGNAVA ? e ? LE SERVIVANO PER VIVERE E PAGARSI L’AFFITTO LA LUCE E 70 LIRE LE PORTAVA A CASA E SERVIVANO per pagare i debiti che il padre aveva con il mugnaio ( aveva 700 lire di debiti).
Appena entrata in stabilimento è stata 3 – 4 giorni in apprendistato da una signora che le insegnava e faceva la metti spole anche se non era il suo lavoro. Il capo dello stabilimento il signor. L’ha messa come mettispole con i primi telai automatici. Aveva un quantitativo di telai da mettere a spole e se finiva prima AIUTAVA LE TESSATRICI A LAVORARE. Ho imparato subito. Poi è stata messa dietro i meccanici che trasformavano i telai da semplici ad automatici. Nonostante fosse troppo giovane e non avrebbe potuto neanche fare il lavoro che faceva. Voleva lavorare agli 8 telai. Alla fine il capo ha ceduto gli ha dato gli 8 telai in SALA VECCHIA VICINO AGLI UFFICI. Non contenta MARIA AIRAUDO VOLEVA ESSERE MESSA AI CONTI E OGNI VOLTA CHE IL CAPO USCIVA GLI CHIEDEVA DI ESSERE MESSA AI CONTI. E UN GIORNO GLI DICE CHE L’AVREBBE MESSA AI CONTI. DOPO TRE QUATTRO GIORNI LA CHIAMANO AL BUREAU AGLI UFFICI DEL CAPO. LEI AVEVA PAURA DI ESSERE MANDATA VIA PERCHE A CASA SI VIVEVA CON IL SUO STIPENDIO. IL CAPO GLI DICE CHE E LA PIU GIOVANE E HA LA PRODUZIONE PIU ALTA DELLO STABILIMENTO. DA 90 LIRE A QUINDICINA ? A 360 LIRE NEI QUINDICI GIORNI. HO PROSEGUITO IN STABILIMENTO FINO AL 1946. DURANTE LA GUERRA LAVORARE LI LE è SERVITO TANTISSIMO. PERCHE AVEVA I DOCUMENTI, IL LASCIAPASSARE TEDESCO, LA CARTA D’IDENTITA CHE OGNI PRIMO DEL MESE BISOGNAVA FARE TIMBRARE. LEI DURANTE LA GUERRA DI LIBERAZIONE ERA INCARICATA DI CERCARE MATERIALE ALIMENTARE PER LO STABILIMENTO. perché C’ERA MOLTA FAME
IL 26 MARZO 1945 ARRIVANO I PARTIGIANI DA ROMA ? PER PRENDERE DEL TABACCO. DA PINEROLO ARRIVA UNA STAFFETTA CERCANDO I PARTIGIANI. LEPRE, LOSA E CASTAGNA?. LA STAFFETTA HA ABBANDONATO I PARTIGIANI. MARIA AIRAUDO E USCITA E HA CORSO DIETRO I PARTIGIANI DIETRO DI LEI SENTIVA IL RUMORE DI UN MOTORE IN AVVICINAMENTO. LI HA AVVERTITI, LORO SI SONO SALVATI MA MARIA AIRAUDO E STATA PRESA IN MEZZO. DUE SI SONO BUTTATI NEL TORRENTE E SONO SPARITI. CASTAGNA CHE ERA SICILIANO E SCAPPATO PER I BOSCHI. I FASCISTI L’ANNO RINCORSO. VISTO CHE I FASCISTI NON AVEVANO PRESO I PARTIGIANI L’ANNO PASSATA ALLE ARMI E L’ANNO LASCIATA PER MORTA. NON HA SENTITO LA PALLOTTOLA HA SENTITO COME UNA GRANDE MANCIATA DI SABBIA SU DU LEI MA NIENT ALTRO. DOPO UN Po' E RIUSCITA A RIALZARSI E HA CERCATO DI ALZARSI E DI ANDARE VIA PER UNA STRADA DI CAMPAGNA LASCIANDO VIA CAVE. LE HANNO SPARATO IL 26 MARZO DEL 1945 E PORTA ANCORA LA PALLOTTOLA NEI POLMONI. NON POTEVA ANDARE ALL’OSPEDALE PERCHE L’AVREBBERO UCCISA, ANCORA GRAZIE CHE L’AVEVANO PORTATA A CASA. AVEVA IL TERRORE DEL PADRE
UN GIORNO STAVANO ARRIVANDO I TEDESCHI E I SUOI GENITORI L’ANNO PORTATA SOTTO UN MUCCHIO DI FASCINE IN UNA CONCA DOVE NON POTEVANO COLPIRLA. LA MADRE LE FACEVA IL SANGUE STOP PERCHE LEI VOMITAVA
MAGGIO 1945 ARRIVANO I PARTIGIANI INSIEME AL FRATELLO DI MARIA AIRAUDO, ANCHE LUI PARTIGIANO E NONOSTANTE MARIA AIRAUDO NON AVREBBE VOLUTO SAPERE PIU NULLA E ANDATA CON LORO E L’ANNO PORTATA AL CIMITERO DOVE I PARTIGIANI AVEVANO UN CERTO MICHELE PRIGIONIERO. LEI HA DETTO DI NON FARLE VEDERE CHE LO AMMAZZAVANO. IL CIMITERO ERA PIENO DI FOSSE FRESCHE, C’ERANO CIVILI E PARTIGIANI. IL PRIGIONERO ERA UNO CHE AVEVA AMMAZZATO UN PARTIGIANO DAVANTI A SUO PADRE. ALLA FINE IL PRIGIONIERO NON L’HANNO AMMAZZATO PERCHE I MORTI ERANO GIA TROPPI MA GLI HANNO DETTO GUAI SE AMMAZZI ANCORA QUALCUNO PERCHE NOI TI VIGILIAMO. IL PRIGIONIERO ERA UNO DEL POSTO ED ERA CON I FASCISTI.
