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CARTACEO: "Nuova operazione per eliminare le baracche intorno alla città", «La Stampa», 29 gennaio 1958

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C00/00352/03/00/00005/000/0014
"Nuova operazione per eliminare le baracche intorno alla città", «La Stampa», 29 gennaio 1958
Trascrizione dattiloscritta dell'articolo "Nuova operazione per eliminare le baracche intorno alla città", pubblicato su «La Stampa», il 29 gennaio 1958.
Una nuova operazione di risanamento è in corso ai margini della città per l'eliminazione dei baraccamenti che ancora sorgono qua e là a formare uno spettacolo miserevole. Nell'aprile del '56 fu eliminata la "bidonville" che sorgeva ai margini di corso Polonia: uno squallido accampamento di baracche di legno, stracci, latta; e gli occupanti - 72 famiglie con 333 persone - trovarono meno triste dimora nelle Casermette di Borgo San Paolo. Ora altre settanta famiglie stanno per avere una casa effettivamente tale. Sono nuclei che hanno vissuto fino ad adesso in rifugi di fortuna ricavati tra ruderi di case bombardate in corso Grosseto, al Regio Parco e sul Lungo Dora, identiche a che i "bulldozzer" distrussero in corso Polonia. Complessivamente sono circa trecento persone, per la maggio parte assistite dall'ECA che domani, dopodomani e sabato cambieranno sistemazione. Esse verranno accolte in un gruppo di nuove case che sono state costruite a Lucento.
Sono abitazioni decorose di tre, quattro o cinque stanze, più cucina, ingresso e bagno. L'Istituto Autonomo per le Case Popolari, che ne cura la gestione, le cede in base a un'assegnazione fatta da una Commissione prefettizia dietro segnalazione dell'ECA.
I nuovi inquilini devono pagare al momento dell'ingresso nell'alloggio, la cauzione che l'Istituto chiede di solito per tutte le case di sua gestione, cioè 5.000 lire per vano (il bagno e l'ingresso contano per un unico vano) e ciò a garanzia degli impianti e delle apparecchiature che corredano gli alloggi. A questo versamento va aggiunto un mese di affitto anticipato nella misura di 1.000 lire per vano.
Molte delle famiglie che fino ad ora sono vissute nei ruderi e nelle baracche, si trovano nell'impossibilità di affrontare queste spese, e l'Istituto è venuto loro incontro accettando, al posto dell'intero versamento, un anticipo.
Oltre a questi nuclei familiari, saranno sistemate negli stessi stabili dodici famiglie che fino ad ora hanno abitato una casa municipale posta nel mezzo di corso Tassoni all'angolo con via San Donato.
Lo stabile, già sede del dazio, fu abbandonato dalle Imposte di consumo nel 1912, quando la cinta daziaria fu spostata dal corso Tassoni alla via Pietro Cossa. Le vecchie stanze, accolsero famiglie povere.
Con il passare degli anni, la città si estese, furono tracciate nuove strade, corso Tassoni fu allargato: ma l'allargamento non poté essere completo perché la casa si trovava proprio al centro della nuova sede viabile. Ancora oggi, a fianco di questo stabile, corso Tassoni ha una strozzatura che naturalmente è di grave intralcio al traffico. Il Comune ha ora deciso di abbattere la costruzione. I funzionari del Municipio, hanno recato alle famiglie l'ingiunzione a lasciare liberi i locali entro oggi, avvertendole però che avrebbero potuto sistemarsi nelle case di Lucento. L'offerta è stata accettata da tutti, e oggi verranno effettuati i traslochi delle masserizie con automezzi del Municipio.
29/01/1958;


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Miletto Enrico 10/09/2013
Pischedda Carlo 10/09/2013
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Ultimo aggiornamento: mercoledì 30/1/2019