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SONORO: Lina Furlan

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Lina Furlan
Intervista a Lina Furlan del 10 aprile 1990.
L'intervistata racconta della sua vita prima della seconda guerra mondiale. Volle diventare avvocato per dare una voce più rappresentativa alle donne. Viaggiò a Dresda e si laureò a Torino in legge. Nel 1930 iniziò a fare l'avvocato difendendo Amalia Guglielminetti. Ricorda tutta la solidarietà che ricevette dai magistrati e dagli avvocati. Racconta del suo primo periodo di lavoro che definisce splendido, rispetto al secondo che successe durante la guerra. Spiega la sua delusione per la mancata giustizia che ci fu durante il secondo dopo-guerra, nei confronti sia degli ebrei che dei resistenti. Racconta del suo rapporto con Papa Pio XII che le consigliò di non reagire a un film che fecero su suo marito. Elenca alcune figure femminili che ammira per il loro spirito femminista, come l'avvocato Silvia Arnaldo Cerchia, Rosa Russo Iervolino e Tina Anselmi. Ricorda cosa successe durante il discorso di Mussolini per la dichiarazione di guerra il 10 giugno 1940, quando scesero in Piazza Castello a Torino e videro il corteo degli operai della FIAT. Appena tornati a casa, suo marito venne chiamato in questura per essere spedito in un campo di internamento all'Aquila. Grazie alla protezione di Edvige Mussolini, avuta grazie ad Amerigo Garavini, riuscì ad evitare il campo a suo marito, facendolo partire per la Colonia Arnaldi due giorni dopo la dichiarazione di guerra. Lei durante la guerra continuò a difendere gli ebrei, perché schedati e apolidi.
L'intervistata si ricorda dell'intervista di Ludwig a Mussolini del 1934 in cui il duce disse che la questione ebraica in Italia non esisteva. Quando lavorava veniva chiamata "Avvocato degli Ebrei". Altra figura che ammira è l'avvocato Bianca Guidetti Serra. Nessuno seppe della sua relazione con Pitigrilli durante la guerra. Si sposò in segreto il 26 giugno 1940 e nel 1943 nacque suo figlio Pier Maria Furlan. Scappò in Svizzera con suo figlio nel 1943 raggiungendo suo marito. Ricevette molta solidarietà dal Presidente della Confederazione svizzera e dalle suore italiane di San Vincenzo de Paoli. Poi partì per l'Argentina. Mentre Pitigrilli andò in Svizzera, fu presente alla strage di Meina. Venne aiutata molto anche da Giulio Andreotti.
Spiega come in molti vogliano che venga pubblicata una storia su suo marito, attraverso il suo archivio personale. Venne trasmesso nel 1990 una trasmissione sull'autore in cui denunciavano la sua adesione all'OVRA.
Il suo scritto preferito è "L'Esperimento di Pott", racconta di altre sue opere e di come è stato plagiato negli ultimi anni.
Infine riflette ancora sul mancato riconoscimento della Resistenza.
10/04/1990;
La registrazione si sviluppa in tre audio-cassette, contrassegnate Db3. Db3b e Db4.
Trascrizione fino 00.02.15 (legenda: A.M: Anna Maria Bruzzone e L: Lina Furlan).
A.M: Dunque, lei mi diceva… e lei è nata a Venezia?
L: Sì, 1903, 8 settembre e io il primo ricordo che ho nella mia vita è il piccolo… no, il tragico risveglio, 28 dicembre 1908, terremoto di Messina, urto con la realtà. Quindi fine di un'infanzia vissuta inconsciamente, della quale però ricordo tutto e il contatto con la realtà è stato il pianto di mia madre, la notte del 28 dicembre, quando la mattina dopo ha detto a noi bambini "c'è stato un terremoto e tante mamme e tanti bambini sono morti a Messina". Questo è stato il primo contatto con la realtà. Da allora, io ho incominciato ad avere… a godere sempre della vita infantile, per una mamma intelligente, per un papà comprensivo, severissimo. Ho incominciato a capire l'esclusione che il mondo faceva di tutta la partecipazione femminile. Quando ho cominciato il ginnasio classico, il liceo naturalmente classico, con la licenza liceale, ho cominciato a capire, di quale grande partecipazione la società si privava escludendo la donna.

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intervista


A.M. Bruzzone
Torino 59 m
Italiano
audiocassetta 3 Mediocre
3

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Ferretti Chiara 28/06/2022
21/07/2022
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Ultimo aggiornamento: mercoledì 30/1/2019