30 APRILE 1945 L’HANNO PORTATA ALL’OSPEDALE PERCHE ERA PIENA DI SCHEGGE E LA TESTA ANDAVA SULLA SPALLA. L’HA OPERATA IL PROFESSOR . L’OPERAZIONE E DURATA DUE ORE ED E STA OPERATA SENZA ANESTESIA. E STATA IN OSPEDALE CINQUE GIORNI E DUE GIORNI DOPO LE HANNO TOLTO I PUNTI LEI E ANDATA A LAVORARE.
DALL’APRILE DEL 1945 A PASQUA DEL 1946 E ANDATA A LAVORARE MA LEI STAVA SEDUTA E UN OPERAIA FACEVA GIRARE I SUOI TELAI. PASQUA DEL 1946. NON STAVA BENE E LA MADRE LA PORTATA DAL PROFESSOR ALFANO A PINEROLO IL QUALE LE HA DATO TRE MESI DI VITA E L’HA FATTA USCIRE DALLO STABILIMENTO PER LA SCHEGGIA AI POLMONI ?
HA DETTO A FERE CHE USCIVA E IL QUALE HA CHIESTO DI FAR ENTRARE LA SORELLA A LAVORARE
AVEVA FATTO LA QUARTA ELEMENTARE MA SECONDO LEI AVEVA UN ISTRUZIONE MOLTO LIMITATA. LEI E LE SUE COMPAGNE NON SAPEVANO FARSI I CONTI DI QUELLO CHE LE SPETTAVA. HA DETTO AL PADRE CHE VOLEVA STUDIARE. HA DETTO AL PADRE CHE AVREBBE VOLUTO STUDIARE MA CHE AVREBBE CONTINUATO A DARE I SOLDI IN CASA PER VIVERE PERCHE BASTAVA FAR LAVORARE DI PIU I TELAI PER GUADAGNARE DI PIU. HA STUDIATO DA OPERAIO E STUDENTE MAGGIO 1942 HA FATTO GLI ESAMI DI QUINTA ELEMENTARE E NON CONTENTA HA HA FATTO L’AVVIAMENTO COMMERCIALE NEL MAGGIO 1942 HA SVIRGINIA MALAN DI TORRE PELLICE L’HA AIUTATA A STUDIARE E LE HA CERCATO I PROFESSORI PER LE ALTRE MATERIE
MAGGIO 1943 E ISTITUTO TECNICO COMMERCIALE DI SALUZZO PER GLI ESAMI DI TERZO AVVIAMENTO. IL QUEL PERIODO HA ANCHE CONTINUATO A LAVORARE. E STATA RIMANDATA DI TRE MATERIE.
SETTEMBRE 1943 INIZIO DEGLI ESAMI, SCRITTO DI ITALIANO, PRIMO DOPO L’8 SETTEMBRE.
VERSO LE NOVE SUONA L’ALLARME E C’ERA UN BOMBARDAMENTO.
MEZZOGIORNO SUONA IL CESSATO ALLARME E VIENE SOSPESO L’ESAME ANDANDO A CASA E ANDATA ALL’ALBERGO IL CAVALLINO ROSSO A SALUZZO PER PRENDERE LE SUE COSE E ANDARE A CASA. PER SALUZZO NON C’ERA ANIMA VIVA ANDANDO A PRENDERE LA CORRIERA VEDE UNA SIGNORA CHE PORTA LA BORSETTA MALE E POI SCOPRE CHE ERA UN SOLDATO DELLA QUARTA ARMATA E ARRIVAVA DALLA FRANCIA DI QUELLI CHE TORNAVANO A CASA UN PO SBANDATI ERANO IN CINQUE SU QUEL PULMAN
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Archivio Istoreto
intervista
Airaudo Maria; Luserna San Giovanni
Barbara Berruti, Luciano Boccalatte, Andrea D'Arrigo
Fabiana Antonioli
Istoreto
90m italiano
DVD video 2 Buono
DVD 4
Relazioni con altri documenti e biografie
condizione delle lavoratrici partorienti durante la guerra ; famiglia Malanot ; industria tessile militarizzata ; sciopero 1941 ; vita quotidiana in fabbrica durante la guerra
Bagnolo Piemonte, CN ; Luserna San Giovanni, TO ; Villar Bagnolo, CN
[ ], [ ], Castagna ; [ ], [ ], Lepre ; [ ], [ ], Losa ; Airaudo, Maria ; Airaudo, Pietro
Dalle Alpi all'Europa, 2009-2011
Bagnolo Piemonte, CN ; Luserna San Giovanni, TO ; Villar Bagnolo, CN
[ ], [ ], Castagna ; [ ], [ ], Lepre ; [ ], [ ], Losa ; Airaudo, Maria ; Airaudo, Pietro
Dalle Alpi all'Europa, 2009-2011
| busta E ISTA 4 fascicolo 4 doc 1 |
| XXVII 2 |
Toaldo Sara 27/09/2011
06/04/2022
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Come citare questa fonte. Intervista a Maria Airaudo in Archivio Istoreto, fondo Istoreto. Attività [IT-C00-FD14613]
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